21 Dicembre 2011

Inter-Lecce: l’incrocio casuale di due mondi diversi

Si dice in giro che non tutti i mali vengano per nuocere, e forse è davvero così. Quanto sdegno c’è stato per quello sciopero dei calciatori ad agosto? Sicuramente tanto. Ecco, noi non siamo e non vogliamo diventare “prostitute intellettuali”, e di conseguenza non possiamo cancellare tutta la delusione che la scelta di boicottare il campionato ci ha destato: ora che siamo pronti a sederci sul divano e a gustarci il recupero di quella prima giornata siamo sicuri che non dimenticheremo scioperi e minacce. Ma la scelta di giocare a distanza di quasi quattro mesi assume quasi i connotati di un segnale positivo del destino. Già, perché l’Inter viene da 3 successi consecutivi, 5 nelle ultime 6 di campionato (non sarebbe mai potuto essere così ad Agosto), e mangiare il panettone con un’altra ics inserita nella casella ‘vittorie’ può solo contribuire a mettere un mattoncino in più sulla babele di ambizioni nerazzurre. Ecco perché vogliamo credere che i mali, come quello sciopero, non vengano sempre e solo per nuocere, ma anche per lanciarci un messaggio in accordo con il beneplacito del caso.

SAMUEL IN – Si è capito, ci piace trovare del fascino anche in un recupero dicembrino, forse per l’aria natalizia che ci circonda. E ci piacerebbe anche ricevere un regalo di Natale come la presenza in campo di gente come Sneijder, Forlan o Stankovic, ma ci accontenteremo di vedere l’uruguaiano in panchina e gli altri in tribuna. Torna nell’undici iniziale, secondo le ultime indiscrezioni, Walter Samuel: The Wall dovrebbe sostituire Andrea Ranocchia, artefice della vittoria di Cesena. Per il resto la formazione di partenza dovrebbe essere identica a quella della scorsa partita, con Julio Cesar in porta, Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo in difesa, Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (in dubbio alla vigilia per una botta subita domenica) e Coutinho a centrocampo e il tandem Milito-Pazzini davanti.

RABBIA LECCE – I Salentini si presentano a San Siro dopo la delusione emiliana di domenica, un 3-3 che sembrava pura utopia fino all’80esimo della gara di Parma. Se è vero che il Lecce, oltre a essere ultimo in classifica, ha la peggior difesa del campionato con 29 reti subite, bisogna anche ammettere che da quando è arrivato Cosmi ha messo a segno ben cinque gol in due partite: segno della rabbia e della voglia che ai giocatori non è mai mancata. Il mister perugino schiererà in porta un giovanissimo salentino, Petrachi, visto gli infortuni di Julio Sergio e Benussi; davanti a lui la difesa a tre composta da Oddo, Tomovic (rientrante) e Ferrario; a centrocampo torna Obodo, che sarà affiancato da Giacomazzi, Cuadrado (vera rivelazione dell’anno per i ggiallorossi), Oliveira e Brivio; in attacco giocheranno Muriel e Di Michele.

CORSIE – Con un Maicon che pare stia tornando quello di un tempo e un Nagatomo sempre più convincente, è molto probabile che Claudio Ranier imposti il match con l’obiettivo di attaccare l’avversario non solo per vie centrali, cosa che riesce in maniera sempre più complessa ai nerazzurri, ma anche e soprattutto dalle fasce. Sneijder mancherà e Coutinho, per quanto possa essere un fenomeno in potenza, parte sempre molto defilato: in questo modo diventa difficile impensierire la difesa avversaria se non con i tagli degli attaccanti. E se Milito in questo senso cerca di dare una mano, Pazzini risulta essere un po’ meno mobile: a risentirne il numero di conclusioni verso la porta avversaria. Ecco perché l’apporto di Maicon e Nagatomo potrebbe risultare fondamentale, a patto che Zanetti e Cambiasso facciano buona guardia sulle ripartenze avversarie. In più i nerazzurri giocheranno contro una difesa a tre che in fase di non possesso potrebbe diventare a cinque: un vero e proprio muro che rende necessario l’apporto di uomini anche dalle retrovie.

SFIDA NELLA SFIDA – La costante che accompagna Lecce e Inter da ormai tre mesi è la scarsezza di gol delle punte: Milito e Pazzini ne hanno messi a segno solo 5, Muriel e Di Michele 4. Il tasso tecnico dei due reparti è potenzialmente molto diverso, ma i risultati sono ugualmente poco incoraggianti. Una sfida nella sfida sarà perciò costituita dai due tandem offensivi: quale dei due si sbloccherà? Un’altra chiave di lettura importante in questo senso sarà il confronto tra due giocatori dalle caratteristiche completamente differenti fra loro, ovvero Coutinho e Cuadrado, i due uomini dai quali in questo periodo ci si aspetta che diano la cosiddetta marcia in più. A suon di sgroppate e di giocate non troppo spettacolari ma concrete, il colombiano (di proprietà dell’Udinese) non sta deludendo le attese, anzi è uno dei pochi elementi della squadra pugliese in grado di cambiare il corso di una partita, e anche per questo l’attesa per le sue prestazioni cresce di domenica in domenica; dal brasiliano dell’Inter, al pari del collega, ci si aspetta sempre molto, col risultato che si finisce quasi sempre con il giudicare le sue prestazioni al di sotto delle previsioni. Ma i colpi non mancano di certo: ci soddisferanno stasera? Per saperlo, l’appuntamento è al Meazza alle 20.45.