29 Febbraio 2016

ANALISI – Inter senza identità: quanti scomparsi in nerazzurro

E’ un crollo verticale quello che ha vissuto l’Inter di Roberto Mancini, che ricorda molto la seconda parte di stagione nell’anno di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra, con soli 19 punti conquistati nel girone di ritorno, dopo aver cullato per le prime 19 giornate il sogno della Champions League. Quella della stagione in corso è una situazione ancora più paradossale, perché l’Inter ha addirittura comandato a lungo la vetta della classifica di questa Serie A, cedendo il passo solo alla diciottesima giornata. Da allora cambio repentino nel rendimento e nei risultati, con la squadra che, seguendo questa inerzia, rischia di perdere anche il lasciapassare per l’Europa League, non solo per la Champions.

IDENTITA’ – Uno dei problemi è quello oramai noto dell’assenza di identità: Mancini ha cambiato spesso, troppo per un solo campionato. Non solo a livello di modulo (ieri altro ritorno alla difesa a 3) ma soprattutto a livello di uomini: dopo 27 giornate di campionato la rosa dell’Inter è piena, zeppa, di desaparecidos, calciatori scomparsi all’improvviso dal radar dell’allenatore.

JOVETIC E LJAJIC – Il primo è proprio Jovetic, l’uomo che aveva aperto la stagione nerazzurra con i primi tre gol che valsero sei punti. Nel 2016 solo due partite da titolare, poi soltanto piccoli spezzoni per un complessivo di soli 16 minuti giocati. Stessa situazione anche per Ljajic: dopo il 3-0 nel derby contro il Milan mai più titolare.

EDER E PERISIC – La rincorsa a Eder è iniziata in estate e si è conclusa a gennaio, eppure dopo le prime partite anche l’italobrasiliano, che non ha ancora segnato con la sua nuova maglia (12 i gol messi a segno dalla Samp), è stato relegato alla panchina, favorendo il ritorno in campo di Palacio. Stesso destino è toccato anche a Perisic che, proprio nel momento in cui stava trovando una certa continuità, è stato utilizzato soltanto una volta nelle ultime 5 uscite.

SANTON – Partito titolare nella prima parte di stagione, Davide Santon ha pian piano perso terreno nei confronti dei compagni di reparto a causa di un infortunio. Nel girone di ritorno l’ex “bambino” lanciato da Mourinho ha giocato soltanto il derby perso per 3-0, senza vedere più il campo per nemmeno un minuto, nonostante i tanti problemi sulle fasce della compagine nerazzurra.

INAMOVIBILI – Sono pochissimi gli uomini che possono definirsi inamovibili, come HandanovicMiranda, Murillo, Medel e Icardi; gli altri, da Melo a Kondogbia, da Perisic a Telles, sono sempre stati utilizzati a intermittenza, intervallando momenti da titolari a momenti da panchinari, senza mai trovare la giusta continuità e, di conseguenza, il miglior equilibrio.