7 Settembre 2015

EDITORIALE – Ricominciare di botto

Il consueto editoriale del lunedì sera, inevitabilmente dedicato al derby di Milano e all'atmosfera d'attesa che quest'ultimo - inevitabilmente - comporta. Anche perché battere il Milan è una prospettiva interessante per diverse ragioni...
compagnoni inter

Ricominciare da un derby non è mai facile, specie se quella partita è IL derby: Inter-Milan è una partita che vale sempre più dei famosi tre punti, c’è costantemente l’orgoglio cittadino in campo, una acre rivalità vecchia di più di cento anni e una voglia di vincere che raramente viene pareggiata nelle altre diciotto partite di campionato. Insomma, il clima è elettrico già di per sé e a questo si aggiunge anche la sensazione di grande attesa che inevitabilmente la pausa per le Nazionali genera.

Una formazione così rivoluzionata come quella nerazzurra, colma di tanti elementi nuovi e non dotata di grande esperienza, dovrà fare un enorme sforzo psicologico per calarsi al meglio sia nella rinnovata routine di club, sia nel clima di sospensione che accompagna la settimana di avvicinamento alla stracittadina. Ed è paradossale pensare a quanti nuovi arrivati rischiano seriamente di esordire così, di fronte a un San Siro non solo stracolmo ma anche desideroso di arrivare al fischio finale con i tre punti in tasca (con tutti i pro e i contro che questo comporta). Roberto Mancini dovrà essere abile a rigenerare chi non si è distinto in positivo durante la pausa per le rappresentative nazionali (specialmente i croati Perišić e Brozović, entrambi apparsi sotto tono con la squadra di Niko Kovač – più il centrocampista dell’esterno, a dire la verità) così come dovrà sapientemente tenere alti i giri del motore di chi invece ha fatto bene, come per esempio Ljajić.

Il derby sarà anche il primo test di una certa rilevanza per la nuova Inter del Mancio: dopo due avversarie rispettabili ma non trascendentali come Atalanta e Carpi, il Milan rappresenta una sfida di livello decisamente più alto. Inoltre sarà la prima partita ufficiale in cui il tecnico jesino avrà a disposizione tutti gli effettivi della rosa (finalmente) e forse sarà finalmente chiaro qual è il concetto di formazione tipo che ha il mister del Biscione. Il tutto senza dimenticarsi di calcolare la nuova compattezza del Diavolo, che certo non ha brillato contro Empoli e Fiorentina ma pure ha due attaccanti che possono essere letali in ogni occasione e, c’è da giurarci, Siniša Mihajlović non ha nessuna intenzione di venire sconfitto prima ancora di giocare – certamente l’ex interista avrà inculcato ai suoi (e inculcherà ancora) una smania di vincere e riscattarsi che metterà le ali ai piedi dei milanisti per cui sarà tutto meno che una partita semplice per l’Inter.

Una stracittadina possibilmente persino più interessante del solito, dunque, con tantissimi elementi d’incertezza che possono preludere a qualsiasi tipo di esito finale ma che bisogna vincere per dare un po’ di continuità alle prime due vittorie stagionali e cercare di assestare un colpo deciso al morale – solo quello per il momento, la stagione è troppo lunga anche solo per poter pensare la parola “decisiva” accostandola a questa partita – rossonero. Sarà importante anche provare a giocare al meglio la sfida, se non altro per fare qualche passo avanti per quanto concerne il gioco corale, non proprio indimenticabile, espresso nelle prime uscite. In questo senso, forse, degli sconvolgimenti troppo marcati della formazione scesa in campo contro Atalanta e Carpi potrebbe non essere una buona idea ma si sa che al Mancio non dispiace stupire, siano i tifosi o gli avversari.

Tutto ciò senza dimenticare il concetto fondamentale che ruota attorno al derby: quando ci si chiama “Inter”, poter pensare di battere il Milan è sempre una bella prospettiva.