11 Luglio 2017

FOCUS – (Non) Siamo a posto così…

L'Inter è chiamata a realizzare un mercato di alto livello con l'obiettivo di colmare le tante lacune della rosa

Oggi è l’11 luglio e alla fine del mercato mancano ancora 51 giorni: il tempo per concludere una campagna acquisti di alto livello c’è ed è ancora molto. Per poter raggiungere un traguardo però, è fondamentale capire qual è il punto di partenza.
Il filosofo spagnolo George Santayana diceva che “Una generazione che ignora la storia non ha passato, né futuro“. Prendendo in prestito queste parole, si può lavorare di fantasia e trasferire tutto ciò al mondo del calcio in generale e alla situazione che si vive in casa interista in particolare.

Per riuscire a non commettere gli errori del passato, la dirigenza interista deve ricordare ciò che è stato fatto negli anni scorsi, deve tenere a mente i pregi e i limiti palesati dalla rosa nerazzurra nel corso della passata stagione.
Storicamente infatti, le estati degli ultimi anni hanno visto ripetersi un copione ben chiaro, una sceneggiatura che alla fine ha portato sempre ai soliti risultati. Tanto per capirci e per dare a chi legge un’idea più precisa dei diversi passaggi che hanno caratterizzato alcune delle passate stagioni, si potrebbe chiarire il concetto con alcuni punti schematici.

Nell’ambiente Inter infatti:

  • A maggio si parla di rivoluzione.
  • A giugno della necessità di realizzare grandi acquisti.
  • A luglio ci si comincia a chiedere se in realtà l’allenatore di turno potrà far compiere ai calciatori in rosa il salto di qualità definitivo.
  • Ad agosto si punta su acquisti mirati, esultando per la mancata cessione di elementi top (che spesso e volentieri si rivelano poi gli artefici dei fallimenti futuri).

Chiarito dunque questo passaggio, si dovrebbe provare a non cadere nuovamente negli stessi errori di valutazione, sovrastimando un rosa che ha ormai dimostrato di avere grossi limiti.
Se infatti restiamo ancorati allo scorso campionato, si possono tranquillamente individuare alcuni punti critici, limiti che ormai dovrebbero essere considerati appurati e sui quali non si dovrebbe neanche tornare a discutere:

  • La batteria di terzini a disposizione dell’Inter non è all’altezza di un club che vuole tornare a competere per i primi posti in Italia.
  • Oltre a Miranda, che pure ha vissuto una stagione altalenante, l’Inter non può contare su alcuna certezza tra i centrali difensivi.
  • Il centrocampo nerazzurro è stato costruito male: troppi doppioni e calciatori difficilmente integrabili tra di loro. Pochissimi gol nei piedi.
  • La squadra manca di personalità e quella non si insegna, semmai si compra sul mercato.
  • L’Inter in diverse partite ha dimostrato grossi limiti in attacco: spesso infatti si pecca di prevedibilità e contro difese schierate si fa fatica.

Tra i punti citati, è il caso di soffermarsi proprio sull’ultimo, perché legato ad uno degli uomini mercato del momento: vale a dire Ivan Perisic.
Prima di procedere però, va fatta una doverosa premessa: il croato è indubbiamente uno dei migliori calciatori presenti in rosa e se fosse possibile trattenerlo – senza che questo impedisca di operare altri acquisti importanti nel reparto – Suning dovrebbe fare di tutto per non cederlo e convincerlo a restare a Milano.
Fatta questa doverosa precisazione però, va altresì sottolineato come, se da un lato l’ex calciatore del Wolfsburg ha più volte dato un contributo importante alla causa – realizzando gol decisivi in diverse partite – dall’altro si è reso anche protagonista di periodi di black-out, con atteggiamenti indolenti e partite disputate non all’altezza del suo valore. Insomma, Perisic è un signor calciatore, ma di certo non può essere considerato un elemento imprescindibile. Ritenerlo tale, significa voler ricordare solo quello che fa piacere ricordare, cancellando dalla mente le tantissime pause che l’esterno offensivo si è preso nel corso della sua permanenza milanese.
L’Inter dunque ha l’assoluta necessità di intervenire in attacco, acquistando un calciatore che possa far saltare il banco con una giocata, un dribbling, un gol o un assist, un elemento che possa permettere alla squadra allenata da Spalletti di essere imprevedibile.  L’acquisto di un profilo del genere andrà concluso a prescindere dalla cessione di Perisic (che in caso di partenza dovrà comunque essere sostituito).>
Il medesimo ragionamento fatto per Perisic, potrebbe essere replicato per Joao Mario. Il centrocampista portoghese infatti ha già dimostrato più volte di non essere adatto a svolgere il ruolo di trequartista: non ne ha le caratteristiche e soprattutto non ha quel feeling con la porta avversaria che risulta necessario per chi deve giocare dietro alla prima punta.
Acquistare un centrocampista offensivo, con tanti gol nei piedi, deve essere dunque una priorità della dirigenza interista.

Le evidenze della passata stagione sono incontrovertibili e continuare ad elencarle potrebbe risultare anche stucchevole. Per questo ci fermiamo, ribadendo un concetto che va tenuto bene presente: l’Inter ha l’assoluta necessità di rinforzarsi e qualsiasi tipo di rivalutazione del valore della rosa va scacciata come la peste.
La fiducia nella proprietà e nella dirigenza nerazzurra resta intatta: i conti si faranno alla fine e solo alle 23:01 del 31 agosto si potranno emettere giudizi definitivi sulla campagna acquisti. #InterIsComing e i tifosi l’aspettano impazienti, con un’esigenza molto forte: quella di rivedere campioni indossare la maglia della Beneamata.