3 Dicembre 2017

Inter-Chievo: lo spartiacque per la consacrazione, più che per il primato

Alla luce delle dichiarazioni in conferenza stampa, le pianificazioni di Spalletti dovranno trovare riscontro nella gara di oggi contro i veronesi, reduci da prove convincenti nelle recenti uscite

Con la Juventus che espugna il San Paolo e blocca il Napoli, questo pomeriggio l’Inter avrà l’opportunità non solo di rimettere a distanza i bianconeri – in vista della sfida di sabato prossimo, che si preannuncia gravida di significati, oltre che carica di storicità -, ma soprattutto di spodestare i partenopei dalla vetta e stabilirsi da sola in testa alla classifica, per la prima volta nel torneo in corso. Guardando alle previsioni, è sicuramente qualcosa di insperato, ma altrettanto meritato dagli uomini di Spalletti, che è stato abile nel rigenerare una rosa di 8/11 che l’anno scorso s’è distinta per un percorso sciagurato, mentre oggi calca convintamente i rettangoli verdi di mezza Italia. L’Internazionale, però, avrà davanti il Chievo, ossia un organico che ha dato segnali di poter puntare al di là di una dignitosa salvezza, considerando la claudicante costanza dei fanalini di coda.

Nelle ultime tre gare, i veneti sono forti di cinque ottimi punti, due dei quali maturati contro i ragazzi di Sarri al Bentegodi e all’Olimpico di Torino contro i granata. L’unica nota dolente è giunta a metà settimana, dopo la sconfitta di rigore contro l’Hellas Verona nella Stracittadina di Coppa Italia, che potrebbe incidere sul morale e sulla tenuta mentale dei clivensi. Ma l’ordine tattico di Maran ha configurato i suoi su moduli specifici: il pareggio a reti bianche contro il Napoli dimostra che il timbro attendista e molto asciutto del tecnico trentino potrebbe risultare la chiave di volta per infastidire pure l’Inter.

Dal canto loro, tuttavia, i nerazzurri hanno il fiato di Roma e Lazio sul collo, e in virtù del tonfo di venerdì degli azzurri, potrebbero approfittarne per surclassarli: Spalletti si è imposto con determinazione e cinismo contro le cosiddette provinciali, e il suo pragmatismo potrebbe rivelarsi fondamentale anche tra qualche ora. Fra assenze per squalifica ed infortuni, l’innesto di Ranocchia e il rivoltamento del centrocampo saranno i temi salienti della gara: Skriniar dovrà rivitalizzare il numero 13 e anche dimostrare la medesima solidità senza Miranda; Joao Mario e Brozovic (dal primo o a gara in corso), invece, sono chiamati entrambi a concedere le agognate conferme che tanto sono latitate da inizio stagione. Dunque, dovessero ben incastrarsi queste sue manovre, Luciano Spalletti potrebbe essere assunto al rango di nuovo Messia neroblu.

A fronte di ciò, c’è da aggiungere che i precedenti non pendano dalla parte del Chievo: escluso il roboante esordio a San Siro nel 2001 con un 1-2 griffato Corradi-Marazzina, i successivi 14 incontri vedono l’Inter vittoriosa 10 volte, con l’eccezione di quattro pari. Benché istantaneo, l’auspicio è che anche i 90’ odierni rispettino la tradizione favorevole, omettendo i tiri mancini, perché non sono più concessi passi falsi. Specie da ora.

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