6 Giugno 2017

FOCUS – Rivendichiamo il sacrosanto diritto di non tifare Juventus in Europa

In Italia ha iniziato a farsi largo una bizzarra teoria: vale a dire quella secondo la quale gli italiani che sabato scorso non hanno tifato Juventus non possono fare altro che vergognarsi. Ecco perché ogni sostenitore dell'Inter ha il diritto di non tifare la squadra bianconera

Sabato sera la Juventus ha avuto la possibilità di emulare l’Inter di Mourinho: battendo il Real Madrid infatti, la Vecchia Signora avrebbe realizzato il Triplete, entrando nella storia del calcio italiano. I sogni dei tifosi bianconeri però, si sono infranti sotto i colpi di Cristiano Ronaldo e compagni, con buona pace di chi riteneva che il fuoriclasse portoghese faticasse a trovare un posto da titolare nel formidabile undici a disposizione di Massimiliano Allegri.
E dire che in Italia molti, con clamoroso anticipo, stavano già tessendo le lodi di quella che a detta dei cosiddetti esperti, poteva assurgere al ruolo di squadra più forte nella storia del calcio italiano.

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In Italia purtroppo si continua a cadere sempre più nella tentazione di dire o scrivere ciò che la massa vuole ascoltare o leggere. La realtà però è ben diversa e per poter iniziare anche solo a paragonare l’Inter del Triplete alla Juventus di Massimiliano Allegri, ai bianconeri mancava un passo piccolissimo, il più difficile da compiere: quello che segna la distanza tra un’ottima stagione ed una stagione leggendaria, quel passo che ti fa entrare nella storia. Ecco, prima di celebrare la straordinarietà della squadra bianconera, sarebbe stato meglio aspettare la sera del 3 giugno. Prima di paragonare Higuain a Milito o Mandzukic a Eto’o, sarebbe stato meglio che i calciatori bianconeri avessero emulato sul campo le gesta dei nerazzurri.
La fretta è da sempre una cattiva consigliera e molti hanno voluto anticipare i tempi, considerando la finale di Cardiff come un piccolo dettaglio, una formalità da espletare al più presto prima di scrivere pagine e pagine di lodi alla corazzata bianconera.

IL POST SU TWITTER – Il terreno verde di gioco ha visto trionfare il Real del “panchinaro bianconero” Ronaldo e al termine della partita, non potendo più celebrare le gesta inimitabili della Vecchia Signora, si è deciso di fare polemica sul post pubblicato su Twitter dall’Inter.

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Un tweet semplicissimo quello postato dal club di Corso Vittorio Emanuele, nel quale non si fa alcun riferimento alla Juventus, ma si fanno solamente i complimenti al Real Madrid, capace di riuscire in un’impresa storica: quella di vincere per due volte consecutive la Champions League. Insomma per quanto ci si possa sforzare di trovare fuori luogo il tweet dell’Inter, si fa davvero fatica a trovare dei possibili appigli per fare polemica. Soprattutto se poi le lezioni di stile provengono da chi in passato non si è certo distinto per sportività nei confronti dei colori nerazzurri.

5 maggio

NON TIFARE JUVENTUS E’ UN DIRITTO – Dopo che la polemica sul tweet dell’Inter si è esaurita, ha iniziato a farsi largo una nuova e bizzarra teoria: vale a dire quella secondo la quale gli italiani che sabato scorso non hanno tifato Juventus non possono fare altro che vergognarsi di non aver esultato al gol di Mandzukic e di non essersi disperati al fischio finale. Tifare per la Vecchia Signora contro gli spagnoli del Real, era un dovere di ogni abitante della penisola italiana e non averlo fatto non può che essere considerata una colpa gravissima.
La realtà anche in questo caso è un’altra e non possiamo fare a meno di gridarla, di rivendicare il sacrosanto diritto di ogni tifoso interista (e non solo) di non tifare la Juventus in nessun suo impegno ufficiale e non, che sia in Italia, in Europa, nel mondo o magari un giorno su Marte.
Il non tifo per i bianconeri di Torino non è dovuto alle sconfitte di questi anni, alla distanza siderale in termini di punti che l’Inter ha accumulato nelle ultime stagioni. Non è il “rosicare” che muove l’interista a tifare l’avversario di turno della Juventus – come invece sostengono molti dei pensatori più illuminati vicini all’ambiente dei campioni d’Italia – ma è qualcosa di più profondo: è l’essere diversi, è l’essere orgogliosi della propria storia, molto diversa da quella bianconera. Una storia che in molti tratti si incontra e si scontra, con episodi che non possono non aver lasciato il segno nella testa di chi ha a cuore le sorti dell’Inter.

La verità è che si vive in un Paese dove l’ipocrisia la fa da padrona, dove ammettere di non tifare Juventus in Europa viene visto quasi come una colpa. Chi però lotta nello stesso campionato da anni e anni, chi ritiene di aver perso in passato per fattori che esulano da scelte di allenatori o calciatori, da gol sbagliati o parate miracolose, non può tifare ciò che rispecchia quello che ogni tifoso interista non vorrebbe mai essere. L’interista non può tifare chi ritiene che vincere sia l’unica cosa che conta, perché a contare è anche e soprattutto il come si vince. Non si può tifare chi dice di non stimarci come Buffon o chi espone allo stadio anche i due scudetti revocati, invocando a sua volta rispetto da parte degli altri, senza però riuscire a rispettare sentenze sportive passate in giudicato. No, non si può tifare Juventus ed ogni tifoso interista ha il sacrosanto diritto di non farlo, di non andare contro la propria storia e le proprie radici.
Tra l’altro, lo sfottò – laddove non supera i limiti della civiltà – rappresenta anche il bello del calcio e non lo si può negare ad un tifoso, sia esso interista, milanista, romanista o anche juventino.

D’altronde questa ipocrisia del dover necessariamente tifare per i colori del nostro Paese è una stranezza tutta italiana, quando invece l’unica squadra che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani è solo e soltanto la nazionale. In Spagna ad esempio, i quotidiani catalani non hanno di certo nascosto il loro tifo per la Juventus, mentre qui in Italia si preferisce nascondersi dietro a slogan precostituiti che sono ben lontani dalla reale pancia del tifo.

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Dalla prossima stagione la speranza è che l’Inter possa contendere nuovamente lo scudetto alla Juventus, lottando contro i bianconeri di partita in partita, un episodio dopo l’altro, una frecciata dopo l’altra, nel pieno rispetto di quello che ha sempre rappresentato il derby d’Italia. E se i bianconeri dovessero nuovamente essere impegnati in una finale di Champions, la certezza è che gli osservatori illuminati che pontificano da anni sul calcio italiano potrebbero rimanere di nuovo delusi: no, l’interista non tiferà mai la Juventus e il sacrosanto diritto di non farlo va rivendicato a gran voce perché “la Juve è questa…” e noi non siamo come loro.

Juve è questa

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