21 Gennaio 2016

FOCUS – Si pensi alle “vere” cose di campo, sempre dalla parte del Mancio

Nelle ultime 48 ore molti si sono cimentati in un nuovo sport nazionale: difendere l'indifendibile. Ora però è arrivato il momento di tornare a pensare alle "vere" cose di campo, aspettando la decisione di Guarin. Cerchiamo di capire gli scenari futuri in caso di cessione del colombiano.

Sono trascorsi ormai due giorni dalla vittoria dell’Inter al San Paolo: 48 ore di polemiche, di occasioni perse, di dietrologie, di tentativi alquanto maldestri di difendere l’indifendibile. Insomma 48 ore da dimenticare.
Ciò che però in casa Inter non va assolutamente dimenticata è l’impresa compiuta dalla squadra, capace di vincere a Napoli dopo quasi venti anni di attesa.

SSC Napoli v FC Internazionale Milano - TIM Cup

Quando si citano le tanto famose “cose di campo” – come fatto da Sarri martedì sera – si deve pensare ad uno scontro di gioco, ad un intervento maldestro, ad una giocata spettacolare, non di certo ad un insulto rivolto da un allenatore ad un suo collega.  In tal caso infatti, non esiste la distinzione tra “campo” e “non campo”, esiste la distinzione tra “civiltà” ed “inciviltà”. E martedì sera al San Paolo, Sarri è stato incivile.
Tornando però a focalizzare l’attenzione sulle “vere” cose di campo, è importante sottolineare ancora una volta la convincente prova fornita dalla squadra guidata da Roberto Mancini, in un momento di difficoltà, con un Napoli che si presentava alla sfida ampiamente favorito.
L’Inter pur non brillando sul piano del gioco, è riuscita ad essere solida e a sfruttare al meglio le poche occasioni create, guadagnandosi la semifinale di Coppa Italia che la vedrà impegnata contro la Juventus.

La sfida del San Paolo però ha offerto importanti spunti tattici: Mancini ha messo in pratica sin dal primo minuto quel 4231 che da molto tempo ha in mente di attuare, nel tentativo di dare alla squadra un’identità ben precisa, migliorando al contempo la pericolosità in fase offensiva. Al tema tattico però è strettamente legato quello del mercato.
Da una settimana a questa parte in casa Inter tiene banco la vicenda Guarin: accetterà o meno la corte del Jiangsu? Dalla risposta a questa domanda dipenderanno gran parte delle strategie nerazzurre in questa sessione di mercato.

guarin cina

Se infatti il colombiano dovesse accettare di trasferirsi in Cina, la società di Corso Vittorio Emanuele avrebbe già individuato il suo possibile sostituto. L’attenzione in questo caso è rivolta a Genova, sponda blucerchiata. I due calciatori nel mirino dell’Inter sarebbero Eder e Soriano. Dall’eventuale arrivo di uno dei due – ammesso che Guarin accetti di andare nel club cinese – dipenderà il futuro tattico nerazzurro.
Con l’arrivo di Soriano chiaramente si virerebbe con decisione sul 433, mentre con approdo a Milano di Eder, la strada maestra diventerebbe senza ombra di dubbio quella del 4231.
Agli occhi di chi scrive, sarebbe assolutamente auspicabile l’arrivo del centrocampista azzurro, classe ’91, dotato di caratteristiche che oggettivamente mancano alla squadra allenata da Roberto Mancini. Per quanto riguarda l’italo-brasiliano invece, pur senza negare le sue indubbie qualità, gli interrogativi sarebbero maggiori: è un calciatore alla soglia dei trent’anni che arriverebbe in un reparto già affollato da Perisic, Jovetic, Palacio, Biabiany,Ljajic e Icardi.
Insomma per disputare le poche partite di Coppa Italia ed il campionato, la sensazione è che l’arrivo di Eder non sia poi così indispensabile. Il problema dell’Inter sembra essere l’assenza di qualcuno che possa andare ad innescare la qualità che nel nostro attacco esiste, ma non è sfruttata a dovere.
Prima però di addentrarci in ulteriori analisi tattiche, è necessario attendere il verdetto della trattativa tra Guarin e il Jiangsu: senza il “sì” del colombiano il nostro mercato continuerà a restare bloccato.

In attesa di buone notizie provenienti dal fronte Guarin, saremo chiamati a vivere una settimana molto intensa, con 3 partite fondamentali: Carpi, Juventus e Milan. Tre sfide che potrebbero dire molto sul futuro della stagione nerazzurra, da vivere insieme, SEMPRE DALLA PARTE DEL MANCIO…