1 Giugno 2017

FOCUS – Chi ha tempo non aspetti tempo

In questo momento l'Inter sembra essere immobile su mercato, ma la speranza è che l’arrivo di Spalletti possa dare una scossa

Era il 3 aprile e l’Inter perdeva in casa contro la Sampdoria, sancendo il definitivo addio al sogno di qualificarsi alla prossima edizione di Champions League. Dopo la sconfitta contro i blucerchiati, la stagione nerazzurra è di fatto terminata, con la squadra di Pioli che si è resa protagonista di un crollo verticale, culminato con l’esonero dell’ex allenatore della Lazio ed il ritorno alla guida della Beneamata del tecnico della primavera Vecchi.
Da quel momento dunque, l’attenzione di tutti, dall’ambiente alla dirigenza, fino ad arrivare alla proprietà, doveva essere rivolto alla prossima stagione, con un unico obiettivo fisso in mente: evitare di vivere l’ennesima annata fallimentare.

PROGRAMMAZIONE Terminare la stagione prima del previsto, senza grandi obiettivi da raggiungere, può riservare anche dei vantaggi alla squadra che fallisce: il club in questione infatti, dovrebbe teoricamente avere molto tempo a disposizione per programmare la stagione successiva, scegliendo il nuovo mister in largo anticipo (con le idee chiare anche sul fronte calciomercato). Questa regola vale o dovrebbe valere per tutti i club, con un’unica eccezione: l’Inter.
Solo l’Inter infatti riesce a fallire miseramente la stagione con largo anticipo, per poi arrivare in fondo con il nuovo allenatore ancora da scegliere e la campagna acquisti da impostare, magari avendo visto sfumare obiettivi importanti proprio per la mancanza di chiarezza.
Il mercato non è neanche ufficialmente iniziato, ma chi deve necessariamente operare una rivoluzione per tornare ad essere competitivo, deve impostare e concludere già in queste settimane dei colpi chiave, in modo da consegnare alcuni dei nuovi titolari all’allenatore di turno (probabilmente Spalletti nel caso nerazzurro) in vista del ritiro.
Chi invece può permettersi il lusso di attendere, valutando al meglio il da farsi, sono Juventus, Roma e Napoli: vale a dire quelle squadre che hanno una base solida dalla quale ripartire e per questo sono chiamate solamente ad inserire in rosa alcuni ritocchi, senza stravolgere delle rose che hanno funzionato e sono – in questo caso davvero – difficilmente migliorabili.

ANCORA TU? NON DOVEVAMO NON VEDERCI PIU’? – Quando il mercato dell’Inter stenta a decollare e ci si comincia a chiedere il perché dell’immobilismo, negli ultimi 6 anni nell’ambiente nerazzurro c’è uno step obbligato dal quale si è sempre passati e che poi è sempre stato il viatico migliore per fallire la stagione successiva: la rivalutazione della rosa.
Come per magia infatti, ad un certo punto delle ultime campagne acquisti nerazzurre, ci si è ripetuti cose del tipo “beh, in effetti la rosa non è poi così malvagia“, “quel calciatore, messo in un contesto organizzato potrà rendere“, “Ora è arrivato X (nuovo allenatore) e li farà rendere per ciò che valgono“: insomma ci si autoconvince che tutto sommato Nagatomo e Santon non sono così malvagi e che in realtà la prossima sarà la stagione della definitiva rinascita di Kondogbia. Poi arriva addirittura il momento in cui si compie un ulteriore salto di qualità nel processo di autoconvincimento: “In attacco siamo forti, basta solo un piccolo ritocco“. Insomma l’esperienza in casa Inter è, come diceva qualche saggio, “quella cosa utile che non serve a nulla” e sembra non esserci modo di imparare dagli errori.
La verità però, è che l’Inter ha bisogno di una rivoluzione, ha la necessità di innestare almeno 5-6 nuovi titolari e solo così si potrà tornare ad essere davvero competitivi.

SPALLETTI E LA RICERCA DELL’OTTIMISMO PERDUTO – Nel frattempo all’inizio della prossima settimana dovrebbe essere messa la parola fine sulla vicenda allenatore, con Luciano Spalletti che sembra ad un passo dal sedersi sulla panchina nerazzurra. L’accordo con il tecnico di Certaldo può rappresentare il primo passo verso una seria programmazione della prossima stagione.
Al momento infatti, la sensazione guardando ciò che accade nel mondo Inter è quella di una grande improvvisazione, ma la speranza è che in realtà le cose stiano in maniera diametralmente opposta. L’augurio è che i vertici dell’Inter sappiano perfettamente cosa manca per ritornare ad essere competitivi e che dopo aver chiuso la vicenda allenatore, si possa iniziare a premere il piede sull’acceleratore per quanto riguarda il mercato. L’Inter ha bisogno di cambiare tanto, di sbagliare poco e di farlo quanto prima. Un vecchio proverbio diceva “chi ha tempo non aspetti tempi” ed è quello che l’Inter deve fare, per non rischiare di ritrovarsi ad agosto con l’acqua alla gola e alla vigilia dell’ennesimo fallimento annunciato.
Chi si occupa di Inter ed ha a cuore le sorti della Beneamata ha il dovere di essere ottimista: il tempo c’è e la voglia di riportare in alto i colori nerazzurri anche. Noi l’ottimismo non lo perdiamo, in attesa di avere qualche segnale concreto che possa giustificarlo.

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