4 Agosto 2017

Inter, da Pistone a Dalbert: a sinistra ne sono passati 27 in 20 anni!

Carrellata dei terzini mancini che hanno vestito la maglia nerazzurra nelle ultime due decadi: pochi top tra flop e "desaparecidos". Ora tocca al brasiliano in arrivo dal Nizza

RARITÀ

Nelle faraoniche campagne acquisti di fine anni ’90 e inizi anni ’00, Massimo Moratti e i suoi miliardi riuscirono a portare a Milano calciatori invidiati perfino dalle migliori squadre dell’epoca. Il paradosso di quelle stagioni, però, è che dopo la Coppa Uefa del 1998 il primo trofeo messo in bacheca dall’ex patron sarebbe stata una modesta Coppa Italia portata a casa solo nel maggio 2005.

Al netto di tutte le polemiche tipicamente italiane venute fuori nell’estate di Calciopoli, le ragioni di tanti insuccessi e tante delusioni vanno ricercate anche in uno squilibrio squisitamente tecnico e tattico: il buon fiuto e i tanti soldi spesi per giocatori d’attacco in quegli anni sono stati spesso vanificati da infinite amarezze difensive.

Facendo uno sforzo di memoria, individuare i vari poli positivi delle tante batterie-Inter che hanno funzionato a singhiozzo è facile quanto trovarne i poli negativi. Da una parte Ronaldo, Vieri, Baggio e Recoba, dall’altra Brechet, Pistone, Coco e Milanese, tutti accomunati, questi ultimi, da un unico triste destino: essere terzini sinistri in un periodo di transizione sia per l’Inter che per i compiti tattici di quel ruolo (nei moderni 4-4-2 o 4-3-3 il vecchio numero 3 aveva il compito di spingersi ben oltre la metà campo, presupponendo la partecipazione alla fase offensiva e, quindi, qualità tecniche e doti fisiche molto più pronunciate rispetto al passato).

Pochissime furono le compagini che a cavallo del nuovo millennio poterono contare su terzini mancini di questo tipo: l’Inter ci provò, a volte pescando giocatori davvero mediocri, altre volte calciatori potenzialmente validi e che magari in contesti diversi avrebbero avuto un approccio migliore. Questa difficoltà non è scemata negli anni, nemmeno nell’era Mancini o nel biennio targato Mourinho. Ora l’Inter ci riprova con Dalbert, in arrivo dal Nizza. Sperando di trovare in modo stabile il suo perno mancino dopo anni e anni di ribaltoni e comparsate.

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