7 Aprile 2019

Il giorno di Icardi, il ritorno a San Siro e un film già visto: qualche fischio, gli applausi, il silenzio di Spalletti (e sullo sfondo la fanzine della Nord)

Più applausi che fischi per Icardi a San Siro, non come avrebbe voluto la Nord

“Icardi? Di lui non parlo. Vi piace parlare sempre di Icardi, ma ci sono anche gli altri”. Così Luciano Spalletti in conferenza stampa, e chissà quante cose – invece – avrebbe voluto dire. Si è costretto alla reticenza per non tornare ad arroventare l’ambiente e lasciare che tutto si carbonizzasse, chiaro, e poi anche perché alla fine lui fa il lavoro suo. Con un appunto: che, dopo di lui, i cronisti fanno il loro, ed esimersi dal parlare di Mauro Icardi (oggi, nella serata in cui l’attaccante è tornato a calcare il campo di San Siro dopo 63 giorni di canaio totale) è pressoché impossibile, perché oggi i riflettori su Icardi erano puntati ancor più che giovedì scorso (quando tornò a giocare una partita in generale con l’Inter, a Marassi), e poi perché la giornata di oggi era stata caricata come l’uscita di un film che ora non possiamo non recensire.

ICARDI-NORD, GUERRA CONTINUA – Via, il primo ciak è la scena iniziale di una pellicola già vista, quella dove la Curva Nord continua nella sua guerra contro Icardi che ormai interessa a pochissimi intimi (quelli che la fanno e quelli che la commentano, eccoci qui). Nella fanzine della tifoseria organizzata nerazzurra – L’Urlo della Nord – si leggeva, appunto, di una decisione presa, “categorica ed impegnativa per tutti” (e qui la semicitazione, se non altro, è quantomeno interessante), e si leggeva poi che è arrivato “il momento di dire BASTA”, e che l’Inter “ha bisogno di uomini disposti a tutto per quella maglia”, eccetera. Poi l’invito – ai tifosi della Nord – ad insultare “quel pezzo di merda”, seguito dall’invito – stavolta al giocatore – più volte ripetuto in questo periodo: “Icardi vattene”.

MA SAN SIRO APPLAUDE – E sin qui nulla di strano: Spalletti fa Spalletti, la Nord fa la Nord, e noi cronisti continuiamo a fare i cronisti. E facciamolo. Il primo dato di cronaca lo abbiamo alla lettura delle formazioni, quando lo speaker legge i nomi e da San Siro parte sì qualche fischio, ma non esattamente nella misura in cui la Nord forse avrebbe voluto: e anzi, si leva persino qualche applauso. Segno che insomma – come dire – Icardi non andrà più d’amore e d’accordo con l’ambiente, ma l’ambiente – dal canto suo – segue un’altra linea rispetto alla Nord. Sopportarsi (senza insultarsi) fino a fine anno e poi dirsi addio, o qualcosa del genere. Altro dato di cronaca, e ne prenda atto sempre la Nord: gli applausi di incoraggiamento del Meazza quando Icardi – su suggerimento di Politano – va vicino al gol, ma si fa murare da Gollini. Non sarà roba da far ricredere i radicalizzati dell’idea per cui Icardi vada insultato e basta, ma rimane che chi – da una curva di uno stadio – pensa di avere il controllo su un’intera tifoseria (sulla faccenda Icardi come su altro), dovrà appuntarsi di non valere più che una minoranza, cosa che la Nord in effetti è, se non altro sul piano numerico.

BASTA COSI’ – Titoli di coda: Icardi, oggi, non ha segnato (come diverse volte accade o è accaduto); Icardi, oggi, non è il capitano dell’Inter e nessuno ha la pretesa che possa tornare a scaldare i cuori della tifoseria. Intanto, a San Siro, tutto ha seguito il suo corso. Il caos – come l’abbiamo visto sinora – è passato, l’annosissimo ritorno a San Siro c’è già stato, e quindi adesso basta: d’ora in poi di gare speciali, per Icardi, non ce ne saranno più, quest’anno. Ci saranno solo (si fa per dire) diversi big match, e peraltro quasi tutti in casa. Spalletti ha fatto Spalletti, la Nord ha fatto la Nord, Icardi ha fatto Icardi, e questo è il remake di un film che abbiamo già visto, quello in cui Maurito rimise piede a San Siro dopo il libro: un film che era piaciuto poco, che abbiamo recensito, ma ora basta così: ora potete svuotare le sale.

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