20 Aprile 2015

ESCLUSIVA – Ag. Gnoukouri: “Ha conquistato San Siro con sacrificio ed umiltà. Il derby gli ha cambiato la vita perché…”

“Non mi sono mai tremate le gambe entrando a San Siro. Non ho paura di giocare a calcio e mi piace dimostrare di che pasta sono fatto”, parola di Assane Demoya Gnoukouri, il 18enne ivoriano protagonista in positivo del derby giocato ieri tra Inter e Milan.

Alla vigilia della stracittadina milanese, un solo dubbio attanagliava l’ambiente nerazzurro: Mancini schiererà dal 1′ il ragazzino classe ’96, che fino a quel momento aveva disputato appena 10 minuti in Serie A, o si tratta di pura pretattica? No, niente pretattica: Assane parte titolare, per la prima volta in carriera con la maglia nerazzurra della prima squadra sulle spalle, dopo lo scampolo di partita nella vittoriosa trasferta di Verona. E Assane non ha paura, nonostante i 75.000 di San Siro: gioca con una personalità da far invidia ai suoi coetanei (e non solo), sempre a testa alta, ottima corsa, buona tecnica e fisico imponente. Assane stupisce tutti. Esce dal campo al minuto 67′, stremato, ma tra gli applausi sinceri e meritati di un San Siro addobbato a festa come per le grandi occasioni. L’esordio che qualsiasi calciatore sogna fin da bambino.

La redazione di PassioneInter.com ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Damiano Drago, agente di Assane Gnoukouri, che ci ha parlato della favola del giovane talento nerazzurro.

Buonasera sig. Drago, partiamo dal principio: cosa l’ha colpita del ragazzo la prima volta che lo vide giocare? “Sono rimasto impressionato dalle sue qualità tecniche e dalla sua intelligenza calcistica. Ha dimostrato di essere un giocatore di livello fin da ragazzino. Tecnicamente e tatticamente è un calciatore già pronto, maturo. Ovviamente ancora deve crescere, ma ha delle qualità superiori alla media. Lavorando con la prima squadra migliorerà anche nel giocare più con il fisico, ma ancora ha ampi margini di miglioramento, vista la sua giovane età”.

Chi è stato l’artefice del suo trasferimento all’Inter? “Il merito va a Beppe Giavardi, osservatore nerazzurro che lo ha notato e lo ha fatto entrare nell’ottica Inter quando ancora non c’era nessuna squadra su di lui. Prima andò a giocare nell’Altovicentino, una squadra di Serie D, e poi fu chiamato dai nerazzurri per un periodo di prova. Fino al tesseramento avvenuto l’estate scorsa”. 

Assane è stato spesso paragonato a grandi giocatori del calibro di Patrick Vieira e Yaya Touré. A chi somiglia realmente come caratteristiche?  “È difficile paragonarlo a qualcuno in questo momento. Io spero che possa diventare come Yaya Touré. La maggior parte della gente non lo ha ancora visto giocare al 100%. Assane può fare la mezzala tranquillamente, come fatto ieri contro il Milan, ma il suo ruolo naturale è davanti alla difesa: è molto bravo a impostare il gioco. Quando giocherà 2-3 partite e prenderà fiducia in se stesso farà vedere le sue vere qualità. Non è un giocatore che salta l’uomo, è un centrocampista tecnico, che sa fare lanci e iniziare la manovra da dietro. Sconcerti dice che il ragazzo era fuori ruolo? Mi sembra un po’ azzardata come affermazione. Chi conosce davvero il ragazzo sa che può giocare anche lì. E lo ha dimostrato ieri facendo una partita positiva”.

Un anno fa Gnoukouri giocava in serie D. Poi l’affermazione nella Primavera di Vecchi e infine la consacrazione in prima squadra con Mancini: esordio a Verona una settimana fa e prima chance da titolare nel derby contro il Milan. Cosa ha provato quando è uscito dal campo tra gli applausi dei 75.000 di San Siro? “Una sensazione incredibile, sono felicissimo per lui. La partita di ieri ha cambiato la sua vita. Io ho seguito la sua evoluzione fin da quando era un ragazzino e sono orgoglioso che con il suo duro lavoro si sia meritato gli applausi dei 75.000 presenti. Non è facile conquistare l’affetto del pubblico di San Siro, e lui l’ha guadagnato con umiltà, sacrificio e serietà”.

Avrà sicuramente parlato con il ragazzo dopo la partita, quali sono state le sue impressioni? “Assane è contentissimo, naturalmente. Eventi come questo ti danno la consapevolezza nei mezzi che hai a disposizione. Sono partite che ti sbloccano mentalmente, psicologicamente e ti aiutano a superare le difficoltà”.

Per la prossima stagione cosa si aspetta? Il ragazzo potrebbe andare in prestito per acquisire esperienza o resterà all’Inter e si giocherà le sue carte per affermarsi in prima squadra? “Dipenderà molto da come finirà questa stagione. Dopo queste ultime sette partite ne parleremo con l’Inter, e in base al progetto sportivo che ha in mente la società faremo le dovute valutazioni. Da parte nostra e dell’Inter c’è tutto l’interesse per mettere in condizioni il ragazzo di esprimersi al meglio, che sia qui o in prestito”.

Il contratto con l’Inter scade nel 2017. C’è la volontà di prolungarlo, magari con un sostanzioso adeguamento? “Si, la volontà c’è. Sicuramente anche l’Inter avrà interesse a prolungare il contratto e migliorarlo. Per adesso non c’è nulla in programma, ma prima che finisca la stagione ci incontreremo con la società e ne parleremo”.

Assane ha anche un fratello minore, Gosso, classe 2000 che gioca nei giovanissimi nazionali, di cui si parla un gran bene. “Gosso è un ragazzino di prospettiva. Anche lui, come il fratello maggiore, è molto determinato. Hanno caratteri un po’ diversi, lui è più esuberante, ma è giusto avere un carattere forte se vuoi affermarti a certi livelli. Sa giocare sia esterno alto a sinistra o al centro, un classico numero 10: lo posso paragonare a Neymar. È un grande talento ma deve rimanere umile e con i piedi per terra affinché cresca bene ed esprima tutto il suo potenziale”. 

di Mauro Cossu

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Damiano Drago per la disponibilità e la cortesia mostrata durante l’intervista. Per la riproduzione anche parziale dell’intervista citare la fonte.

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