17 Maggio 2019

ESCLUSIVA – Rolando: “Inter, vinci a Napoli per la Champions!”. Poi ricorda: “Mi sentivo interista: volevo tornare a tutti i costi, ma il Porto…”

Il doppio ex della sfida di domenica parla ai microfoni di Passioneinter.com: "È saltato tutto 3 volte. Mazzarri? Non era facile per lui: gli interisti vogliono vincere ed a nessuno piaceva la sua difesa a 3"

Primo match point: domenica sera l’Inter va a Napoli conoscendo la difficoltà della sfida, ma con anche la consapevolezza che una vittoria, indipendentemente dai risultati delle avversarie, significherebbe qualificazione aritmetica in Champions per il secondo anno consecutivo.

Uno che il match lo conosce bene, avendolo giocata con entrambe le maglie, è Rolando, difensore portoghese oggi al Marsiglia che ha vestito il nerazzurro nella stagione 2013/14, nella quale si è rivelato una pedina preziosa per l’allora tecnico Walter Mazzarri. A fine stagione, alla scadenza del prestito, l’Inter ha trattato a lungo con il suo club, il Porto, ma alla fine non se ne è più fatto nulla e Rolando, pur venendo accostato spesso alla Beneamata anche nelle successive sessioni di mercato, non è più tornato a Milano. La redazione di Passioneinter.com lo ha contattato in esclusiva per parlare della sfida di domenica ed anche del suo passato italiano.

Partiamo dalla tua stagione all’Inter: che cosa ti è rimasto di quell’anno?

“Di ricordi ne ho molti. Prima di tutto perché è stato un anno importante per la mia carriera. Poi perché devo dire che a livello personale è andato tutto bene ed a Milano ho incontrato una vera famiglia”.

Il tuo ricordo più bello legato a Milano?

“La prima cosa che mi viene in mente sono i gol al Meazza: segnare a San Siro è un’emozione unica. Il primo giorno in cui sono arrivato ero teso perché quando vai in prestito da qualche parte non è mai facile, visto che pensi sempre al fatto che dovrai dare molto per convincere il club a riscattarti. Mi ha accolto una persona che lavorava per l’Inter, la quale la sera stessa mi ha detto: “Ti faccio vedere una cosa pazzesca”. Mi ha portato a San Siro. Quando vedi il Meazza cambia tutto: nel mondo ci sono tanti stadi belli, ma qui parliamo della cattedrale del calcio. In quel momento ho capito dove ero arrivato e la grandezza del club. Anche per quello volevo tanto rimanere a fine stagione”.

Domenica c’è Napoli-Inter: per chi farai il tifo?

“E’ una domanda difficile. Perché anche se sono rimasto solo pochi mesi al Napoli, è stata comunque la prima squadra nella quale ho giocato fuori dal Portogallo e questo per me rappresenta tanto. Lì ho fatto bene anche se sono rimasto poco, mentre all’Inter è stato bello perché ho anche giocato con continuità. Difficile sceglierne una, ma in questo momento, visto che il Napoli è sicuro di finire secondo, mi piacerebbe che vincesse l’Inter e che andassero entrambe in Champions”.

Sei arrivato all’Inter anche perché ti ha voluto Mazzarri. Che rapporto avevi con lui? Come pensi lo abbiano trattato i tifosi al tempo?

“Ringrazierò per sempre Mazzarri. Quando sono arrivato a Napoli in un mese dovevo imparare tutto sul suo gioco, per me era tutto diverso: la difesa a tre, un Paese nuovo… Dopo però ho iniziato a giocare e lui mi ha portato all’Inter dicendo che gli era piaciuto come avevo imparato tutto in fretta. Da lì è nato un bellissimo rapporto allenatore-giocatore ma anche umanamente. Spero che anche il suo Torino possa centrare l’Europa. Per lui all’Inter non è stato semplice perché ha vissuto una fase di cambiamento societario. Però ha portato la squadra in Europa ed in quel momento non era facile. I tifosi dell’Inter ovviamente vogliono vedere sempre la propria squadra giocare la Champions o lottare per lo Scudetto, ma in quel momento non era semplice farlo: l’obiettivo era andare in Europa e ci siamo riusciti. Ma sentivo che la gente non apprezzava il gioco, o la difesa a tre e questo è stato il problema fra i nostri supporters e Mazzarri”.

MILAN, ITALY - FEBRUARY 23: Rolando (L) of FC Inter Milan celebrates his goal with team-mate Yuto Nagatomo during the Serie A match between FC Internazionale Milano and Cagliari Calcio at San Siro Stadium on February 23, 2014 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Dopo un buon anno all’Inter, non sei stato riscattato nonostante si dicesse che le squadre stessero trattando. Come mai non si è trovato un accordo?

“E’ stato un momento difficile: dopo sei mesi all’Inter, la dirigenza mi ha detto che la loro intenzione era quella di riscattarmi. Era tutto fatto e deciso. Poi però hanno cominciato a parlare con il Porto e, come sempre accade con loro, non è stato facile trattare. Il più comunque era fatto, il problema è stato che poi il Porto ha cambiato allenatore, ed il nuovo tecnico ha detto che voleva avermi in squadra. La trattativa lì è saltata e mi è dispiaciuto: io volevo andare via, tornare all’Inter, ma alla fine non se ne è fatto nulla. Io mi sentivo interista e volevo rimanere.

Negli anni successivi poi si è parlato spesso di un tuo ritorno: sei mai stato vicino a tornare all’Inter?

“Sì! Io quell’estate son dovuto tornare al Porto solo perché avevo un contratto con loro da rispettare. Ma a gennaio ho chiesto di lasciarmi andare all’Inter, ma anche lì mi hanno detto di no. Lo stesso nell’estate successiva, ma anche in quell’occasione non si è trovato un accordo fra i club. Persino qui al Marsiglia mi hanno chiamato una volta ed anche in quel caso la trattativa era in fase avanzata: l’Inter ha fatto molto per riavermi, ma alla fine non sono mai riuscito a tornare. Mi dispiace perché mi sarebbe piaciuto tanto tornare”.

Tra i tuoi ex compagni all’Inter c’era Icardi: cosa pensi di quello che gli è successo questa stagione?

“Essendo lontano è difficile parlare da fuori. Voglio quindi parlare solo del calciatore, che è un grande bomber. Anche in quella stagione all’Inter, come sempre, lui ha fatto molti gol. E’ un grandissimo giocatore. Già nel 2013 era molto forte ed anche una persona tranquilla”.

Tornerai un giorno in Italia?

“Difficile da dire: per tre volte l’Inter mi ha cercato di portare indietro, ma non sono mai tornato. Ho scelto io di andare in Italia perché come difensore sapevo che avrei imparato molto dalla Serie A. Mi è piaciuto tanto. Tornerei volentieri, ma nel calcio non sono i calciatori che decidono”.

LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA ROLANDO PER LA GRANDE SIMPATIA E CORDIALITA’ DIMOSTRATE

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piuletto

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