4 Novembre 2015

ESCLUSIVA – Massimo Paganin: “Inter da scudetto? Lo spero. Con Mancini si può”

Intervista esclusiva all'ex difensore nerazzurro Massimo Paganin
intervista paganin

Una lunga carriera da calciatore conclusa nel 2006 nel campionato greco, 107 presenze con la maglia dell’Inter e un gol indimenticabile segnato sotto la Curva Nord nel derby della stagione 1995-1996. Stiamo parlando di Massimo Paganin, ex difensore nerazzurro come suo fratello Antonio, protagonista ancor’oggi insieme ad altri ex calciatori della Beneamata nel progetto Inter Forever. Questa mattina la redazione di Passioneinter.com lo ha contattato per fare un bilancio sulla nuova Inter di Mancini e sul campionato italiano. Questa l’intervista esclusiva concessa ai nostri microfoni:

1) Buongiorno Massimo, si aspettava questo inizio di campionato da parte dell’Inter?

“Non sono particolarmente sorpreso perché Mancini è un allenatore che ha già vinto sia in Italia che all’estero. Quando vinci anche fuori dai confini nazionali sai bene come gestire la tua squadra e riesci a fare delle buone cose. Non pensavo sarebbe stato facile perché l’Inter ha cambiato tanto acquistando giocatori come Miranda, Murillo, Jovetic, Perisic, Kondogbia ecc. che vengono da campionati esteri e hanno bisogno di tempo per inserirsi in una nuova realtà. Non credevo che l’Inter sarebbe stata in testa alla classifica nel giro di così poco tempo anche perché Roma, Napoli e Fiorentina hanno cambiato meno dei nerazzurri e comunque hanno acquistato giocatori che conoscevano bene il campionato italiano. Grossi meriti a Mancini dunque, sono quattro squadre lì in alto, qualcuno forse potrà inserirsi, ma l’Inter sta già facendo molto bene”.

2) Nonostante il primato sono tante le critiche piovute addosso a Mancini per un gioco poco divertente. E’ d’accordo con chi definisce noioso il gioco dei nerazzurri?

Un conto è analizzare certe dinamiche da opinionista e un conto è farlo da persona che è stata all’interno dello spogliatoio. Sicuramente rispetto a Roma, Napoli e Fiorentina l’Inter sta esaltando meno, sta praticando un calcio meno spettacolare e più solido. Non mi sembra di dire una cosa che urta la sensibilità di Mancini perché lui stesso sa che manca ancora qualcosa. Tuttavia una squadra non vince per caso, non subisce appena 7 gol per pura casualità. L’Inter ha segnato poco ma Mancini sta lavorando per cercare di dare alla squadra una certa organizzazione di gioco. In questo momento tiene tutti sulla corda, vuole tenere il gruppo unito e compatto ed è un lavoro che viene fatto quotidianamente da lui e dal suo staff. Chiaramente dovrà trovare una quadratura definitiva nel più breve tempo possibile però va ricordato che anche il Milan di Capello vinse con pochissimi gol fatti e appena 8-9 subiti. Mancini è un perfezionista, sono convinto che troverà la quadratura perché già da calciatore gli piaceva giocare bene e sta trasferendo il suo pensiero, il suo modo di essere da calciatore, alla squadra”.

3) Qual è secondo lei la squadra favorita per lo scudetto? L’Inter può vincere il titolo o ambire a quel posto Champions che rappresenta l’obiettivo stagionale della società?

“L’Inter non ha le coppe, è un fattore positivo perché Mancini ha la possibilità di lavorare con la squadra senza impegni per tutta la settimana. Storicamente, rispetto alle altre tre che in questo momento stanno nella parte alta della classifica, l’Inter è la squadra che ha vinto di più, è abituata come ambiente, ovvero come società e tifosi, a gestire un certo tipo di stress e situazione. Inoltre c’è il fattore Mancini: è vero che anche Garcia e Paulo Sousa hanno già vinto in altri campionati, ma Roberto ha vinto in Italia, ha già vinto con l’Inter. Riesce a trasmettere alla squadra quella fiducia, serenità, tranquillità ma soprattutto quella consapevolezza di dover fare dei sacrifici lunghi 11 mesi per ottenere un risultato importante. Più il gruppo è orientato ed è in grado di capire quello che è il sacrificio che dev’essere fatto, più sorgono quelle dinamiche positive che permettono all’allenatore di intervenire il meno possibile perché si crea uno spirito comune in cui tutti remano dalla stessa parte. Probabilmente a gennaio ci sarà qualche innesto, magari un giocatore in più sull’esterno per completare la rosa anche in ottica futura e sono convinto che l’Inter lotterà fino alla fine per raggiungere i suoi obiettivi. Questo campionato è molto competitivo, mi piace molto e da tifoso dell’Inter chiaramente mi auguro che possa vincere lo scudetto”.

4) Cosa pensa del progetto Inter Forever? Qual è l’ex calciatore che l’ha maggiormente sorpresa per tenuta fisica e qualità nelle amichevoli disputate?

“Mi fai la domanda e sai già la risposta perché Zanetti è venuto con noi ed è veramente impressionante. A 42 anni sta benissimo dal punto di vista fisico, così come Chivu, che ha giocato a Monaco e in Cina. Il progetto Inter Forever è fantastico, dal mio punto di vista la storia di un club è fondamentale e per i giocatori che hanno partecipato, che hanno dato il loro contributo per portare avanti la storia dell’Inter, è bellissimo farne parte. Sono orgoglioso e fiero di aver partecipato e di aver scritto qualche riga di una storia così importante come quella dell’Inter, di aver giocato a San Siro, uno stadio che regala emozioni fortissime e il solo ricordo di quei giorni mi fa emozionare. Il fatto che gli uomini che hanno fatto la storia siano ancora coinvolti nel mondo Inter grazie a questo progetto fa capire la forza della società, perché solo così si cresce e solo così chi arriva riesce a capire quanto è speciale vestire quella maglia nerazzurra che fu di tanti giocatori importanti”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Massimo Paganin per la disponibilità e la cortesia mostrate durante l’intervista. Per la riproduzione anche parziale dell’articolo citare la fonte.