11 Marzo 2017

CASTING MERCATO – Il portiere per l’Inter 2017/2018

In questa serie di articoli, analizziamo i vari candidati ai ruoli in cui la dirigenza cercherà di intervenire a giugno, valutandone i pregi e difetti in ambito tecnico ed economico. E' il turno degli estremi difensori: chi sarà il post Handanovic?

LEVERKUSEN, GERMANY - JANUARY 28: Bernd Leno goalkeeper of Leverkusen jumps during the Bundesliga match between Bayer 04 Leverkusen and Borussia Moenchengladbach at BayArena on January 28, 2017 in Leverkusen, Germany. (Photo by Maja Hitij/Bongarts/Getty Images)

                                         

EDERSON

LISBON, PORTUGAL - FEBRUARY 14: Ederson, goalkeeper of Benfica gestures during the UEFA Champions League Round of 16 first leg match between SL Benfica and Borussia Dortmund at Estadio da Luz on February 14, 2017 in Lisbon, Portugal. (Photo by Lars Baron/Bongarts/Getty Images)

LISBON, PORTUGAL – FEBRUARY 14: Ederson, goalkeeper of Benfica gestures during the UEFA Champions League Round of 16 first leg match between SL Benfica and Borussia Dortmund at Estadio da Luz on February 14, 2017 in Lisbon, Portugal. (Photo by Lars Baron/Bongarts/Getty Images)

Nelle ultime settimane, il nome di Ederson Santana de Moraes, complici le grandi prestazioni in campionato ed in Champions League, è stato pesantemente accostato ai principali top club europei a caccia di un estremo difensore, tra i quali figura anche la nuova Inter marchiata Suning. Il portiere del Benfica è ciò che di più simile si sia visto a Julio Cesar negli ultimi dieci anni: reattività, impostazione sudamericana tra i pali ed un’enorme capacità di utilizzare ogni angolo del proprio corpo per coprire lo specchio della porta. Paragonando qualche intervento dei due, il parallelismo risulta più che evidente: qui la reattività di entrambi ( Julio Cesar – Ederson al minuto 1:48) su conclusioni o carambole opposte all’impostazione richiesta dal momento precedente a quella che poi sarà l’imprevedibile traiettoria. Qui, invece, vediamo come entrambi sfruttino le gambe (non a croce come alcuni estremi difensori del centro Europa, ma in senso totalmente differente) per fronteggiare una conclusione ravvicinata ed opposta al lato scelto per chiudere lo specchio della porta ( Julio Cesar al minuto 4:00 – Ederson a quello 2:24). Sostanzialmente identico anche l’uso della mano di richiamo con conclusione mancina a giro proveniente dal centro destra (Julio Cesar su Robben nella finale di Champions League – Ederson al minuto 3:02). Curioso ed altrettanto analogo risulta il modo di reagire ad un doppio intervento dei due, basato, più che sulla spinta delle gambe, sulla rotazione del busto facendo perno sul bacino, storicamente usata da tanti estremi difensori brasiliani, che permette di occupare la porzione opposta di porta a quella precedentemente coperta (QUI ai minuti 3:52 e 4:26 in versione J.C.). Essendo i due attuali compagni di squadra, non è da escludere che Ederson abbia proprio assimilato alcuni fondamentali dell’estremo difensore del Triplete, vera e propria chioccia dell’attuale portiere del Benfica. Ricorsi storici a parte, Ederson, con i suoi 23 anni, sarebbe un investimento ammortizzabile negli anni ed in grado di garantire la continuità che ha sempre contraddistinto la porta interista. E’ inoltre un portiere in grande divenire, che dalla scuola italiana potrebbe imparare tantissimo per smussare alcuni angoli ancora troppo sudamericani per poter davvero stare nell’olimpo del ruolo accanto a mostri sacri Made in Europe. Non è una questione di lacune ma proprio di formazione: la scuola sudamericana alla quale appartiene Ederson, poggia su un approccio del tutto differente alla scuola europea su alcuni fondamentali come quello delle uscite (sarà tutto complessivamente molto più chiaro dopo aver visto le immagini allegate agli interventi dello stesso e degli altri portieri analizzati) e dell’approccio all’uno contro uno, molto più dinamico per chi appartiene alla scuola di Ederson e molto più statico per chi ha “studiato” da preparatori europei (qui vediamo l’approccio del brasiliano all’uno vs uno, minuto 2:01, e quello quello di Handanovic, minuto 0.35, portiere di tutt’altra formazione). Il portiere del Benfica, destinato ad essere il prossimo numero uno della nazionale verdeoro, ha ad oggi tutti i crismi per poter difendere la porta nerazzurra, ma non è tutt’oro quel che luccica: la clausola monstre di 60 milioni (probabilmente trattabili) presente sul contratto che lega il portiere fresco di rinnovo fino al 2023 alle Aquile, imporrebbe alle società interessate uno sforzo economico non indifferente ma, facendo leva sulla volontà del giocatore di confrontarsi con un top campionato europeo, l’operazione, seppur a costi importanti, diverrebbe quantomeno possibile.