29 Novembre 2012

FOCUS – Chi si accontenta gode

Mi ritornano in mente i discorsi sotto l’ombrellone, chi sosteneva che dovevamo lottare per la salvezza, chi per un posto in Europa League. C’era chi insultava Branca per il mercato (nessuna novità) , chi diceva che Palacio era un bidone e Cassano un rischio enorme e che ci saremmo pentiti dello scambio con Pazzini. Praticamente un fallimento totale. Il campo sta decretando il suo verdetto, almeno in parte e parla chiaro: terzo posto a 4 punti dalla vetta. Niente male per una squadra che doveva lottare per la salvezza. Quello che fa rabbia è pensare che se avessimo mantenuto lo spirito delle 10 vittorie consecutive potevamo essere la capolista della serie A. DIFESA A TRE – Le prime giornate di campionato sono state manna dal cielo per i tifosi critici che sostenevano le loro tesi ribelli nei confronti della società e delle sue scelte. Sconfitta netta in casa con la Roma e con la cenerentola della SERIE A, il Siena, hanno fatto suonare parecchi campanelli dall’ allarme. Dopodiche la svolta, Stramaccioni  cambia modulo e passa alla difesa a tre, mossa intelligente e vincente che frutta il record di vittorie in trasferta,  le 10 vittorie consecutive tra Europa League e campionato. Ranocchia, Samuel e Juan Jesus formano un terzetto affidabile e insuperabile, dando equilibrio alla squadra.  Davanti il trio Cassano, Palacio, Milito portano  avanti la ?baracca? a suon di gol ed assist fino alla notte magica di Torino. ORRORI ARBITRALI ? Parlare di arbitri non vuol dire fare i ?piangina?, come molti tifosi avversari vogliono far passare. I dubbi cominciano con la famosa partita Catania Juventus e lo scandalo del gol annullato dopo 40 secondi dal fischio di convalida. Il Catania insorge e cominciano i dubbi, nel frattempo noi continuiamo a vincere. Arrivati al derby d?Italia, dopo 13  secondi dal fischio d?inizio, il primo enorme furto, Asamoha in fuorigioco di un metro serve la palla a Vidal che deve solo spingere in rete, 1  a 0 e palla al centro. Al 15? minuto Palacio segna di testa su cross di Cambiasso, ma il gol viene annullato per un fuorigioco di 10 millimetri. Dopo 20 minuti Lichsteiner doveva essere espulso per doppia ammonizione ma viene graziato dall’ arbitro e subito sostituito da Conte dopo il fallo commesso su Palacio. Fortunatamente negli spogliatoi i ragazzi di Stramaccioni hanno tirato fuori la voglia di vincere, contro tutto e tutti. Risultato finale:  1 a 3 e apoteosi nerazzurra, doppietta di Milito e colpo di grazia di Palacio.  Nella sfida successiva, a Bergamo contro l’Atalanta, la partita è decisa ancora una volta da una svista arbitrale, un rigore inventato spiana la strada alla vittoria della squadra bergamasca. Il culmine degli orrori arbitrali si manifesta al Meazza, due gol del Cagliari irregolari e lo scandalo finale, al 92? minuto Ranocchia viene steso in area ma per il direttore di gara è tutto regolare. Tutto ciò ha permesso alla Juve di rimanere in testa mantenendo 4 punti di vantaggio nonostante i risultati negativi dei bianconeri con Lazio e Milan, bottino: 1 misero punto. CROLLO PSICO-FISICO  – La sfida con la vecchia signora ha mostrato a tutti, tifosi ed avversari, che l’Inter è una squadra che non ha nulla da invidiare a chi si trova davanti in classifica. Espugnare lo “Juventus Stadium” dopo 59 partite senza sconfitte ha il sapore dell’ impresa, tutti noi ci aspettavamo il sorpasso, il calendario a confronto con i bianconeri faceva ben sperare, infatti la Juve in 3 partite ha totalizzato 4 punti contro Pescara, Lazio e Milan. Noi invece ne abbiamo fatto solo 1 e come avversarie avevamo l’Atalanta, il Cagliari e il Parma. Dopo Torino c’è stato un evidentissimo crollo sia fisico che mentale, infortuni a raffica, soprattutto nelle zone nevralgiche del gioco e un cambiamento radicale di atteggiamento hanno fatto si che si riaprissero le discussioni infinite tra tifosi nerazzurri. Certo che essere al terzo posto a 4 punti dai campioni d?Italia ad agosto nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo, ricordiamoci che il nostro obbiettivo stagionale è qualificarci per la Champions 2013/2014, tutto ciò che arriverà in più sarà oro colato e io penso che questa rosa guidata da questo allenatore, se si mantiene  lo spirito ?provinciale? che gli ha permesso di essere dove è,  può puntare a molto di più. Chi si accontenta gode, la stagione è lunga, a maggio tireremo le somme,  faremo i ?processi? o festeggeremo. Parlare ora e cavalcare l’onda dei media non serve a nulla, il rumore dei nemici si fa più insistente ma noi dobbiamo essere sordi e convinti dei nostri mezzi .