11 Dicembre 2011

FOCUS – Il gusto trasgressivo della normalità

Con quella di ieri sera l’Inter ha piazzato la terza vittoria nelle ultime cinque gare: quasi un bottino da buona Inter, a metà strada tra quella che aveva fatto ubriacare di vittorie i suoi tifosi nelle ultime stagioni e quella disastrosa di un paio di mesi fa. Ovviamente non si è autorizzati a fare salti di gioia o a essere particolarmente ottimisti, né si può etichettare la vittoria contro la Fiorentina come quella della famigerata svolta che quest?anno finora a detta di esperti di calcio o presunti tali sarebbe dovuta arrivare per i nerazzurri già almeno in altre quattro o cinque occasioni.

Prendiamo invece la gara di sabato sera semplicemente per quello che è, e per quelli che sono i suoi effetti: l’Inter finalmente vince senza esagerati patemi d?animo, con un risultato rotondo, gestendo senza grosse difficoltà il match e si proietta almeno per una sera nella parte sinistra della classifica, quella occupata dalle prime dieci della classe. Si potrebbe dire quindi che la vittoria contro i viola ha portato una ventata di normalità e conseguente tranquillità in tutto l’ambiente nerazzurro.

Ma a cosa si deve questa piacevole ?anomalia? in una stagione colorata dal grigio di mille sofferenze? Almeno tatticamente potremmo dire che molto è dipeso dal fatto che mister Ranieri ha schierato una squadra improntata innanzitutto alla solidità, una squadra fatta per non badare troppo ai virtuosismi e allo spettacolo ma per assicurarsi di non prenderle prima, e tentare in qualche modo di pungere l’avversario poi. L’unica concessione alla fantasia è stato quel Coutinho spostato largo a sinistra che guarda caso sarà nel corso del match uno dei pochi ad accendere la luce nella manovra nerazzurra e che guarda caso sarà nel secondo tempo sostituito dal ben più roccioso e arruffone Muntari. Al resto ci pensano il redivivo Pazzini e la grinta e un pizzico di fortuna di Nagatomo.

Dicevamo che da festeggiare non c’è comunque moltissimo, perché quest?Inter ha bisogno ancora di crescere tanto, ma da andare a letto un po’ più tranquilli quello sì. Le vittorie certamente aiutano a guardare avanti con ottimismo e maggiore fiducia e sulla base di una (si spera) ritrovata normalità l’Inter deve continuare a costruire tassello dopo tassello, partita dopo partita la sua stagione che, date le premesse, si preannuncia parca di trionfi ma dalla quale ogni tifoso si aspetta almeno risultati dignitosi. Di tempo per recuperare ce n?è (a patto di non tornare a parlare sistematicamente di scudetto a ogni minimo segnale positivo) e di materiale per farlo a quanto pare anche.

Perché una delle note maggiormente positive che risuonano nelle orecchie dei tifosi interisti dopo il successo contro la Fiorentina è soprattutto quella che riguarda le forze fresche e le ottime prestazioni apprestate dai giovani: gente come Coutinho e Faraoni sembrano a tutti gli effetti dei veri e propri acquisti in corsa e con la loro freschezza e voglia di dimostrare il proprio valore hanno le carte in regola per guadagnarsi spazi sempre più ampi nei cuori dei tifosi e nelle scelte di Ranieri.

E se la fortuna dà una mano alla Beneamata un po’ alla volta si rivedranno sbucare dall’infermeria i volti di  giocatori che come Sneijder e Forlan avrebbero dovuto essere assoluti protagonisti della stagione attuale  nerazzurra e i cui nomi sono invece stati accompagnati fin qui solo o quasi a termini correnti più nel gergo medico che in quello calcistico. Intanto però si è rivisto contro i viola un certo Maicon, che seppure senza fare sfracelli sulla sua fascia con la sola presenza ridona solidità e sicurezza a tutta la squadra.

Se dunque il normalizzatore Ranieri almeno per una sera pare aver raggiunto il proprio obiettivo, c’è da chiedersi se già contro il Genoa martedì prossimo si assisterà nuovamente a una prestazione a la ?Vado, l’ammazzo e torno? fatta di solidità e concretezza, di tre punti in cassaforte e di sofferenze ridotte al minimo sindacale. Sarebbe però chiedere forse troppo a una squadra definita ?pazza? quasi per vocazione, e che tanto per non smentirsi pure nella sua serata ?più normale? della stagione fin qui disputata qualcosa di assolutamente anomalo è riuscita a farla vedere: capitan Zanetti fuori dal campo e per di più a causa di una squalifica è indiscutibilmente roba da matti. Unico vero neo in una serata di folle normalità.