29 Agosto 2015

FOCUS – Ivan Perisic, una vita di corsa

Ad affare concluso (si, finalmente è fatta, come da noi riportato nella primissima mattinata) pare davvero più che dovuto analizzare il profilo di Ivan Perisic, esterno croato voluto da Mancini più di qualunque altro giocatore e giunto a Milano dopo una trattativa quasi snervante. Perisic è un giocatore talmente completo e collaudato che risulta quasi […]
perisic milano

Ad affare concluso (si, finalmente è fatta, come da noi riportato nella primissima mattinata) pare davvero più che dovuto analizzare il profilo di Ivan Perisic, esterno croato voluto da Mancini più di qualunque altro giocatore e giunto a Milano dopo una trattativa quasi snervante.
Perisic è un giocatore talmente completo e collaudato che risulta quasi impossibile trovare un punto di partenza per la nostra analisi: corsa, costanza, qualità, duttilità ed estro: caratteristiche assenti nella Milano nerazzurra da troppo tempo. A testimoniare in favore della grande capacità di Perisic nel ricoprire un ruolo così delicato è il suo curriculum: Club Brugge, Borussia Dortmund, Wolfsburg e nazionale croata: una vita sugli esterni di squadre che del gioco sulle fasce hanno fatto il loro diktat ed accomunate dal 4-2-3-1, modulo che assieme al 4-3-3 esalta al massimo le capacità del croato.
In realtà Perisic risulta un esterno abbastanza anomalo se paragonato ad altri pari ruolo più eclettici e dribblomani: all’apparire ha sempre preferito la sostanza, esaltata dalla grandi capacità d’inserimento e di lettura offensiva della manovra e dalla buona capacità di vedere la porta ed i compagni in zona gol (nella scorsa stagione cinque reti messe a segno e nove assist più una rete di testa nell’esordio stagionale di qualche settimana fa contro l’Eintracht Francoforte). La sua forma mentis da esterno moderno in grado di arare tutta la fascia trova il proprio apice di sviluppo al Borussia Dortmund, dove grazie ai sapienti consigli di Jurgen Klopp riesce letteralmente a diventare un esterno a 360 gradi in grado sia di spingere la manovra sul proprio out che di garantire la copertura in fase passiva, creando una vera e propria catena contenitiva con il terzino di riferimento, vero e proprio grasso che cola nella arcinota ricerca d’equilibrio voluta da Mancini. Eppure nel club della Ruhr qualcosa non va: nonostante il buon rendimento e qualche gol la concorrenza è troppa e spietata. Per l’ala di Spalato è ora di cambiare aria e volare verso Wolfsburg, definitiva isola felice. Sarà di fatto una scelta più che azzeccata: il club della Volkswagen, guidato da un cultore del gioco sugli esterni come Hecking, esalta al massimo le caratteristiche di Perisic che riesce a ritagliarsi un posto fisso tra i lupi sulla corsia sinistra, stesso ruolo contemporaneamente coperto con la maglia a scacchi biancorossi della nazionale croata. Analizzando alcune tra le reti del croato in maglia verde e giallonera ne deduciamo tutte le principali caratteristiche: gran tiro (questa volta partendo dalla destra, VEDI QUI ), inserimento ( QUI ) e manovra ( VEDI QUI) . La stagione totalmente conclusa sulla corsia mancina non deve però ingannare: Ivan può quasi indistintamente giocare anche sulla fascia opposta (come dimostra il gol sotto la voce “tiro”) tendendo a conquistare il fondo per crossare con il piede preferito piuttosto che rientrare e calciare nel più classico dei movimenti di chi gioca sulla fascia opposta al piede di maggior utilizzo. Poco male, considerando che il reparto sembra già completo di buoni tiratori dalla lunga distanza come Hernanes ed il match winner della scorsa giornata di campionato Stevan  Jovetic. Da valutare, invece, il possibile impiego nell’attuale 4-3-1-2 visto in precampionato e contro l’Atalanta, dove il croato ex Wolfsburg potrebbe agire come trequartista con licenza di allargare la manovra sul l’esterno e di inserirsi tra le linee avversarie in fase di appoggio su uno dei due attaccanti. L’importante spesa sostenuta fa si che le pretese nei confronti del giocatore siano più che elevate: il fallimento dell’operazione Shaqiri e la recente cessione del gioiello Kovacic spingono il mercato nerazzurro sotto una virtuale lente d’ingrandimento mediatica e non pronta ad analizzare ogni singolo passo falso dell’uomo simbolo del mercato 2015 nerazzurro assieme all’altro super investimento Kondogbia. Perisic è stato paziente: ha voluto l’Inter e l’Inter ha ricambiato spingendosi quasi oltre i propri limiti economici arrivando al lieto fine odierno, sparo metaforico di uno starter virtuale pronto a sancire l’ufficiale inizio della sua avventura nerazzurra.  La vita di corsa di Ivan continua, e lo fa in una pista esigente come San Siro, nella grande olimpiade della Serie A: fermatelo se ci riuscite!