1 Dicembre 2012

FOCUS – Un matrimonio agli sgoccioli

di Claudio Colombrita

Sneijder-Inter, un matrimonio ormai arrivato agli sgoccioli, un’unione che ha regalato grandi soddisfazioni ad entrambe le parti, felice, quasi perfetto nel primo periodo, ma sempre più incrinato da fattori esterni prima e da esigenze delle parti poi.

All’inizio furono gli infortuni, sempre puntuali, piccole incrinazioni dovute alla lontananza, l’Inter a soffrire (e deludere) in campo e Wes costantemente ai box, mentre gli allenatori cambiavano, la classifica era sempre più ingiusta, montava la rabbia delle parti, una rabbia però diversa da quella attuale, c’era distanza ma questa era dovuta ad un fattore imprevedibile, l’Inter era vicina a Wesley e il giocatore sentiva la vicinanza del suo club. Poi il ritorno, purtroppo solo a fine stagione, Wes che prende in mano l’Inter, Stramaccioni che stravede per lui e gli affida in mano le chiavi della squadra, la grande illusione di poter raggiungere quel terzo posto che poco prima sembrava un’utopia e l’obiettivo più naturale, l’Europa League come epilogo di una stagione disgraziata.

La stagione in corso comincia con una totale armonia tra Sneijder e Stramaccioni, l’olandese si sente importante, punto fermo di un processo di rinnovamento della squadra, il matrimonio sembra saldo ma i fattori esterni ancora una volta si chiamano infortuni, Sneijder guarda l’Inter vincere e inanellare una serie di vittorie che la portano a lottare per il vertice, aspetta il suo turno ma non basta, cominciano a farsi sentire le esigenze delle parti nella coppia: l’Inter non può più permettersi il suo ingaggio, gli propone di spalmare il suo oneroso ingaggio e di passare da 6 a 4 mln, un atto d’amore per adeguarsi alla nuova mentalità, lui nicchia e non ne vuole sentire e il rapporto si incrina.

La faccenda rimane sottobanco, i panni sporchi si lavano in famiglia, le contrattazioni continuano e l’Inter nel frattempo va, poi esce fuori prepotentemente il solito spirito autolesionistico della società nerazzurra, il tutto è messo in piazza, Sneijder non accetta il contratto, è ristabilito dall’infortunio ma non gioca, finchè non accetta il nuovo contratto. Nel frattempo l’Inter comincia a calare, perde pezzi e Sneijder sarebbe fondamentale per provare a ripartire, ma la linea è dura, o sposi la politica societaria o non giochi.

Da un lato un amante che non vuole più venire incontro alle esigenze della propria sposa, pensando e sognando un matrimonio a più zeri, dall’altro un’amante, l’Inter, che spiattella tutto a tutti, per lavarsi la coscienza, lui non accetta, vedete?la colpa non è nostra. In mezzo tante contraddizioni, Stramaccioni prima apre alla convocazione dell’olandese e poi non lo convoca, Moratti che rimanda l’incontro con Wes a lunedì, il giorno che si presume decisivo per il futuro della coppia, ma la risposta, anche se è dura ammettere la fine di un rapporto, specie se così bello, è nota da tempo.

E’ finita tra Sneijder e l’Inter, forse nel peggiore dei modi, la società di Moratti ha fatto un clamoroso autogol nel rendere tutto pubblico, perchè si sa, se una squadra è costretta a vendere, che sia gennaio o giugno, il prezzo di mercato cala, e un giocatore come Sneijder può avere ancora un gran mercato. Non è la prima volta che la società pecca di furbizia, giusta la politica societaria ma sbagliate le modalità per perseguirla, ma quando sposi un cambiamento così radicale forse è lecito aspettarsi qualche peccato d’inesperienza.