12 Ottobre 2017

Verso il #DerbyMilano: da André Silva a Candreva, il bilancio di Inter e Milan del post-Nazionali

Gli ultimi 180 minuti dei gironi per le qualificazioni ai Mondiali russi del 2018 sono stati un discreto rodaggio in vista della Stracittadina

Quello che sarà disputato domenica, si appresta ad essere un Derby a tinte psichedeliche, forse capace di sancire (o di ridimensionare) già in maniera importante le ambizioni delle due squadre. Da un lato, l’Inter gode di una classifica di primissimo ordine, e le sette lunghezze di vantaggio sul Milan consentono un più che positivo avvicinamento alla gara; dall’altro, oltre a tentare di ridurre il ritardo dai primi quattro posti della classifica, i rossoneri hanno l’obbligo di invertire la tendenza negativa delle recenti uscite, che non permettono un’ulteriore battuta d’arresto, soprattutto in una Stracittadina.

I favori del pronostico, dunque, sembrerebbero sorridere alla rosa di Spalletti, forte di una maggiore compattezza e di una costante solidità che hanno caratterizzato il percorso dell’Internazionale in questi iniziali scorci di stagione. La legge dei trascorsi, però, impone cautela: come è noto, non solo le previsioni si rivelano sovente sdoganate dalle reazioni di orgoglio di chi apparentemente parte svantaggiato nella sfida all’ombra della Madonnina, ma c’è anche da sovvertire una nefasta tradizione che vede i nerazzurri categoricamente franare nelle gare contro i cugini coincidenti con la ripresa dopo la sosta per le Nazionali.

Solo nel settembre 2015, infatti, l’Inter riuscì a rovesciare il banco della consuetudine, avendo ragione sull’allora Milan di Mihajlović per 1-0, con rete di Fredy Guarin. Due anni dopo, le speranze dell’ambiente interista sono riposte proprio in un ricorso storico, magari puntando sul positivo bilancio delle prestazioni dei suoi elementi impegnati con le rispettive rappresentative. Con un Milan che riporta a taccuino le gioie di André Silva – in gol nella decisiva partita del Portogallo contro la Svizzera -, Biglia e Zapata – promossi con Argentina e Colombia alla manifestazione russa della prossima estate -, la marcatura di Cutrone – nel 4-0 dell’Under-21 azzurra al Marocco -, e le prove incolore di Rodriguez e Calhanoglu, l’Inter sfodera una sfilza di rendimenti assolutamente convincente.

In difesa, gli incontri di Slovacchia e di Brasile hanno confermato l’ottimo stato di forma di Skriniar e Miranda, entrambi impiegati da titolari nei confronti delle loro squadre: il primo ha fornito anche un’assistenza per una delle tre segnature contro Malta, mentre il secondo si è imposto al centro della retroguardia verdeoro. Sugli esterni bassi, il fronte di destra cita un D’Ambrosio inutilizzato dal Ct azzurro Ventura e un Nagatomo chiamato in causa 135 minuti tra Nuova Zelanda e Haiti. La linea mediana è stata invece illuminata dall’interdizione geometrica di Matias Vecino, che ha offerto un contributo rilevante principalmente nel successo dell’Uruguay sulla Bolivia. Di seguito, la compagine lusitana si è avvalsa della lucida capacità di manovra di Joao Mario, a pieno regime nella contesa con la nazionale elvetica: la propiziazione dell’autorete di Djourou, abbinata al consueto apporto tattico, è stata l’accento su una titolarità maiuscola. Infine, il reparto avanzato conta note liete, alcune anonime e qualche stortura: Perisic e Candreva si sono resi protagonisti di due settimane importanti, con Ivan sempre perno delle trame offensive croate e con Antonio funambolo decisivo in terra albanese; Icardi si è ritagliato uno scampolo di circa 15 minuti in due partite, in tempo perché gli venisse negata la gioia della seconda rete con l’Albiceleste; Brozovic si è acciaccato, e probabilmente sarà costretto a defilarsi anche per la trasferta di Napoli del 22 ottobre. Per quanto i presentimenti siano ancorati ai fatti, affinché si devii dalla rotta canonica è bene tenere in forte considerazione anche questi aspetti: sta a vedere che un erede del Guaro sia sempre pronto ad emergere.

IL GOL DI CRUZ CHE STENDE IL MILAN