2 Settembre 2016

Punto mercato – Tiriamo le somme: analisi e voto al mercato nerazzurro, reparto per reparto

Dopo il gong di due giorni fa, è il momento delle analisi. L'Inter ha speso bene i suoi soldi? Come sono state coperte le lacune dei vari reparti?
inter mercato

CENTROCAMPO

Joao Mario

Due colpi, due potenziali titolari. L’Inter si è mossa bene in questo reparto, seppur il cambio di dirigenza prima e di allenatore poi abbia inevitabilmente mischiato le carte troppe volte. La lacuna principale del centrocampo dello scorso anno è stata evidentemente la carenza di piedi buoni, laddove il solo Brozović poteva garantire un palleggio di qualità, seppur senza poter essere il regista della squadra. L’acquisto di Banega a parametro zero, bloccato molto prima di giugno, ha rappresentato una prima mossa in questa direzione: l’argentino non è assolutamente un metronomo puro, di quelli che giocano davanti alla difesa, ma si comporta da regista avanzato se schierato trequartista in 4-2-3-1 o anche mezzala nel 4-3-3. Contro il Palermo, Frank de Boer lo ha provato da regista puro, con buoni risultati dal punto di vista della manovra, sporcati però da qualche pallone perso di troppo e dal fatto che mancasse una mezzala più abile sotto porta, come il non ancora tesserato João Mário o Brozović, che il mister non si è probabilmente sentito di far giocare per la situazione di mercato. Il portoghese è stato appunto il secondo tassello aggiunto alla mediana nerazzurra: etichettato da molti come un doppione di Brozović, travisando le parole di Mancini – che lo aveva presentato come “simile a Brozović per caratteristiche”, per spiegare in breve il giocatore a chi non lo conoscesse -, il nuovo numero 6 è in realtà una mezzala, che può giocare anche da esterno offensivo, e darà ulteriore qualità al palleggio della squadra, oltre a fornire un’arma offensiva in più. Se si fosse riusciti a vendere Felipe Melo, per acquistare un giocatore abituato a stare davanti alla difesa e dettare i tempi – non per forza un regista nel vero senso del termine, ma quantomeno un metodista, per dirla alla Mazzarri – il reparto sarebbe stato davvero completo e avrebbe inoltre offerto un’ampia gamma di moduli sperimentabili. In ogni caso, l’era Suning è soltanto all’inizio e non si può pretendere di avere tutto e subito; diamo tempo al tempo. Infine, è stato importante trattenere Brozović, piuttosto che venderlo a prezzo di saldo. In questo mercato dalle cifre esorbitanti, privarsi di quello che era considerato fino a qualche mese fa uno dei pezzi pregiati della rosa senza un’offerta davvero convincente, senza sostituirlo adeguatamente, sarebbe stato un errore.

VOTO MERCATO CENTROCAMPO: 7,5