4 Marzo 2017

Ancora Mancini: “L’ultima esperienza all’Inter mi è piaciuta. Mi piacerebbe allenare la Nazionale”

Le parole di Roberto Mancini, ex allenatore dell'Inter, sulla sua esperienza in nerazzurro e tanto altro
intervista mancini

Roberto Mancini ha raccontato la sua esperienza in nerazzurro e la sua voglia di allenare la Nazionale al Corriere dello Sport:

JUVENTUS – “Ero della Juventus. Il mio eroe del tempo era Bettega

FORMAZIONE DEI GIOVANI – “Quando io ho smesso era, negli ultimi anni, già un calcio abbastanza fisico. E anche sotto il piano tattico le squadre avevano fatto dei passi avanti rispetto a prima. Oggi ci sono anche delle squadre piccole che mettono in difficoltà le grandi, perché tatticamente sono messe bene. Negli staff tecnici oggi si studia tutto, si analizzano prestazioni, dati, parametri fisici, si studiano a fondo gli avversari e le loro statistiche, cosa che una volta non si faceva. Sicuramente qualcosa è cambiato. Questo perché adesso l’Italia vive un momento difficile. Il calcio va a momenti, questo è uno di quelli in cui effettivamente non ci sono grandissimi giocatori, come c’erano negli anni ’90. L’Italia ha sfornato per decenni giocatori straordinari e tutti insieme. Adesso, quando smetterà Totti, si chiuderà un intero ciclo. Speriamo che esplodano i giovani che stanno emergendo in questo momento. E speriamo che possano essere giocatori tecnici, bravi, che sanno saltare l’uomo. Io non so se questo limite è perché i tecnici della formazione lavorano soprattutto sulla tattica. Però il talento è anche un dono di natura“.

RUOLO PIU’ IMPORTANTE – “Credo che una squadra dovrebbe avere la spina dorsale con giocatori di grande qualità: il portiere, il centrale, il centrocampista e l’attaccante. La spina dorsale della squadra dovrebbe avere quattro giocatori forti in quelle posizioni. Il che poi ti permette di mettere intorno a quel nucleo altri giocatori e di preparare la squadra“.

INGHILTERRA – “L’Inghilterra è stata una bellissima esperienza: le partite sono divertenti, le squadre non pensano tanto a difendersi perché tatticamente non sono così evolute, la gente va per divertirsi e i giocatori giocano al massimo: i calciatori lì pensano che se perdono pazienza e se vincono è uguale. Balotelli lo conosco bene. L’ho fatto debuttare in serie A giovanissimo, nell’Inter. L’ho portato con me al Manchester City. E’ un bravissimo ragazzo, un ragazzo dal cuore d’oro, aveva grandi qualità quando ha debuttato. Al Manchester ha fatto bene perché comunque ha fatto gol, abbiamo vinto quasi tutto anche con lui. Poi non so cosa sia successo, è stato un dispiacere. Rischia di buttare via una carriera che poteva essere formidabile. Lui ha l’età di mio figlio più grande quindi gli ho parlato tante volte. Speravo che potesse capire. Forse capisce, però è giovane e quindi commette errori

INTER – “Mi è piaciuta molto l’ultima esperienza nell’Inter. La prima era stata molto bella, salvo la conclusione. Ma quelle conclusioni sono tutte, come negli amori, spiacevoli. Invece questa seconda è stata un po’ più travagliata. E’ stata comunque una buona esperienza . Io ho lavorato un anno e mezzo, abbiamo costruito una buona squadra e poi ci siamo lasciati perché secondo me non c’erano più le condizioni giuste per lavorare bene e per lavorare insieme. Poi quando si è in un momento di cambiamento, quando cambia il proprietario del club, arrivano proprietari da un altro continente che non sanno tanto di calcio italiano, diventa un po’ difficile lavorare e far capire che con poco quest’anno l’Inter poteva lottare per il vertice. Dopo un po’abbiamo capito che era meglio separarsi. Forse è stato meglio per tutti“.

NAZIONALE – “Non è facile star fermo, anche se per propria scelta, per uno che lavora tutti i giorni da sempre. I primi mesi sono belli, perché uno si riposa e ritrova il tempo. Dopo chiaramente il lavoro quotidiano manca. Però poi arriva. Vediamo quello che accadrà e cosa potrà arrivare di buono, per continuare a vincere. Romanticamente mi piacerebbe allenare la Nazionale. Per tanti motivi“.

RIVIVERE IL PASSATO – “Sceglierei la finale di Coppa dei Campioni con la Sampdoria. Cambiando il risultato, però”.

GIOVANI ITALIANI – “Berardi secondo me è molto forte. Bernardeschi, Chiesa, Donnarumma, Locatelli. Tempo un paio d’anni e credo possa venir fuori una buona Nazionale. Gagliardini dell’Inter, mi sembra un bravo giocatore. Il calciatore più forte che c’è oggi nel mondo? Messi”

IL CALCIO AI BAMBINI – “Il calcio è fantasia. Il calcio è come la vita. Perché, nel calcio, ci sono tutte le cose che esistono nella vita di ogni giorno. Bisogna essere educati, perché si ha a che fare con compagni di squadra e avversari. Ci sono delle regole da rispettare. Si deve essere tenaci nei momenti di difficoltà. E, soprattutto, bisogna avere le qualità, la genialità che uno può esprimere in ogni frammento della vita. Il calcio è una fortuna. Chi la possiede faccia una cosa sola: giochi e si diverta“.

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