11 Marzo 2017

Bergomi: “Inter-Atalanta? Chi perde dice addio alla zona Champions”

Le parole di Beppe Bergomi, ex calciatore dell'Inter, sulla sfida tra Inter e Atalanta

Beppe Bergomi, ex calciatore dell’Inter e allenatore della Beretti dell’Atalanta, ha parlato al Tuttosport della sfida tra le due nerazzurre: “Il Napoli giocando in casa col Crotone ha buone chance di vincere, quindi la sconfitta di una delle due, equivarrebbe a una resa per la zona Champions. Detto questo, ho la sensazione che possa succedere qualcosa nelle prossime giornate e sono convinto che le squadre in lotta per l’Europa si ricompatteranno, compresa la Roma. Di sicuro se l’Atalanta non perde a Milano, se la giocherà davvero fino alla fine. La squadra di Gasperini ha grandi qualità, un’ottima organizzazione ed è abili nei due fisici, ma volano grazie all’entusiasmo. Ha un trittico difficilissimo e ha battuto il Napoli e pareggiato con la Fiorentina. Vediamo cosa accadrà domani“.

La squadra di Pioli non ha grossi margini di errore. Non voglio sminuire il lavoro di Pioli, è un amico e sta facendo benissimo. Ma davanti a lui c’era spazio per rimontare e vista la bontà della rosa c’erano tutte le condizioni per farlo. Detto questo, Pioli ha migliorato i singoli e la rosa in generale. Abbiamo visto anche con la Roma che Murillo sul centrodestra soffre contro uno rapido: allora c’era Nainggolan, domani ci sarà Gomez. Io penso che per esaltare le qualità che l’Inter ha in attacco, la difesa a quattro sia la soluzione migliore. Candreva con la copertura alla spalle di un terzino può crossare, accentrarsi, andare fra le linee e permettere al terzino stesso di inserirsi. L’Inter deve vincere, gioca in casa e deve fare la partita. La difesa a quattro dà maggiori garanzie. Io non cambierei la formazione di Cagliari. Petagna è un giocatore che si vede poco sotto porta, ma è fondamentale per dare tempi, fa salire la squadra e non gli porti mai via la palla. Il Papu rompe gli equilibri, nell’uno contro uno è bravissimo. Alla fine penso sia più importante l’argentino, ma di poco: diciamo 60 e 40“.

Bisognerà capire se Kurtic farà l’esterno in un 3-4-3 o giocherà più da trequartista. L’Inter non ha un regista basso, quindi penso che Kurtic andrà più sull’esterno non dovendo marcare. Per l’Inter sarà però determinante bloccare Kessie, ci vorrà una grande prova di Gagliardini e Kondogbia. La fisicità dei due interisti può pesare nella sfida in mezzo al campo? Sì, anche se l’Atalanta non è solo una squadra fisica. Pioli ha comunque assortito una bella coppia e fatto salire di rendimento Kondogbia. Kessie e Freuler, uno che fa sempre il suo dovere, andranno a sfidarli spesso, per questo penso che l’uomo decisivo per l’Inter potrebbe essere Banega. Contro la Juve, per esempio, l’Atalanta ha sofferto moltissimo la posizione di Pjanic da trequartista. Candreva-Spinazzola e Perisic-Conti duelli chiave? Sì, assolutamente. Se l’Inter dovesse schierarsi col 3-4-2-1 come con la Roma, avrà difficoltà a contenere Spinazzola. Ma se sarà 4-2- 3-1 occhio a Perisic: il croato se non deve coprire 80 metri, è devastante e Conti, bravo a spingere, non lo è altrettanto nella fase difensiva. Se Toloi saprà staccarsi dai tre dietro e chiedere su Perisic, bene, altrimenti in quella zona l’Inter potrà colpire“.

Banega se riesce a incidere, costringerà uno dei tre centrali dell’Atalanta a uscire, lasciando così spazio a Icardi e gli altri. Per farlo, però, l’Inter dovrà tenere il pallino del gioco, altrimenti correrà dietro a quelli dell’Atalanta. Masiello assenza pesante perché è il più intelligente tatticamente dei tre: Toloi è atletico, Caldara uno molto applicato, ma Masiello è il cervello della retroguardia, quello che guida tutti. Penso giochi Zukanovic, ma non sarà la stessa cosa. Se Icardi avesse giocato le due gare in cui è stato squalificato, avrebbe almeno un paio di gol in più e lotterebbe per la classifica marcatori con Belotti, Higuan e Dzeko. Icardi segna e fa segnare, ma deve riuscire a entrare di più nella manovra con maggiori movimenti ad allargare e incontro, oltre che in profondità. Detto ciò, queste manchevolezze si possono perdonare perché è forte, segna e in area rimane un maestro“.

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