17 Febbraio 2016

Il “Mundialito social”: chi vince tra Inter, Barcellona e Real?

In un’epoca dove i risultati sul campo lasciano sempre più importanza ai risultati del marketing, viene da chiedersi come finirebbe un’ipotetica sfida a colpi di follower. Come si piazzerebbe l’Inter al cospetto dei maggiori club mondiali? La Serie A riuscirebbe a tenere il passo di Liga e Premier? Basandoci sui dati del social network per […]

In un’epoca dove i risultati sul campo lasciano sempre più importanza ai risultati del marketing, viene da chiedersi come finirebbe un’ipotetica sfida a colpi di follower. Come si piazzerebbe l’Inter al cospetto dei maggiori club mondiali? La Serie A riuscirebbe a tenere il passo di Liga e Premier? Basandoci sui dati del social network per eccellenza, Facebook, proviamo a rapportare il “social-appeal” dell’Inter con quelli che sono i 10 club più famosi a livello mondiale.

STRAPOTERE SPAGNOLO – Così come sul campo, anche su internet le società spagnole hanno numeri da capogiro. Barça e Real annoverano circa 177 milioni di seguaci (rispettivamente 90 e 87 milioni), coprendo il 43% del campione statistico e piazzandosi ai primi due posti.

PREMIER – Immediatamente sotto troviamo il Manchester United (68M e 16,6%) e l’Arsenal (35M e 8,60%). Solo ottavo il Manchester City con poco più di 20 milioni di fan (5% del campione). Nel complesso la Premier porta a casa un discreto risultato: 123 milioni.

LA SERIE A – Qual è la prima delle italiane? Il Milan, con 25 milioni (6%), precede la Juventus ferma a poco più di 21 (5,2%). Entrambe però sono a più di 10 milioni di fan dalla quinta classificata, il Bayern Monaco (35M e 8,5%).

E L’INTER? – Fanalino di coda di questa classifica virtuale è l’Inter. La società di Thohir, con i suoi 5,7 milioni di utenti connessi e l’1,40% del campione, è dietro addirittura al Boca Juniors (7,9M), alla Roma (6,6M) e al River Plate (6,4M).

Classifica mondiale Social

Ovviamente il risultato finale si basa solo su un campione ristretto ma è indicativo su come, alcune società, abbiano saputo lavorare meglio sul proprio appeal internazionale, creando un indotto economico che si ripercuote inevitabilmente anche sul campo.