Cosa fai nella vita? L’allenatore ad interim. Ecco i casi più famosi di “traghettatori”

I traghettatori per un giorno (o poco più) Dopo l'esonero di Frank de Boer, l'Inter è alla ricerca del nuovo allenatore al quale affidare la squadra. Il club di Corso Vittorio Emanuele coltiva il sogno di regalarsi Diego Simeone a partire da giugno e per questo motivo, l'intenzione della Beneamata sembra essere quella di affidarsi ad un "traghettatore" per i prossimi mesi, in modo da tenere libero il posto a Simeone a partire dall'estate. In alternativa la società nerazzurra potrebbe decidere di affidarsi fin da subito ad un allenatore "da progetto", accantonando in modo quasi definitivo il sogno di vedere il Cholo a Milano. Mentre la proprietà riflette sul da farsi, per le prossime due partite contro Southampton in Europa League e Crotone in Serie A, sulla panchina interista siederà Stefano Vecchi, attuale allenatore della Beneamata. Si tratterà dunque di un tecnico ad interim, con un compito ben preciso: quello di conquistare 6 punti, per poi tornare ad allenare i giovani della Primavera. Nella storia recente ci sono stati molti casi di allenatori che hanno "traghettato" la squadra per una o poche giornate, ottenendo risultati più o meno positivi. Cerchiamo di ripercorrere i casi più eclatanti in questa gallery: Corrado Verdelli Dopo lo stentato pareggio ottenuto contro il Brescia, Hector Cuper viene esonerato e sostituito da Alberto Zaccheroni. Siamo nell'ottobre del 2003 e l'Inter deve preparare la lunga trasferta di Mosca contro la Lokomotiv in Champions League. Non c'è dunque il tempo per rendere effettivo il cambio di guida tecnica e quindi c'è la necessità di individuare un allenatore ad interim. Per l'occasione viene scelto Corrado Verdelli - in quel momento allenatore della Primavera nerazzurra - che si siederà sulla panchina interista per la trasferta russa, conclusasi con una netta sconfitta (3-0). L'avventura di Verdelli sulla panchina dell'Inter dei grandi durerà solo per quella sfortunata partita di Champions League. Aurelio Andreazzoli La Roma di Zdenek Zeman perde malamente contro il Cagliari e la dirigenza giallorossa decide di esonerare il tecnico boemo. Siamo nel febbraio del 2013 e sulla panchina della Roma arriva Aurelio Andreazzoli, in quel momento già presente nello staff tecnico della società nelle vesti di tattico. Si tratta dunque di una vera e propria promozione per Andreazzoli che in un primo momento è chiamato a guidare la squadra per poche partite, salvo poi ritrovarsi ad essere a tutti gli effetti l'allenatore della Roma. Sulla panchina giallorossa conquista 28 punti in 15 giornate di campionato, con una media di 1,8. Quella stagione terminerà con la storica sconfitta rimediata in Coppa Italia nel derby contro la Lazio e l'allontanamento di Andreazzoli (che oggi è tornato a lavorare nella Capitale, rientrando a far parte dello staff tecnico di Luciano Spalletti). Ciro Ferrara Siamo nel maggio del 2009 e la Juventus decide di esonerare Claudio Ranieri a sole due giornate dal termine del campionato. Il tecnico romano paga le 8 partite consecutive senza vittorie. La società bianconera affida a Ciro Ferrara l'obiettivo di centrare 6 punti negli ultimi due impegni stagionali, nel tentativo di difendere il terzo posto. L'ex difensore di Napoli e Juventus conquisterà poi le due vittorie che la dirigenza gli chiedeva e si guadagnerà la conferma per la stagione successiva, salvo poi essere a sua volta esonerato e lasciare definitivamente la Torino bianconera. Ryan Giggs Raccogliere l'eredità di Alex Ferguson non poteva che essere complicato, ma per David Moyes lo è stato davvero troppo. Siamo nell'aprile del 2014 ed il Manchester United si trova al settimo posto in classifica, ben lontano dalle posizioni che contano. La dirigenza dei Red Devils decide così di sollevare dall'incarico il tecnico scozzese, affidandosi ad un traghettatore di lusso: vale a dire Ryan Giggs. Il gallese termina la stagione sulla panchina dello United, salvo poi diventare il vice di van Gaal nella stagione successiva. Roberto Di Matteo Risultati pessimi, uno spogliatoio scontento, con tanti big messi ai margini della squadra: questa era la situazione che Roberto Di Matteo si era trovato a dover gestire nel marzo del 2012, quando Roman Abramovich decise di esonerare Andre Villas Boas, promuovendo sulla panchina dei Blues il suo vice fino al termine della stagione. Quella vissuta da Di Matteo però non è stata una semplice apparizione sulla panchina del Chelsea: il tecnico italiano infatti non ha semplicemente traghettato la squadra, ma l'ha condotta ad uno storico traguardo, la conquista della Champions League. La magia è però terminata l'anno successivo, con l'esonero del tecnico in seguito ad una sconfitta rimediata proprio contro la Juventus di Antonio Conte, attuale allenatore proprio del Chelsea. Vincenzo Montella Dopo l'incredibile rimonta subita contro il Genoa (da 0-3 a 4-3), Claudio Ranieri decide di rassegnare le dimissioni da allenatore della Roma. Siamo nel febbraio del 2011 e la dirigenza giallorossa affida la panchina a Vincenzo Montella. Il tecnico campano conquista 21 punti in 12 partite, con una media punti di 1,75. L'ex attaccante di Sampdoria e Roma, oggi allenatore del Milan, resta fino al termine della stagione, ma poi non viene confermato e si trasferisce a Catania. Cristian Brocchi Torniamo con la mente all'aprile dello scorso anno quando Silvio Berlusconi prese la decisione di esonerare Sinisa Mihajlovic, affidando temporaneamente la panchina del Milan a Cristian Brocchi, in quel momento allenatore della Primavera rossonera. La stagione del Milan era appesa alla finale di Coppa Italia contro la Juventus: solo vincendola infatti i rossoneri avrebbero potuto centrare la qualificazione in Europa. Alzare al cielo di Roma la Tim Cup rappresentava anche l'unica chance per Brocchi di guadagnarsi la conferma sulla panchina rossonera. La finale però ha visto la vittoria dei Campioni d'Italia e l'ex centrocampista rossonero ha salutato il Milan al termine della stagione, diventando poi il nuovo allenatore del Brescia. Simone Inzaghi I quattro gol subiti nel derby contro la Roma sono stati decisamente troppi da digerire per Claudio Lotito che il 3 aprile dello scorso campionato ha deciso di esonerare Stefano Pioli, affidando la Lazio all'allenatore della Primavera, vale a dire Simone Inzaghi. Al termine della stagione l'ex attaccante biancoceleste non era stato confermato e la Lazio è stata vicinissima a chiudere l'accordo con Marcelo Bielsa, con Inzaghi pronto a ripartire dalla Salernitana. Il Loco però, al momento della firma sui contratti, ha deciso di non accettare l'offerta avanzata da Claudio Lotito, mettendo in grande difficoltà la dirigenza biancoceleste. A quel punto il Presidente della Lazio ha deciso di richiamare Inzaghi, assicurandogli che quello che stava per offrirgli non era un ruolo da traghettatore, ma da allenatore a tutti gli effetti. In questa stagione Inzaghi sta facendo molto bene: 6 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, questa è la tabella di marcia della squadra biancoceleste che sta sorprendendo tutti e occupa il quarto posto in classifica. Ezio Sella Quella 2004/2005 è stata una stagione tormentata per la Roma: dopo l'esonero di Rudi Voeller e l'arrivo di Gigi Delneri - a sua volte poi esonerato e sostituito da Bruno Conti fino al termine della stagione - sulla panchina giallorossa, per una notte, si è seduto Ezio Sella. Quest'ultimo dunque è stato allenatore della Roma per una sola partita, ma si è trattato di una partita speciale: i giallorossi infatti erano impegnati allo stadio Santiago Bernabeu, contro il Real Madrid, sfida poi persa 4-2. Stefano Vecchi La sconfitta contro la Sampdoria è fatale a de Boer che viene esonerato dall'Inter. La proprietà cinese si prenderà qualche giorno per riflettere sul nome del successore del tecnico olandese, ma nel frattempo ha affidato all'allenatore della Primavera Stefano Vecchi il ruolo di tecnico ad interim per la delicata trasferta di Europa League contro il Southampton e per la sfida di campionato contro il fanalino di coda Crotone. SONDAGGIO APRIL SUMMERS ESULTA PER L'ESONERO DI DE BOER

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Nunzio Corrasco - Autore

Ciro Ferrara

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