12 Maggio 2012

IL PUNTO SULLE AVVERSARIE – Juventus: 37^ giornata

intervista pastorella

Il giorno che milioni di tifosi bianconeri aspettavano è finalmente arrivato, la Juventus è campione d’ Italia. Sono passati 6 anni da quando Alessandro Del Piero, Buffon, Chiellini e gli altri hanno alzato per l’ultima volta il trofeo che incorona la squadra vincitrice;  nel corso di questi lunghissimi anni bui in molti stentavano a credere che un nuovo ciclo potesse iniziare, in molti, tranne il gruppo bianconero capeggiato da Antonio Conte, vero artefice della scalata vittoriosa. La Juve dunque ha vinto il campionato, lo ha vinto con una partita d’ anticipo in virtù della vittoria contro il Cagliari al ”Nereo Rocco” di Trieste, un 2 a 0 secco, e grazie alla sconfitta nel derby di Milano degli uomini di Allegri contro una straripante inter. Ha vinto il campionato da imbattuta assoluta, 41 partite (considerando la coppa Italia) senza sconfitte, lo ha vinto vantando la migliore difesa europea, 19 reti, lo ha vinto contro ogni pronostico, senza top player, come se non bastassero Buffon Del Piero e Andrea Pirlo, gente che è salita sul tetto più alto del mondo in quell’ estate maledetta per il popolo bianconero. E non è tutto, giocherà la finale di coppa Italia contro il Napoli e poi la supercoppa italiana, la giocherà con Del Piero, campione ammirato da chi ama il calcio, non solo dagli juventini. Buffon ha voluto dedicare la vittoria a chi era con lui l’anno della serie B, i vari Camoranesi, Trezeguet, Nedved, fenomeni, fuoriclasse, campioni che pur di non tradire la vecchia signora l’ hanno seguita nell’inferno, sono risaliti con dignità, hanno raggiunto il secondo posto, l’anno successivo il terzo; poi 2 anni terrificanti, due settimi posti di fila, caos, frustrazione, ma al tempo stesso una straordinaria voglia di riscatto. Antonio Conte, dicevamo, è l’ uomo che ha riallacciato questo filo conduttore che legava le vittorie bianconere, lo ha fatto attraverso le geometrie di Pirlo, le incursioni di Marchisio, i recuperi di Vidal, la prontezza di Lichtsteiner, De Ceglie, Estigarribia e Giaccherini, i gol di Matri Borriello e Quagliarella, la classe di Vucinic, i tagli di Pirlo e il jolly Caceres, la perfezione di Barzagli, la rabbia di Chellini e Bonucci, le parate di Buffon e le stoccate di Del Piero, lo ha fatto davvero nel migliore dei modi.

Piergiuseppe Basile