6 Aprile 2016

La Serie A vince la “Champions della simulazione”. Ecco la TOP 3 dei furbetti

Con 25 ammonizioni per simulazione, il campionato italiano si aggiudica la palma europea davanti a Liga e Premier

Non c’è molto da vantarsi anzi, c’è solo da vergognarsi. Il campionato italiano, dati Opta alla mano, è quello che ha fatto registrare più cartellini gialli per simulazione, ben 25. Posizionandosi davanti alla Liga (23), alla Premier League (20), Ligue1 (18) e Bundesliga (6).

Da segnalare che in Italia, 14 squadre su 20 hanno subito la sanzione per aver tentato di ingannare il direttore di gara almeno una volta mentre in campionati come quello tedesco solo 6 su 18. Le squadre più “furbe” sono anche quelle con maggior bisogno di punti, ovvero quelle che lottano per la salvezza ma questa non è un’attenuante.

SQUALIFICA A TEMPO – C’è chi ha definito la simulazione come “un cancro da estirpare” e chi, come l’ex Aston Villa Tony Cascarino, ha addirittura proposto 5 turni di squalifica per chi trae in inganno il giudice di gara simulando.

DIFFERENZE CULTURALI – Anche il tecnico dello Swansea, Francesco Guidolin si è espresso così in merito: “Non ho mai visto una simulazione da quando sono qui, né di un mio giocatore né di un avversario. Proprio non esiste quest’idea di tuffarsi, è una questione culturale. Non ci si preoccupa dell’arbitro come in Serie A. Qui la simulazione è fuori discussione

Il gallese Mark Hughes, allenatore dello Stoke, chiarisce le differenze culturali: «La simulazione viene giudicata diversamente in base al Paese in cui ci si trova. Trarre in inganno l’arbitro, in alcuni campionati, è considerata una grande abilità. L’Inghilterra non è tra questi».

TOP 3 – Il podio “italiano” della simulazione, riportato dal Corriere della Sera,  vede ben tre giocatori al primo posto: parliamo de El Papu Gomez, Muounier del Bologna e l’ex rossonero Suso. Tutti con 2 ammonizioni per simulazione. Chi invece se l’è cavata è Andrea Belotti che non è stato punito per il tuffo in area di rigore che è costato a Nagatomo il rosso e all’Inter il rigore che ha sancito la sconfitta.

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