14 Dicembre 2017

Dal Barcellona al Pordenone, parola a Maza: “Contro l’Inter abbiamo dato tutto”

L'esterno neroverde ha raccontato l'esperienza nelle giovanili dei blaugrana

Miguel Maza, uno dei calciatori più talentuosi del Pordenone, ha raccontato le emozioni della sfida giocata a San Siro. Un’esperienza unica per una squadra di Serie C, del tutto estranea a palcoscenici di tale caratura. L’ala spagnola, però, aveva già saggiato l’ambiente di uno dei club più forti d’Europa, avendo giocato per le giovanili del Barcellona. Venuto più volte a contatto con dei campioni del calibro di Leo Messi, ha ricordato gli allenamenti sotto la guida di un maestro come Pep Guardiola.

Questa, la lunga intervista di Maza ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Il pareggio con l’Inter? Adesso sorrido, anche se lì per lì la delusione è stata fortissima. Mancava così poco. Se avessimo perso 3 a 0, lo avremmo digerito molto meglio. Così fa male e dispiace. In partita non potevi realizzare cosa stavi provando, se ci fossimo fermati a riflettere, ci avrebbero fatto gol in due minuti. La svolta è arrivata nell’intervallo. Siamo rientrati negli spogliatoi consapevoli della nostra forza , perché non ci eravamo difesi e basta. Se avessimo segnato, per loro si sarebbe messa male. “Bastavano due errori in più da parte loro, è stata solo una questione di centimetri. Nello spogliatoio piangevamo, perché a quel punto sognavamo i quarti e il nostro popolo in festa. Poi il presidente e l’allenatore ci hanno ribadito quanto fossero orgogliosi di noi. Abbiamo fatto qualcosa di grande”.

FAVOLA PORDENONE – “A Cagliari abbiamo vinto, giocando a viso aperto e meritando il risultato. Prima della partita il Capitano ci ha ricordato come, fin lì, nessuno ci avesse regalato nulla. Poi ci sono partite in cui devi dare più di tutto quello che hai e con l’Inter era una di quelle”.

MAGLIA DI ICARDI“L’ho chiesta a lui perché è uno degli attaccanti più forti del mondo. Poi ci conosciamo da tempo: da piccoli ci siamo incrociati spesso, quando vestivo la maglia del Racing Santander, e lui quella del Barcellona. Avevamo anche lo stesso procuratore. Lui, poi, è venuto in Italia, io invece sono stato chiamato proprio dai blaugrana. Quando ho visto entrare in campo lui, Perisic e Brozovic ho pensato: menomale possono fare solo tre cambi. Fossero stati cinque come in Serie C sarebbero stati cavoli amari”.

SOGNO BLAUGRANA – “Giocavo nel Racing Santander, la squadra della mia città. Poi il Barca mi ha visto ed ha mandato sette, otto osservatori: alla fine mi hanno preso. Guardiola? Ero arrivato da una settimana e sono stato chiamato subito in prima squadra. Ci ho parlato più di una volta e mi sono reso conto di quanto fosse grande. Noi giovani eravamo fortissimi, venivamo chiamati spesso fra i grandi. Non ho mai avuto dubbi sulle potenzialità dei miei compagni. Spero, un giorno, di poterli raggiungerli. Alla fine sono ancora in tempo” .

RITORNO ALLA NORMALITA’ – “Tornare in Serie C? Certo, non sarà facile. Basterà alzare lo sguardo verso le tribune per rendersi conto che non siamo a San Siro. Noi, però, adesso dobbiamo solo pensare al campionato, come ci ha ricordato l’allenatore. Anche perché non possiamo permetterci di perdere altri punti”.

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