7 Marzo 2017

Bocalon: “Il mio sogno è di tornare all’Inter. Modelli? Zanetti e Samuel”

Riccardo Bocalon parla del suo passato con la primavera dell'Inter e del sogno di tornare un giorno a vestire la maglia nerazzurra

Foto Omega/Andreoli Emilio -Citazione Obbligatoria- Campionato italiano di calcio primavera 2008/2009. Milano 31-01-2009.Inter-Atalanta. Nella foto: Mario Balotelli e Davide Santon Servizio commissionato redazione Gazzetta dello Sport - Foto Omega/Andreoli Emilio -Citazione Obbligatoria- Campionato italiano di calcio primavera 2008/2009. Milano 31-01-2009.Inter-Atalanta. Nella foto: Aiman Napoli Servizio commissionato redazione Gazzetta dello Sport

Riccardo Bocalon è uno dei grandi protagonisti dell’ottima stagione l’Alessandria, che si trova in cima alla classifica di Lega Pro. L’attaccante ha iniziato il suo cammino nella primavera dell’Inter, che ricorda con grande affetto: “Quei mesi alla Primavera dell’Inter li ricordo ancora oggi con i brividi: sono stati davvero emozionanti perché mi sono trovato a giocare in una società importantissima che mi ha preparato al calcio che conta, quello vero. Lì cominci a conoscere lo spirito di sacrificio che serve nel calcio professionistico.”

Per il futuro c’è il sogno di tornare all’Inter: “Per quanto riguarda il futuro, mi sento un po’ sognatore e personalmente credo tanto a una frase di Del Piero, che dice più o meno così: ‘Nella mia carriera ho visto tanti sognatori che però quando c’era da sudare hanno smesso di sognare’. Per ottenere determinati risultati bisogna lavorare, e sognare aggiunge ingredienti che ti possono far arrivare in alto. È chiaro che il sogno di vestire la maglia nerazzurra, la maglia del mio cuore, è sicuramente bello e fortissimo. Però ora ne ho un altro e per questo lavoro tutti i giorni: la Serie B con l’Alessandria”.

Bocalon ha poi parlato dei suoi modelli calcistici, da Inzaghi a Zanetti: “Come centravanti, dico Pippo Inzaghi. A livello caratteriale, invece, ho un gran ricordo di Walter Samuel. Ho avuto la fortuna di fare qualche allenamento con l’Inter in prima squadra e devo dire che l’argentino mi ha impressionato. Ricordo che nella partita d’allenamento mi marcava stretto con una cattiveria e una concentrazione degne di una finale di Champions League; non ti lasciava respirare un attimo, faceva sentire in ogni istante la sua presenza, indifferentemente da chi aveva davanti e senza fare distinzioni fra noi giovani e i suoi colleghi della prima squadra. Poi, ovviamente, da interista non posso non citare l’immenso capitan Zanetti: uno dei migliori difensori passati in nerazzurro, l’emblema, il cuore pulsante dell’Inter, un esempio assoluto di professionalità”.

HUMMELS, CHE DISASTRO. E MULLER SE LA RIDE