21 Marzo 2016

Bolingbroke: “Inter nella top 10 dei brand: lo diventi anche per fatturato, così…”

L'amministratore delegato dell'Inter di Thohir parla di economia, del marchio della Beneamata e di possibili soluzioni per aumentare gli introiti del club nerazzurro.
bolingbroke

In un’interessante intervista alla BBC, l’amministratore delegato dell’Inter ha confrontato il modello inglese della Premier League con la Serie A, evidenziando dove il campionato italiano è ancora carente e come poter migliorare il fatturato della Beneamata, a partire – inevitabilmente – da una continuità di risultati e dalla Champions League. Ecco un riassunto delle sue parole.

SISTEMA INGLESE “La distribuzione dei premi per i diritti televisivi qui si basa sulle prestazioni, non solo nel corso dell’ultimo anno, ma degli ultimi 5 e degli ultimi 50. È un sistema meritocratico. Ci sono squadre che non hanno potuto partecipare alle competizioni di cui hanno bisogno. Molti di questi club hanno un’enorme componente di tifo, che traina la UEFA e le entrate. La domanda è: occorre trovare un equilibrio tra tutto questo e tra i club che hanno ottenuto buoni risultati negli ultimi 12 mesi? Le conversazioni che abbiamo avuto con la Uefa indicano che loro hanno capito le nostre preoccupazioni e sono intenzionati ad affrontarle”.

SERIE A, VENDITA DEL PRODOTTO – “Il campionato italiano è calato di livello, scivola verso il basso e adesso è il momento giusto per dei cambiamenti necessari. Occorre aprirsi ai mercati internazionali, bisogna imparare dalla Premier e non è un caso se in Inghilterra le cose funzionano. Dietro al trionfo della Premier League ci sono stati anni di pianificazione: in ogni stadio c’è sempre il tutto esaurito e anche illuminazione e terreni di gioco sono migliori. In Inghilterra vendono meglio il loro prodotto alle tv e chi guarda dall’esterno pensa: “vorrei essere lì”. Questo tipo di sensazione, invece, manca quando si osservano stadi mezzi vuoti e quando giochiamo di sera, alle 20:45, nel cuore della notte in Asia, perdendo il 75% dei nostri fans. Di queste cose bisognerà discutere in Lega perché è giusto che le persone vogliano guardare i match in diretta e non è un bene se le gare vengono trasmesse alle 3 di notte“.

STADI DI PROPRIETÀ – “Sempre in Inghilterra, la maggior parte degli stadi sono di proprietà privata. Di conseguenza, se il proprietario di un club sceglie di investire per migliorare il proprio stadio, lo può fare. In Italia è diverso, la maggior parte degli stadi appartengono ad enti pubblici e sono previsti tempi più lunghi per attuare una ristrutturazione, devono stabilire un piano finanziario e questo complica il tutto. L’Italia ha attraversato un momento difficile dal punto di vista economico, così le risorse economiche sono state investire in altri settori“.

UN BRAND TRA I TOP 10 – “Il marchio dell’Inter ha valenza mondiale, siamo sicuramente tra i primi dieci club al mondo per importanza del brand. Vorrei che brand e posizionamento in classifica andassero di pari passo, vorrebbe significare che siamo tornati in Champions, che lo stadio Meazza è pieno in tutte le gare e che stiamo coinvolgendo la maggior parte dei tifosi possibili”.