16 Maggio 2017

Boninsegna: “Ho visto l’Inter e c’è da mettersi le mani nei capelli. Confermerei solo…”

Per l'ex attaccante nerazzurro sono solo tre i giocatori che meritano di restare: si tratta di Icardi, Handanovic e Medel
INTERVISTA BONINSEGNA

Intervenuto sulle frequenze di Radio Sportiva, l’ex attaccante dell’Inter, Roberto Boninsegna, ha analizzato il difficile momento che sta vivendo la squadra nerazzurra ed espresso la propria opinione sui tre cambi in panchina di questa stagione.

ANNO DISASTROSO – “Si fa fatica a parlare di calcio, specialmente di Inter. È un anno da dimenticare, un anno disastroso. Ho visto l’Inter in queste otto partite e c’è da mettersi le mani nei capelli: c’è da salvare qualcosa però non molto. Gli ultimi tre allenatori hanno le loro colpe: Roberto Mancini ha preso giocatori inutilizzabili, Frank de Boer non riusciva a comunicare, Stefano Pioli, purtroppo, è partito bene però poi si è arenato, ha sbagliato sostituzioni e formazioni. Poi ci si mette anche la dirigenza: Piero Ausilio, dopo la sconfitta a Crotone, ha fatto delle dichiarazioni pesantissime che in un’altra società come la Juventus l’avrebbero portato al licenziamento. C’è stato anche un vuoto di potere, perché Javier Zanetti, che è stato un grande giocatore, come dirigente vale poco. Sommando tutto questo sono arrivati i risultati negativi“.

CONFERME – “Mauro Icardi la sua parte l’ha fatta, in una squadra che gli dà poche occasioni da gol ha già oltrepassato quota venti e credo che lui si sia guadagnato la pagnotta. Chi confermare? Samir Handanovic, Gary Medel, anche se a volte viene utilizzato male perché è un incontrista, poi gli altri sono tutti in discussione, anche i due centrali Joao Miranda e Jeison Murillo. Se vogliono tenerli si può ripartire per un altro anno, però con degli obiettivi diversi. Da quello che si sente dire in giro la società è molto ricca, importantissima, ma non è detto che solo spendendo si riesca a fare le scelte giuste. Adesso arriva Walter Sabatini e credo che porterà con se l’allenatore della Roma“.

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