25 Febbraio 2016

“Capitano, mio capitano”: J. Zanetti incontra gli studenti della Cattolica

Dopo essere stato un esempio per tanti anni sul campo, Javier Zanetti continua ad esserlo anche dalla scrivania. E dalla cattedra. Il vicepresidente nerazzurro, infatti, ha incontrato gli studenti dell’Università Cattolica di Piacenza e ha parlato con loro di molti argomenti. ETICA DEL LAVORO – “Mi sento di dire di fare le cose con passione e cultura […]
intervista zanetti

Dopo essere stato un esempio per tanti anni sul campo, Javier Zanetti continua ad esserlo anche dalla scrivania. E dalla cattedra. Il vicepresidente nerazzurro, infatti, ha incontrato gli studenti dell’Università Cattolica di Piacenza e ha parlato con loro di molti argomenti.

ETICA DEL LAVORO – “Mi sento di dire di fare le cose con passione e cultura del lavoro. Ho studiato per il mio nuovo incarico, è una nuova vita. L’obbiettivo è costruire una società con dei valori importanti. Il mio modello è sempre stato mio padre, era un muratore e faceva molti sacrifici. Ringrazio sempre i miei genitori per quello che hanno fatto per me. E’ stata una fortuna arrivare nel calcio italiano. Era con la Nazionale giovanile e Passarella mi disse che mi voleva l’Inter. Dovetti cambiare vita, mi chiedevo se fossi pronto per questa esperienza, avevo dubbi ma volevo cogliere questa opportunità. La cosa più importante è ciò che lasci come persona, al successo non si arriva da soli. Sono uno che crede nel lavoro e questo paga sempre”.

LA CHAMPIONS – “Uno dei momenti più belli della mia vita. Non potevo andare via senza prima aver dato una grande gioia come quella di Madrid ai tifosi. Gli anni con Mourinho sono stati i più gratificanti. La maglia gettata da Balotelli? Fu un gesto spiacevole. Gli abbiamo detto che era un momento della stagione importante. E’ un gesto che un tifoso non può accettare”.

IL GIOCO DELLA TORRE – “Juve o Milan? Grande rispetto per entrambe. Messi o Maradona? Messi è il migliore al mondo, quando l’ho dovuto marcare ho pensato di essermi giocato la finale; Maradona ha dato tanto alla nostra Nazionale, è una fortuna che siano entrambi argentini. Ronaldo o Cambiasso? Ronaldo un fenomeno, tu andavi da una parte e la palla dall’altra; Cambiasso è un amico, scelgo lui. Maldini o Totti? Ho sempre ammirato la professionalità di Paolo, siamo amici; spero che Totti chiuda la carriera al meglio”.