3 Dicembre 2012

Caso Sneijder, ecco la versione integrale di Moratti!

Come di consueto, il presidente nerazzurro appena uscito dagli uffici della Saras ha rilasciato diverse dichiarazioni sulla sua Inter. Le domande dei giornalisti si sono focalizzate sul caso Sneijder, l’argomento di questi giorni. Le risposte integrali di Massimo Moratti sono state raccolte e pubblicate sul sito ufficiale dell’Inter pochi minuti fa. Ecco qual è la posizione del primo tifoso nerazzurro.

Il presidente ha innanzitutto tenuto a sottolineare come il rapporto conflittuale tra l’Inter e Wesley Sneijder sia stato notevolmente gonfiato dai media. In realtà la volontà della società nerazzurra è semplicemente quella di trovare un nuovo accordo contrattuale con il giocatore, ma se ciò non sarà possibile, l’olandese rimarrà comunque un giocatore dell’Inter, come ha spiegato Moratti.

Il patron ha poi raccontato come anche nell’ incontro di oggi, vi sia stato un comportamento di buon senso da entrambe le parti, uscite soddisfatte dalla trattativa.   Anche il comportamento del giocatore non ha destato nervosismi in società: “Io ho letto che eravamo molto offesi da questa cosa, credo proprio di no. Almeno, io personalmente no. Mi sembra che uno abbia la libertà di scegliere. A me interessa che sia in forma: se è in forma gioca, se non è in forma non gioca, inutile trovare altre scuse.”

Con quest’ultima frase Moratti ha voluto ribadire ancora una volta quale sia la posizione dell’Inter riguardo all’impiego di Sneijder: “L’importante è che sia in forma e che giochi bene, a me interessa questo. E’ pronto per giocare se sta bene ed è in forma, non per il nome.”

Insomma, a sentire il presidente sembra che la situazione in casa nerazzurra non sia così nevrotica come la dipingono i giornali. Certamente siamo in un momento delicato, in quanto se Sneijder non dovesse accettare la nuova proposta dell’Inter si aprirebbero sicuramente gli scenari per una cessione a gennaio. Tuttavia sembrano dinamiche classiche di ogni società che voglia ridimensionare il proprio tetto stipendi, dinamiche che probabilmente andrebbero affrontate però  con più tatto e più intelligenza da parte della dirigenza.

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