22 Ottobre 2016

Atalanta-Inter, de Boer: “Esonero? Rispondo col lavoro. Gabigol deve adattarsi, Icardi…”

Il tecnico nerazzurro incontra la stampa alla vigilia della sfida di Serie A all'Atleti Azzurri d'Italia
convocati de boer

L’Inter si è sbloccata, ma ora servono conferme. Battuto il Southampton in Europa League, il prossimo test si chiama Atalanta. Trasferta insidiosa per la squadra di Frank de Boer, che resta sotto osservazione ed alla vigilia della sfida dell”Atleti Azzurri d’Italia’ incontra la stampa nella consueta conferenza alla Pinetina. Passioneinter.com vi riporta, in diretta, le dichiarazioni dell’allenatore.

Si cominicia ai microfoni di Inter Channel: “Domani voglio vedere una squadra con fiducia, sappiamo che è sempre una partita dura. Però quando giochiamo con la stessa idea, sono convinto che possiamo ottenere un buon risultato. Difendere è sempre importante, specialmente insieme. Contro il Southampton si è visto, per me è stato un passo importante. Dopo possiamo cambiare alcuni dettagli, specialmente con il possesso palla”.

ORA LA CONFERENZA

ATALANTA AVVERSARIA COMPLICATA“Se è meglio giocare fuori ora? Non so, per me è sempre meglio giocare in casa perché i tifosi ti seguono più da vicino. Voglio vedere come sta la squadra in questo campo complicato, un po’ piccolo e con i tifosi molto intensi. Ci saranno molti duelli. Dobbiamo stare in pericolo quando non vinciamo i duelli a centrocampo, però per me abbiamo molte possibilità per creare occasioni”.

VOCI SULL’ESONERO“Non posso cambiare questo. L’unica cosa che posso fare è lavorare duramente con lo staff tecnico, con i giocatori e tutta l’Inter. Questa è l’unica cosa che posso fare ora e lo farò. Ho molta fiducia nel mio staff tecnico, nella squadra, nei giocatori. Per me siamo migliorati, specialmente difensivamente. Ok, dobbiamo migliorare con la palla, però sono convinto che siamo sulla buona strada”.

SOUTHAMPTON “Nella prima parte siamo stati molto compatti e non abbiamo usato la filosofia solita del pressing alto. Per me il Southampton è una buona squadra, molto forte fisicamente. Abbiamo giocato con questa filosofia, ma non significa che dobbiamo giocare sempre così. Specialmente in campionato dobbiamo giocare meglio, non il freno a mano tirato. Nella seconda parte siamo andati meglio, soprattutto dopo il gol. Poi dopo l’espulsione è stata un’altra partita”.

GABIGOL E BROZOVIC “Brozovic ha giocato abbastanza bene, soprattutto con la disciplina che vogliamo vedere. Per me questo è sempre molto importante. Certo che può migliorare con la palla, ma questo non mi interessa al momento. Sono stato molto contento di lui per come ha giocato e l’intensità molto alta anche difensivamente. So che non è il suo lavoro preferito, però ok. Ha fatto alcune cose buone e alcune male, ma non mi interessa. So che è un buon giocatore e può essere molto importante per noi. Gabigol deve migliorare in molte cose, specialmente quando non abbiamo la palla perché in Europa ed in Italia c’è un’altra intensità. In Italia non si può pensare sempre alla giocata o aspettare la palla, non è lo stile europeo e lo stile che vogliamo avere noi. E’ un buon giocatore, ma deve capire che in questo campionato deve adattarsi”.

MAGGIORE PRESENZA IN AREA“Ho sempre detto che in alcuni momenti è meglio giocare con due centrocampisti controllati ed uno più avanti, in altri è meglio solo con un mediano come Medel che controlla e due offensivi. In questo momento i due centrocampisti devono entrare nell’area di rigore dell’avversario. Contro il Cagliari, specialmente nel primo tempo, non lo abbiamo fatto. Anche Icardi stava molto lontano. Dobbiamo capire che quando c’è un cross da sinistra l’altro terzino deve entrare in area, così come l’altro centrocampista offensivo. Devono andare dentro in tre, non solo Icardi. Questa è la mentalità. Come ha fatto Joao Mario, ma solo nella seconda parte della gara col Cagliari. Se va solo Icardi è difficile. Sì, Icardi è un crack, però bisogna aiutarlo”.

COSA MIGLIORARE“Dobbiamo giocare sempre molto disciplinatamente, in tutti i 90′ e non solo dopo 20′. Dal primo alla fine. Questo per me è molto importante. Non è fondamentale giocare molto bene, l’importante è essere sempre disciplinati. Non abbiamo fatto molte partite, per questo abbiamo cambiato filosofia contro il Southampton”.

DIFESA A 3“Era la seconda volta che la utilizzavamo, l’abbiamo già fatta col Chievo. La Juventus pure gioca col 3-5-2, quindi per me dobbiamo vedere come sta la squadra e decidere. Il Southampton fisicamente sta messo meglio di noi in questo momento e quindi dovevamo adattarci. Io voglio vedere sempre la mia squadra che domina la partita, però ripeto che la cosa più importante è giocare con molta disciplina, insieme, durante tutta la partita”.

SQUADRA INFLUENZATA DALLE VOCI SULL’ALLENATORE?“Penso che la squadra sia contenta del lavoro che stiamo facendo. Normale, specialmente in un gruppo di 29 giocatore, che qualcuno non sia contento, però posso guardarli negli occhi perché sto lavorando onestamente. Solo undici possono giocare. Normale che qualcuno possa non avere pazienza in alcuni momenti, però stiamo facendo un buon lavoro con la squadra e ho molta fiducia. Ma certo che dobbiamo migliorare, questo è chiaro”.

APPROCCIO SBAGLIATO“Dobbiamo giocare senza il freno a mano, l’ho detto. Alla squadra ho detto: giochiamo in un modo contro il Southampton, però quando abbiamo la palla facciamo il nostro gioco. Per me è solo una questione di tempo. Dovremo giocare con molta fiducia quando abbiamo la palla”.

COSA NON FUNZIONA NELL’EQUILIBRIO“Troppi gol subiti e pochi fatti? Contro il Cagliari, per esempio, siamo gli unici che hanno fatto così tanti cross nell’area avversaria. Quando hai 23 cross per me è incredibile. Però quando hai solo un’opportunità di Candreva, in questo momento, alcune cose non facciamo bene. Ho parlato con la squadra e ho già detto che non può stare un solo giocatore in area. Come un pugile che sta sempre dando lo stesso colpo. Se hai più gente in area, di sicuro prima o poi la prendiamo noi. Altra gente, oltre Icardi, deve giocare con l’intenzione di andare vicino all’attaccante e segnare. Poi dietro l’ho sempre detto. Molte occasioni degli avversari sono nati con nostri errori, anche in fase di costruzioni. Quando perdi queste palle è sempre molto pericoloso perché la squadra sta aperta. Dobbiamo giocare con più sicurezza e quando prendiamo un rischio deve essere vantaggioso, altrimenti ci sono molti problemi per la difesa. Questo è il problema per me. Meglio lanciare la palla lunga? Direi di no, il tifoso vuole vedere gioco. E anche io”.

ICARDI “Per me ha giocato molto bene perché ha lavorato tanto nel campo. Lo so che è un attaccante che non vuole sempre giocare così, però per me ha dato un bel segnale alla squadra. Il capitano è il primo che sta lavorando duro e dopo l’ha fatto tutta la squadra. Non era facile per lui e sono molto contento”.

TERMINATA LA CONFERENZA

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