10 Novembre 2016

Pioli: “Normalizzatore? No, voglio essere un potenziatore. Gabigol e Candreva…”

Il nuovo allenatore dell'Inter incontra la stampa alla Pinetina nella consueta conferenza di presentazione
allenamento pioli

Nasce l’Inter di Stefano Pioli. Dopo le firme, gli annunci e i primi assaggi del mondo interista, il nuovo allenatore nerazzurro interviene nella consueta conferenza stampa di presentazione alla Pinetina. Passioneinter.com riporterà per voi, in diretta, le dichiarazioni del tecnico.

Pioli parte da Inter Channel: “Sono strafelice di essere qua. Sono in un grande club e farò di tutto per questi colori, per questo club e per i suoi tifosi. Derby? Inevitabile che la testa possa essere lì, ma mai come adesso è importante pensare giorno dopo giorno. Siamo  in tanti, ma ho trovato grande disponibilità da parte di tutti Conta mettere dentro i primi concetti, poi piano piano ci avvicineremo alla partita, dove avremo le nostre carte da giocare. Forza Inter? Sempre!”

INIZIA LA CONFERENZA

CUORE NERAZZURRO – “È la verità, per me è una grande gioia sedermi sulla panchina dell’Inter, sono molto felice. Mi rendo conto di avere grandi responsabilità, ma sono anche motivato e convinto che darò il massimo per questo club”.

CANDREVA – “Ho sempre creduto e pensato che Candreva fosse un ottimo giocatore e professionista. I contesti sono diversi, sono convinto che siamo due grnadi professionisti e conto che darà il massimo. Sta facendo bene, ma so che può fare ancora meglio. L’ho sempre stimato, è un grande giocatore, ma so che può fare ancora di più e mi aspetto tanto”.

ATTEGGIAMENTO – “Dobbiamo ragionare squadra, possiamo ottenere successi rinunciano un po’ ciascuno al nostro io. Credo che il talento da solo non sia sufficiente, dovremo giocare con tanta passione. Voglio una squadra che giochi con il cuore in mano, abbiamo una tifoseria che ha trasmesso sempre grande energia. Lavorare da squadra sarà l’obiettivo per tutti noi”.

ROSA LUNGA – “Abbiamo un mese importantissimo. Già dal 29 abbiamo una sfida importantissima come del derby e poi otto partite. L’organico è sicuramente numeroso, ma di qualità e ne abbiamo bisogno”.

GIOCO – “Credo che la squadra abbia i valori per giocare un calcio concreto e decisivo, che ci può dare un vantaggio sugli avversari. L’obiettivo più importante è che i miei giocatori giochino con passione enorme e una voglia incredibile di metter sotto gli avversari. Se mettiamo in campo questi valori abbiamo le possibilità di diventare una squadra forte”.

OBIETTIVO – “Sarei contento se ottenessimo la Champions League. L’anno scorso a questo punto l’Inter era prima, la Juventus credo a nove punti dalla prima e sappiamo che ha vinto. Non sono qui a vendere facili illusioni, ma credo che ci sia tutto il tempo per raggiungere l’obiettivo che si era prefissata la società”.

DERBY – “Ci aspetta una grande partita. L’Inter ha dimostrato anche quest’anno di trovare motivazioni adatte contro certe squadre. Sarà un avversario difficle, ma abbiamo qualità importanti e potremo fare bene”.

PIÙ DIFFICILE TRATTARE CON L’INTER O LA SOCIETÀ CINESE? – “L’importante è che io ora sia qui. Se ci sono vuol dire che è andato tutto a buon fine. Ho trovato supporto, unione e compattezza. Sono contento perchè la proprietà e la società mi daranno tutto il supoprto che serve”.

MODULO – “Per inciso non credo esista solo un modulo vincente. Si tratta più di principi e atteggiamenti. Per me, ora, sarebbe sbaglaito cambiare troppo. Abbiamo davanti partite importanti e questa sosta mi permetterà di prendere confidenza con un ambiente numeroso e organizzatissimo. Troverò tutti solo poco prima del derby, quindi ora punteremo sulla difesa a 4. Ho le idee chiare su come far giocare la squadra, a prescindere da come schieriamo difesa e centrocampo”.

CONDIZIONE FISICA – “Con il mio staff siamo attenti per cercare di di capire se ci sono carenze, ma ora è presto. Abbiamo portato il  nostro materiale, ci si allena in settimana per come si gioca. Io prediligo un calcio aggressivo e intenso, quindi anche gli allenamenti andranno in quella direzione”.

NORMALIZZATORE – “Ho dovuto cercarlo sul dizionario. Ma io non voglio esserlo, non penso che l’Inter voglia essere normale. Spero che a fine stagione si parlerà non di normalizzatore ma di potenziatore”.

SEGNA SOLO ICARDI – “Innanzitutto sono contentissimo di allenarlo, è un grande attaccante che segna con continuità. Spero continuerà a farlo, con il grande impegno, sacrificio e volontà che dimostra sul campo. Sicuramente è un esempio da seguire. Tanti possono fare gol, dagli attaccanti esterni ai trequartisti e centrocampisti che devono inserirsi di più. Uno dei miei obiettivi è far occupare meglio l’area avversaria, con più giocatori e tempi mgiliori, per non avere un unico terminale offensivo”.

GABIGOL – “È previsto l’utilizzo di tutti i giocatori che ci possono far vincere le partite. Toccherà a me capire chi può farlo. Gabriel ha qualità, si sta allenando bene e vedremo di volta in volta chi schierare”.

COM’È NATA L’OPPORTUNITÀ INTER? – “Con un contatto la settimana scorsa, la risoluzione con la Lazio e la successiva firma del contratto”.

TRAPATTONI E l’INTER ‘CENTRIFUFA’ – “l Trap è stato mio allenatore. L’ho sempre stimato, mi ha insegnato tanto, ma credo che ogni allenatore debba seguire il suo percorso. So di allenare un club tra i più importanti al mondo, quindi è normale essere sotto pressione. È quello che volevo, la chiamata dell’Inter è arrivata al momento giusto della mia carriera. Trap dice grandi cose sul fatto che debba vincere le partite: io sono qua per dare un risultato a squadra, società e tifosi. Ma credo sia più facile vincere le partite giocando bene a calcio”.

REGISTA – “Le caratteristiche di un giocatore sicuramente contano, ma anche la posizione in campo e la mentalità. Vogliamo cercare di creare una manovra fluida e imprevedibile”.

SAMUEL – “Se ho spinto per averlo? Sì, assolutamente vero. Avevo letto la notizia dai giornali che era nell’organico. L’ho conosciuto da avversario, tutti conoscono le sue abilità da grandissimo difensore. Non l’ho conosciuto di persona, ma ho sempre pensato di trovarmi di fronte una persona molto seria e umile in grado di mettere grandi valori a disposizione della squadra. Credo possa essere un collaboratore importante per me. Ci ho parlato, era felicissimo, io pure. Può aiutarci a crescere e capire certe situazioni”.

RUOLO DI BANEGA – “Io divido i calciatori in intelligenti e non intelligenti, non faccio distinzioni dai ruoli. Lui non l’ho ancora conosciuto ma ritengo sia sicuramente un giocatore ntelligente. Può inserirsi e verticalizzare, quindi potrà essere sicuramente molto utile per il nostro gioco”.

CLASSIFICA – “Non mi interessa in questo momento guardare indietro. Tutti noi dobbiamo fare questo sforzo e guardare a quello che succederà e che possiamo fare. Non voglio perdere energie su cose che non posso controllare, le concentrerò su quello che abbiamo davanti”.

FUTURO – “Non sono assolutamente preoccupato per il mio futuro. Sono solo concentrato. Alleno l’Inter, non posso pensare ad altro se non dare il massimo. Darò tutto. Non conta niente il contratto, il mio futuro, ma solamente il bene dell’Inter. A prescindere da questo, poi, tutti gli allenatori sono legati ai risultati, ma io non sono mai stato preoccupato per il futuro. Lavoro al 100% e cerco di ottenere il massimo”.

DIFESA – “Tutte e due le fasi di gioco non dipendono mai da un singolo reparto. Dobbiamo lavorare e giocare di squadra. Se tutti lavorano con intensità e concentrazione in fase difensiva, ovviamente i primi a beneficiarne saranno i difensori. Voglio una squadra che non sia passiva, ma cerca di recuperare la palla”.

TERMINATA LA CONFERENZA