11 Dicembre 2017

Inter-Pordenone, Spalletti: “I cartelli dicono “attenzione Pordenone”. Karamoh gioca. Juve-Inter? Avevo già la foto della partita sul cellulare”

Il tecnico toscano ha parlato in sala stampa alle ore 14.30 per presentare la sfida

Alle ore 14.30 di lunedì 11 dicembre, nella sala stampa del Centro Sportivo Suning, si è tenuta la conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista della prima gara di Tim Cup contro il Pordenone a San Siro, valevole per gli ottavi di finale della competizione. Ecco le parole del tecnico toscano.

JUVENTUS-INTER – “Questa partita a me non ha dato niente di nuovo, è come se io avessi avuto già la foto sul cellulare. Ha consolidato le certezze che noi ormai abbiamo e quei punti dove dobbiamo migliorare, che ci permetteranno di crescere ulteriormente. In quella partita lì abbiamo messo sia le nostre qualità che le cose ancora da sistemare”.

MOTIVAZIONE PER LA TIM CUP – “Io ho vissuto dall’altra parte del campo, quindi so benissimo quello che smuove poter giocare una partita così per gli avversari dell’Inter. Venendo qui i cartelli oggi non dicevano “pericolo neve”, dicevano “pericolo Pordenone“, perché loro sono una buona squadra che gioca bene a calcio. Sono una società seria, Colucci sa benissimo come fare, è stato il secondo di Giampaolo al Cesena, ha quella qualità proprio da distribuire nei suoi calciatori del gioco nello stretto e lo ha fatto vedere anche a Cagliari, dove noi sappiamo che fatica si fa a vincere su quel campo. Per 35/40 minuti il Cagliari ha faticato, quindi sappiamo cosa ci aspetta. Se si guarda anche a livello di coppe nazionali la squadra è zeppa di clamorose eliminazioni a causa della differenza tra le big e le squadre che fanno parte di un calcio di categoria minore. Loro si presenteranno qui con un top player che si chiama “super” di nome e “motivazione” di cognome”.

PORDENONE – “Ho visto tante squadre presuntuose perdere contro altre super motivate, quindi venendo qui i cartelli dicono “attenzione Pordenone”, non “attenzione neve”. Basta vedere i primi 30 minuti contro il Cagliari per vedere quante volte i rossoblu hanno preso palla nella prima mezz’ora. Le nostre difficoltà di Cagliari saranno le stesse che incontreremo domani, quindi non c’è possibilità di non avere quell’attenzione e quella voglia che ci richiama all’ordine tutte le volte che mettiamo questa maglia. La somma dei calciatori che giocheranno domani deve essere “Inter”, altrimenti ci creeremo una vita difficile”.

SCELTE IN CAMPO – “Non avrò difficoltà a scegliere né per domani né per sabato, mi aspetto una prova positiva in modo tale da mettermi in difficoltà per farmi vedere che probabilmente potevo scegliere anche in maniera differente. Colucci sa come si fa e mi fa piacere dirglielo, perché vedendo giocare la sua squadra si capisce che diventerà un allenatore di quelli forti. Ha fatto il secondo di Giampaolo al Cesena, ha allenato la primavera del Bologna e quest’anno sta facendo bene. Anche l’anno scorso si sono giocati i playoff poi persi col Parma, che però faticò. La sua squadra si sta confermando e l’allenatore è valido. Se non ci arriviamo bene sarà difficile, mi sembra di ricordare che con l’Empoli incontrammo il Milan di Costacurta, Baresi, Maldini, Albertini, Weah e Baggio ed era il momento dove, in caso di pareggio, si sarebbe giocato il ritorno in trasferta. Se non ci avessero segnato su punizione saremmo riusciti ad eliminare il Milan nonostante la differenza di livello. Hanno un presidente ambizioso e di qualità nel fare il suo lavoro, e proprio per il lavoro che fa è bravo a trasferire le essenze per poi giocare partite toste ed importanti. Se non riusciremo a mettere tutte le nostre qualità ci troveremo in difficoltà”.

FORMAZIONE – “Giocheranno Karamoh, Cancelo, Dalbert, Padelli, Ranocchia ed Eder, ma alcune situazioni devo verificarle fino a domani per scegliere gli uomini migliori ed avere il giusto equilibrio”.

POST SU INSTAGRAM – “Tu sei uno di quelli che aspetta solo la nostra prima sconfitta? Quel post era indirizzato a coloro che non sanno riconoscere la serietà e l’impegno dei calciatori, dicendo che è tutto grazie ai pali ed alla fortuna. Sono pieno di amici tifosi di altre squadre che mi dicono di non avercela con me, ma di sperare solo nella sconfitta dell’Inter. È un gioco, poi capisco il fatto che uno sia costretto a scriverlo perché visto da tanti, ma fa parte del gioco”.

IL PRIMATO TI SODDISFA? – “La partita con la Juventus mi ha evidenziato le certezze e proposto le stesse difficoltà sulle quali dobbiamo migliorare per diventare ancora più forti. Dobbiamo trovare la soluzione in quegli aspetti dove non siamo ancora a livello delle nostre potenzialità. Quella partita mi ha proposto una faccia della mia squadra che conosco come le mie tasche”.

RISERVE – “Tutti coloro che giocheranno domani sono quelli che allenandosi insieme hanno fatto venire una qualità di lavoro che poi porta i risultati che tutti vediamo. Il lavoro quotidiano è quello che poi porta quello che mostriamo in partita. Rendiamo ogni giorno una cosa vera nella quale dobbiamo mettere sempre quegli ingredienti lì”.

ESIGENZA DI CREARE ULTERIORE INTERISMO – “L’accostamento con Mourinho mi mette in imbarazzo, perché mi costringe a sottolineare la distanza tra me che sono qui da poco e chi ha fatto la storia dell’Inter. Secondo me fate un favore al mio ruolo se non mi ci paragonate più. Probabilmente a Mourinho non fa né caldo né freddo questo paragone. Il lavoro della squadra è una cosa che io devo difendere perché facendo l’allenatore lavoro quotidianamente con tutti e non li vedo solo la domenica. Qualcosa va detto, i tasti da toccare sono tanti, quindi debbono sentire che si lavora in maniera seria come abbiamo fatto finora. Io sto dalla loro parte, difendendoli quando vengono attaccati”.

GIUDIZI SU JUVE-INTER – “Ripeto, ho avuto delle certezze. Siamo una squadra compatta, solida e che sa quello che deve fare, però non abbiamo fatto la partita perfetta, quindi si può migliorare in qualcosa. Noi dobbiamo essere contenti che ci sia qualcosa da migliorare, perché significa che possiamo andare ancora più in là. Riguardo i social prendiamola in modo più superficiale, che sono più un gioco che altro. Io ogni tanto devo rispondere a tutti insieme, non posso fare come voi che scrivete ogni giorno. Se ci sto a pensare mi ci vuole un po’ più di voi ma so scrivere anche io (ride, ndr)”.

DOVE PUO’ ARRIVARE L’INTER – “Dipende anche dagli altri, per quanto riguarda il posizionamento non lo so. Sono però convinto che a fine campionato non ci sarà da ragionare per quanto riguarda la società Inter su cosa fare mettendo tutto in discussione, ma sapremo ben precisamente dove mettere le mani perché la squadra avrà espresso tutto il suo valore. In questo massimo ci sono delle cose che ancora sono inespresse, dove ancora dobbiamo lavorare. Sono fiducioso di andare ancora un po’ più avanti di così, facendo un campionato di confronto con tutte le grandi squadre dalle quali avevamo una distanza notevole l’anno scorso”.

ELEMENTI DI DIVERSITA’ IN PANCHINA – “Karamoh ha uno strappo dove parte forte ed arriva forte, Dalbert l’ho messo domenica perché mi aspettavo che facesse bene, lo vedo molto più sicuro e più consapevole di quello che deve fare il terzino in una difesa equilibrata. Cancelo ha qualità, tecnica e corsa che voglio rivedere domani. Eder lo conoscete meglio di me, però quello che è il pensiero su di lui non ce lo dà una prestazione, lo sappiamo bene. Ora sono felicissimo di potergli dare tutti i 90 minuti a disposizione”.

OBIETTIVO IN TIM CUP – “L’obiettivo è quello di andare al turno successivo ogni volta. Che dopo il Pordenone ci possa essere il Milan non dev’essere uno stimolo, uno stimolo dev’essere passare il turno a prescindere. Andando a fare questa domanda agli altri tecnici di sicuro non rispondono che sperano di uscire, e se dicono che vogliono vincere abbiamo già creato sei falliti. Noi dobbiamo puntare ad andare al turno successivo, che se sarà una bella partita sarà ancora meglio, a maggior ragione se sarà il derby di Milano. Andremo a tentare di fare più derby possibile di altissima qualità, perché Milano merita questo. Sugli spalti c’è grande correttezza, e questo è il messaggio da mettere in evidenza, in una partita di calcio. Questo è il mio augurio, di vedere derby sempre più belli, anche perché se poi riesci a vincerlo ha ancora più valore”.

POSIZIONE DI CANCELO – “Lui si trova meglio quando gli si crea lo spazio davanti, piuttosto che quando riceve alto con le spalle alla porta. Giocheremo su quelle metrature che permettano di fare questo, nel senso che lui è bravo se gioca col campo davanti, ma ha qualità anche per giocare nello stretto. Domani probabilmente partirà davanti al terzino, anche perché se hai un solo terzino a cui devi fare attenzione si fa meglio. È chiaro che se gli si chiede di difendere solo contro Karamoh va in difficoltà, ma se poi lo può anche attaccare gli crea le stesse difficoltà che gli creava lui”.

LAVORO MENTALE – “Dipende da dove si parte, nel tragitto ci sono cose che vanno conosciute. Anche quando voi date i voti ai giocatori a volte pensavo deste qualche voto in più. Per fare una prova importante bisogna dare il meglio di noi stessi ma essere anche più bravi dell’avversario, altrimenti a volte non basta. Noi invece in alcune partite non siamo riusciti a mettere proprio tutto. Nel nostro percorso abbiamo già eliminato molte barriere, però poi arrivare nel campo aperto dove la mente si sente veramente libera non è facile, serve un po’ di lavoro”.

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