21 Aprile 2017

Fu Yixiang: “Suning vuole portare l’Inter al top”

Il dirigente della Camera di Commercio Italo-Cinese conferma la fiducia a Zhang

Il vicepresidente della Camera di Commercio Italo-Cinese, Fu Yixiang, ha concesso un’intervista al quotidiano Il Giorno; oggetto della chiacchierata Zhang Jindong, Suning e l’Inter:

Mister Fu, allora aveva ragione lei, la famiglia Zhang non scherza visto che dopo l’Inter vuole comprare la Torre Velasca.
“Sapevo che il 29 marzo Antonio Percassi era stato a Nanchino per parlare con i vertici di Suning. So che si è discusso di tante cose, ci sarà collaborazione non solo dal punto di vista sportivo”.

Non stiamo parlando di calciomercato o scuole calcio, ma dell’acquisto di un immobile prestigioso.
“Vero, però da qui a dire che tutto si concretizzerà ce ne vuole. Non mi risulta che Unipol voglia vendere, anche se Zhang Jindong è un grande imprenditore e ha enormi potenzialità economiche”.

Lei lo disse in tempi non sospetti, tranquillizzando i tifosi dell’Inter: “Suning è un grande gruppo, non farà mancare investimenti”.
“Lo confermo oggi. Suning è uno dei più grandi brand legato alla vendita di elettrodomestici in Cina, paragonabile a MediaWorld in Italia. Zhang Jindong ha deciso di investire nel calcio per espandere il proprio business in Europa, ha affidato al figlio Zhang junior lo studio di certe realtà. Però ha capito che dovrà investire con intelligenza, questo discorso vale per l’Inter e per tutti gli altri settori, compreso quello immobiliare. E anche se i risultati non dovessero arrivare a breve termine, continuerà a fare i suoi investimenti. Lo stadio? Un’idea”.

Non c’è il rischio che la delusione sportiva possa togliere entusiasmo?
“Non credo. So che Zhang prende decisioni a lungo termine e ama far le cose bene. Rimarrà in Italia per riportare l’Inter al top”.

E se i ricavi non arrivano dal calcio si punta su Torre Velasca…
“Suning non ha bisogno di incassi immediati da parte dell’Inter. Ha già cancellato i debiti, ora vuol rendere l’Inter appetibile agli occhi degli sponsor. Ma allo stesso tempo cerca di sfruttare il marchio delle sue aziende”.

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