9 Giugno 2017

Cm.com: “Commissioni agli amici di Kia coi soldi spesi dall’Inter per Gabigol e Joao Mario”

Pippo Russo ha spiegato nel dettaglio il flusso di denaro legato agli acquisti dei due giocatori. Quasi metà del prezzo pagato sarebbe finito fuori dal mondo del calcio

La stagione dell’Inter non è certo stata una delle migliori. Oltre al flop dal punto di vista sportivo, nemmeno i grandi investimenti fatti in estate hanno fruttato quanto la dirigenza nerazzurra si sarebbe immaginata. Molti tifosi ritengono spropositato quanto speso sul mercato, ad esempio per Gabigol e Joao Mario. E sono proprio questi due giocatori ad essere finiti sotto l’occhio del ciclone a causa di alcuni documenti ufficiali raccolti da Calciomercato.com e del conseguente studio fatto da Pippo Russo. Secondo quanto riportato dal giornalista-sociologo, i flussi di denaro generati dagli acquisti dei due giocatori sarebbero finiti per metà al di fuori del mondo del calcio. L’Inter avrebbe speso la somma totale di 83 milioni di euro per assicurarsi i diritti economici dei due calciatori consigliati caldamente da Kia Joorabchian, fra acquisizione dei diritti e commissioni per l’intermediazione. Commissioni che avrebbero ingrassato anche le tasche di Giuliano Bertolucci e Amir Ali Kohansal (4 milioni di euro per ciascuno, ndr), entrambi sodali del businessman iraniano.

Ecco nel dettaglio, lo studio di Pippo Russo legato ai due acquisti:

– 40% dei diritti economici di Gabigol allo stesso Gabigol (o chi per lui) = 12 milioni
– 20% dei diritti economici di Gabigol a Doyen = 6 milioni
– 25% dei diritti economici di Joao Mario a Quality Football Fund Ireland Limited = 9 milioni
– Commissione sul trasferimento di Gabigol, pagata a Giuliano Bertolucci = 4 milioni
– Commissione sul trasferimento di Joao Mario, pagata a Amir Ali Kohansal = 4 milioni.

Il giornalista conclude: “In totale fanno 35 milioni, che su un ammontare di 83 milioni significa all’incirca il 42%. Denaro prodotto dal mondo del calcio e andato fuori dal mondo del calcio. Applausi a scena aperta. E arrivederci alla prossima“.

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