3 Novembre 2014

Garlando: “Dall’Indonesia arrivano segnali negativi, il motore dell’Inter tossisce e si spegne troppo spesso”

Garlando Inter

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L’ennesima battuta d’arresto contro una squadra di bassa classifica ha fatto scattare il campanello d’allarme nella testa dei dirigenti dell’Inter. A confermare tale ipotesi ci ha pensato Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, che ha parlato della squadra di Mazzarri e di Filippo Inzaghi. Queste le sue prime parole: “Per la prima volta nella sua giovane carriera anche Inzaghi ha conosciuto il rumore dell’insoddisfazione dei tifosi che alberga stabilmente nei timpani di Mazzarri. Di questo passo, San Siro rischia davvero di diventare come La Gomera, isola delle Canarie dove si parla una lingua fatta di fischi”. Il passo successivo riguarda puramente l’Inter: “Il rumore dell’Inter è quello di un motore imballato che non si accende. Tossisce un paio di volte, alla terza si spegne. Per la nona volta, da quando è a Milano, Mazzarri non è riuscito a mettere in fila la terza vittoria. Si rischia l’accanimento terapeutico. La macchina non parte, stop. L’ennesima attesa frustrata, a Parma, teatro di festa di un recente scudetto nerazzurro con un ben diverso 2-0, è parsa a molti la resa definitiva. L’aver schierato Ranocchia e un centravanti come Bonazzoli sulla fascia hanno certificato lo stato confusionale. Cosa poteva fare di più Thohir per sostenere il suo tecnico? Prima gli ha comprato un giocattolo da 20 milioni (Hernanes) e poi i medianoni che chiedeva (M?Vila, Medel). Mercoledì la società ha provveduto perfino a cancellare il suo nome all’annuncio delle formazioni per evitargli i fischi di San Siro. Cosa poteva fare di più? Ma la macchina tossisce e si spegne. I tifosi che si accaniscono sui social non hanno dubbi: colpa dell’autista”. Infine le considerazioni sull’umore del Presidente Thohir: “Thohir ha sempre difeso e blindato il suo allenatore, ma mai come in queste ore arrivano dall’Indonesia segnali di stanchezza e di sconforto. Per il gioco più ancora che per i risultati. Il confronto con tre ex interisti diventa un?accusa pesante. Benitez, con lo stesso tempo a disposizione di WM e con la stagione scorsa appesantita dalle coppe, ha educato un gioco che ha toccato picchi altissimi sabato scorso. Gasperini e Mihajlovic, che hanno a disposizione organici largamente inferiori, hanno portato in alto Genoa e Samp e le hanno dotate di una forte identità tattica e di una riconoscibile logica di gioco che l’Inter continua ancora a rincorrere. La macchina non parte. Tossisce e si spegne”. 

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