15 Ottobre 2015

Handanovic: “Juve favorita. Buffon? Da piccolo lo ammiravo. Sono rimasto all’Inter perché…”

Samir Handanovic ha parlato dell’imminente sfida contro la Juventus, della clamorosa sconfitta con la Fiorentina, del suo rinnovo con l’Inter e di molto altro. Queste le sue parole ai microfoni del Corriere dello Sport: “Il nostro fin qui è stato un buon inizio di stagione. Abbiamo i punti che meritiamo, anche se potevano essere di […]
intervista pastorello

Samir Handanovic ha parlato dell’imminente sfida contro la Juventus, della clamorosa sconfitta con la Fiorentina, del suo rinnovo con l’Inter e di molto altro. Queste le sue parole ai microfoni del Corriere dello Sport: “Il nostro fin qui è stato un buon inizio di stagione. Abbiamo i punti che meritiamo, anche se potevano essere di più. Le nostre aspettative erano queste, anzi speravamo di vincerle tutte e sette. Quello che pensavano gli altri non lo so. La favorita resta la Juve anche se è indietro. C’è equilibrio, noi dobbiamo puntare in alto. E nel Derby d’Italia tutto può succedere”.

9 settembre 2006: prima giornata di Serie B, Rimini-Juve 1-1. Cosa ricorda?
“Fu il mio esordio con il Rimini e c’era un grande entusiasmo perché per la prima volta la Juventus giocava a Rimini. Facemmo una grande gara e nel finale sfiorammo la vittoria con Matri. In porta però loro avevano Buffon e finì in parità”.

E’ vero che da piccolo Buffon era uno dei suoi idoli?
“Lo ammiravo. Rischiava e usciva sempre, sia sulle palle basse che su quelle alte. Ha imposto una nuova filosofia al ruolo”.

Qual è la sorpresa delle prime 7 giornate?
“Il Chievo, la vera mina vagante del torneo. Poteva anche essere primo in classifica se non avessero annullato il gol del 2-0 di Cesar contro la Juventus e se l’arbitro avesse visto il fuorigioco sulla rete del Verona (di Pisano, ndr) nel derby”.

Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno all’interno dell’Inter?
“Tanti giocatori. La “confidenza” poi è diversa quando vinci e i risultati creano un’atmosfera più positiva. Senza dubbio, siamo più forti. Mancini ha portato tante cose importanti perché i risultati non arrivano da un giorno all’altro, per caso. Mancini ha trasmesso la giusta mentalità e ci ha fatto capire cosa significa giocare per l’Inter”.

Lei però lo sapeva già…
“Sì, io lo sapevo. Da quando sono arrivato ad oggi però sono cambiati giocatori, allenatori e tante altre cose. Non dico che prima ci fosse confusione, ma quasi. Adesso siamo sulla strada giusta. Adesso l’Inter non deve più guardare al passato”.

Ha rammarichi se ripensa alla sconfitta con la Fiorentina?
“Certo che li ho, ma ormai è una partita passata. Abbiamo perso e io mi prendo tutte le responsabilità perché ho sbagliato la gara. Ripeto, ripensare al passato non serve. Come quando fai bene, anche quando fai male devi dimenticare”.

Perché ha deciso di restare all’Inter dopo un’estate con molte voci di mercato sia su di lei sia sui suoi possibili sostituti?
“Le voci di mercato sono normali in questo mondo. La verità è che con la società c’è sempre stata chiarezza. Il mio unico pensiero era quello di restare se la squadra fosse stata competitiva. In più non sono arrivate offerte concrete da formazioni migliori, anche perché al mondo i club più attraenti dell’Inter sono 3 o 4… L’importante adesso è lottare per qualcosa di davvero importante”.

La mossa successiva alla sua permanenza a Milano è stata il rinnovo del contratto, nonostante l’Inter non giochi in Champions League.
“L’ho fatto perché la Champions la conquisteremo. Non l’ho mai disputata ed è un mio obiettivo giocarla dopo che con l’Udinese siamo stati eliminati ai playoff (nel 2011-12 per mano dell’Arsenal, ndr) e la stagione successiva mi sono trasferito all’Inter a luglio (bianconeri ancora fuori ai playoff contro il Braga, ndr)”.