23 Novembre 2017

Icardi, parla l’ex allenatore: “Andrà via dall’Inter solo per un club che può vincere la Champions”

Suso Hernandez ha seguito l'argentino ai tempi del Vecindario

Suso Hernandez, allenatore di Icardi dall’età di 10 fino ai 13 anni, ha rilasciato un’intervista a El Espanol sugli inizi di Maurito.

Icardi, che ha realizzato 13 gol in 13 partite, è sempre partito titolare nella squadra allenata da Luciano Spalletti, che si trova al secondo posto in classifica alle spalle del Napoli. Così efficace che servirebbe al Real Madrid, che sta trovando non poche difficoltà nel segnare quest’anno. Strano per una squadra così forte, soprattutto nel reparto offensivo.

Secondo El Espanol, Icardi al Real Madrid ritroverebbe competitività e soprattuto esordirebbe in Champions League. Ma se Mauro è l’attaccante più in forma d’Europa al momento, lo deve anche all’Unión Deportiva Vecindario (squadra non iscritta a nessuna categoria) ma che un decennio fa giocava in seconda divisione spagnola “Era una cosa incredibile. Ho allenato per 20 anni nelle isole Canarie ma non ho mai visto uno della sua età così forte”. L’Unión Deportiva Vecindario è diventata campione delle isole Canarie per diversi anni consecutivi a livello giovanile con Icardi, superando addirittura Las Palmas, la migliore squadra dell’isola e al momento nella massima serie spagnola. “Ricordo che vinceva le finali. Era capace di segnare, portando a spasso cinque avversari” dice il suo ex allenatore.

“Gli ho visto segnare più di 100 gol in una sola stagione e sette gol in una partita al Las Palmas, la squadra più forte dell’isola. Era una macchina da gol” continua Hernandez.

Avversario di Icardi all’epoca era Pepe Marrero: “Io giocavo nell’Heidelberg e lui nel Vecindario. Ricordo che contro di loro perdemmo 10-0 e Icardi segnò quattro o cinque gol. Era molto più forte degli altri, era dotato fisicamente e tecnicamente molto di più di tutti noi. Non mi meraviglia che sia diventato un professionista”.

“Come Mauro, ne nascono pochi. Lo paragono a quello che faceva Ronaldo a San Lazaro de Compostela, capace di prendere palla, dribblare cinque-sei avversari e segnare un gol. Ma non ha giocato solo contro le squadre locali. Ha affrontato i più grandi club: Tenerife, Las Palmas, Siviglia, Porto, Espanyol” dice Suso Hernandez, che poi svela un particolare “A quel tempo somigliava a Thierry Henry per la potenza e per l’eleganza. Nel tempo assomiglia più a Cristiano Ronaldo per la voglia di vincere e per la fame che ha”.

“Ricordo una finale dove sfidò Jesè Rodriguez, che in quel momento era al AD Huracán. Icardi è sempre stato un passo avanti rispetto a lui”. Mauro è cresciuto lì fino a 13 anni, dove gli scout del Barcellona hanno deciso di portarlo a La Masía ma non ha avuto il successo sperato: “Lui era uno alla Ibrahimovic e loro cercavano un altro tipo di calciatore”.

Dopo l’esperienza nelle giovanile del Barça, fu acquistato per 400.000 euro dalla Sampdoria ed è lì che legò con Maxi Lopez, protagonista di uno degli scandali più chiacchierati degli ultimi tempi. Il caso fu popolarissimo in Argentina e fecero diventare Icardi uno dei più odiati del paese, tanto che si diceva che la mafia avesse offerto dei soldi a Maxi Lopez per “tagliare le gambe” a Icardi per impedirgli di giocare più a calcio.

L’argentino classe 93 ha debuttato con l’Argentina nell’ottobre del 2013, ma non ha fatto ritorno nell’Albiceleste fino a pochi mesi fa, nel maggio 2017. Quell’assenza, secondo alcune voci, era dovuta al veto che Messi aveva posto su di lui .
Poi il successo all’Inter e il paragone con Messi di poche settimane fa: Icardi, dopo aver segnato una tripletta al Milan nella partita più sentita della stagione, si è tolto la maglia e l’ha mostrata ai tifosi, così come Messi al Bernabeu.
“Mauro sarebbe pronto per una grande squadra ma al Real Madrid non so se si troverebbe a suo agio con Cristiano Ronaldo. Se dovesse mai lasciare l’Inter, sarà solo per un club in grado di vincere la Champions League. E’ stato pagato 15 milioni dai nerazzurri, che adesso lo valutano 110 milioni di euro”.

E una parte di questi soldi andrebbe proprio al Vecindario: pensate cosa potrebbe fare una minima parte di tutti quei soldi in una società che non è iscritta a nessuna categoria proprio a causa dei debiti. Così Icardi ringrazierebbe il club che lo ha lanciato e gli ha permesso di essere uno dei migliori ‘9’ al mondo.

 

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