17 Giugno 2018

Palombo: “L’Inter una macchia, avrei voluto vestire una sola maglia e invece…”

L'ex capitano della Sampdoria ha parlato della sua carriera tra i blucerchiati e l'esperienza in nerazzurro

Sono 15 anni in una stessa squadra, la Sampdoria, con una parentesi di sei mesi all’Inter. Angelo Palombo, dopo il ritiro, è diventato collaboratore di Marco Giampaolo e studia per diventare allenatore: “La Sampdoria rappresenta gran parte della mia vita — ha dichiarato ai microfoni di Antenna Blu —, sia in campo che fuori. Genova è una città bellissima che subito mi ha stregato. Non mi sento genovese, le origini non cambiano, ma dopo tanti anni qui mi sono un po’ adeguato. La maglia blucerchiata, ora non più da calciatore ma da collaboratore, è una seconda pelle. La prima volta che l’ho indossata è stata una grande emozione, anche quando la guardavo alla televisione da casa mia a Ferentino mi è sempre piaciuta. Come ogni ragazzo volevo andare a giocare in una grande squadra e quindi ‘usare’ la Sampdoria per migliorarmi, poi non so cosa è successo. Sono passati gli anni e ho realizzato che già mi trovavo in una grande squadra e facevo fatica a staccarmene pur essendoci tante offerte importanti per me. Essere il capitano è stato un grande onore ma anche una responsabilità. La fascia ti dà responsabilità in campo, rappresenti un gruppo e una maglia. La mie qualità da capitano sono state la correttezza e la coerenza”.

Sulla retrocessione in Serie B“Quella è stata un’annata maledetta, siamo partiti con l’eliminazione nei preliminari e siamo retrocessi in B a fine stagione. Avrei preferito prendere una coltellata, che retrocedere così“.

E l’esperienza all’Inter che Palombo considera una macchia: “Ho vissuto momenti brutti, come quando sono andato all’Inter. E di quella situazione, ancora oggi, c’ho capito ben poco: non ho capito il motivo per cui il club (la Sampdoria, ndr) mi ha allontanato, si erano venute a creare delle situazioni particolari, io non volevo andare ma quando la società ti fa capire certe cose non puoi farci niente. Non voglio alibi, ma non è stata una decisione mia. Oggi è una macchia nella mia carriera, avrei voluto vestire un’unica maglia per tutta la carriera e invece, per situazioni particolari sono dovuto andare all’Inter. Poi sono tornato e sono caduto dalla padella alla brace: sono finito fuori rosa, non facevo più parte dei piani societari, ho avuto delle offerte ma volevo restare qui. Alla fine mi è andata bene: è cambiato allenatore e una parte di dirigenza, mi sono giocato di nuovo il posto in squadra con Delio Rossi, ho vinto una battaglia perché tutti mi consigliavano di andare via. Devo dire grazie a Delio Rossi, mi ha subito fatto capire che non ero più fuori rosa”.

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