13 Aprile 2015

Cordoba: “Chi è interista non può non soffrire. Mancini è l’ultima persona che…”

In occasione della presentazione della festa per i 10 anni di “Colombia te quiere ver“, la fondazione di Ivan Ramiro Cordoba, l’ex difensore nerazzurro ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, a partire proprio da questo importante traguardo: “Ringrazio voi giornalisti per essere qui perchè è importante comunicare queste cose agli italiano che hanno mostrato sensibilità. Portiamo avanti il progetto che permette a 150 bambini di andare a scuola e ognuno di loro costa 60 centesimi, quindi immaginate quanto possiamo aiutarli. Bastano quegli spiccioli che ci restano in tasca dopo la spesa. Visitiamo le popolazioni del Pacifico colombiano, dove ci sono famiglie disagiate che per la prima volta vedono aiuti medici, infermieri e dottori. Andiamo avanti con queste iniziative destinate ai bambini in Colombia. In questi 10 anni ho voluto avere 150 bambini per dargli la sicurezza di poter mangiare sempre, ma la mia idea è di allargare questa possibilità di nutrirsi non solo quando frequentano la scuola, ma anche negli altri giorni per dare continuità al loro processo di sviluppo fisico e mentale“.

Si passa, poi, a parlare del periodo dell’Inter e ci come sta soffrendo lui da interista: “Si soffre sempre, chi è interista non può non soffirire” – ammette Cordoba, che parla anche di derby – “Il derby è una partita a sé, speciale e serve nei momenti di difficoltà perchè ti dà energie e motivazione per reagire, per dare qualcosa ai tifosi che ti sostengono, dimostrano di voler fare meglio di quanto hai fatto. Vincere il derby è qualcosa di speciale, c’è sempre una possibilità

Problemi in difesa? Cordoba spiega cosa manca all’Inter per risolverli: “Penso sia difficile dopo un anno e mezzo di lavoro in un certo modo riuscire a capire i meccanismi che vuole impostare Mancini. Io so come sta lavorando, anche tatticamente a livello difensivo. Per me è stata una grande soddisfazione lavorare con lui quando mi ha allenato per 4 anni e ho imparato tantissimo da lui. Però, serve tempo, i ragazzi miglioreranno la posizione della squadra a fine stagione e in estate partiranno da zero per concentrarsi solo sul lavoro che vuole fare Mancini per avere risultati migliori“.

Credo che Mancini sia l’ultima persona che voglia abbandonare in un momento così. L’ha già detto, si sente responsabile di quello che succede, anche se le responsabilità sono di tutti. La sua personalità lo porta a comportarsi in questo modo, anche per non dare pressione ai ragazzi. La squadra deve dargli una mano e cercare di fare bene in campo per far continuare questo percorso” – afferma Cordoba – “La società lo sta sostenendo e lo fa sentire sicuro, ma magari ha bisogno di qualcosa di più significativo per il futuro e sapere se puà contare su certi giocatori per costruire qualcosa di importante sull’Inter“.

In conclusione una battuta su Murillo, difensore colombiano che arriverà all’Inter a luglio: “E’ un giocatore molto forte fisicamente, aggressivo e un difensore puro. Credo che non farà fatica, almeno me lo auguro, a capire le richieste del mister. Sarà sicuramente in vantaggio rispetto agli altri che hanno lavorato con Mazzarri con altri metodi. Arriverà e capirà le idee di Mancini e penso farà bene con le sue qualità” conclude.

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