12 Settembre 2016

D’Ambrosio: “De Boer è un allenatore diverso da Mancini. Ci aiuteremo a vicenda”

Le parole di Danilo D'ambrosio all'evento organizzato a Milano per la Junior Tim Cup
intervista d'ambrosio

Danilo D’Ambrosio ha parlato ai giornalisti presenti ad un evento per la Junior Tim Cup, all’Oratorio della Parrocchia S. Michele Arcangelo e S. Rita di Milano: “Cambiamenti e distrazioni fanno parte del processo di crescita, è normale, è squadra giovane perché ci sono stati tanti acquisti. C’è tempo e voglia di vuole migliorarsi. De Boer è un allenatore da quello che avevamo prima diverso per mentalità e per metodi di lavoro, nuovo per il calcio italiano, che ha metodi di lavoro diversi da quelli che abbiamo avuto. Cerchiamo di ottimizzare quanto prima i suoi consigli”. 

“Dobbiamo lavorare su noi stessi e ottimizzare la crescita. La squadra c’è, la società ha fatto un ottimo mercato e dobbiamo puntare alla nostra crescita e a quella dell’Inter. Tutti possono fare la differenza, ho conosciuti tutti i nuovi arrivati a parte Gabigol che penso arriverà a breve. Sono tutti capaci di darci una grande mano. Non mi va di nominarne uno solo perché non sarà il singolo a farci vincere, ma il collettivo che può fare la differenza. Normale che ci sia differenza tra Mancini e de Boer. Ognuno affronta le partite e gli allenamenti in maniera diversa. De Boer sicuramente ha una mentalità diversa, conosce poco il calcio italiano e Mancini lo conosce di più. Non ho detto che uno è meglio e l’altro peggio”

“È più facile che 25 giocatori si adattino all’allenatore e non il contrario. Sta a noi rendergli il compito semplice. Siamo alla terza giornata, c’è un campionato davanti e insieme speriamo di ottenere i risultati prefissati. Non fa differenza difesa a 3 o a 4, fa differenza il modo con cui ci si approccia alla partita. Se scendi in campo con voglia e fame di vincere e sei bravo mentalmente conta poco il modulo. Abbiamo lavorato bene con Mancini prima che arrivasse De Boer, non abbiamo avuto il tempo di metabolizzare i carichi. Ci sono le tournée ma sta a noi fare del meglio col lavoro fatto in precedenza.  Mancini ha fatto un ottimo lavoro e raggiunto quasi tutti gli obiettivi della società: l’anno scorso siamo stati sfortunati a gennaio e febbraio e non abbiamo raccolto anche punti che meritavamo. Non potevamo sicuramente vincere il campionato ma il terzo posto era alla portata, con un pizzico di fortuna in più potevamo giocarci la Champions quest’anno”

“Ora dobbiamo guardare ai nostri difetti e migliorare, non possiamo guardare la Juventus, una squadra che vince da 5 anni in Italia e partecipa da quattro alla Champions League. Per noi migliorarci significa giocare in Champions l’anno prossimo. Non è il singolo che prevale ma il gruppo, è importante aiutare Icardi,  ma lui deve aiutare Handanovic e tutti gli altri che scendono in campo. E possono essere importanti quelli che non giocano, che fanno pochi minuti. Saranno loro a darci una mano”.