3 Ottobre 2015

Icardi: “Mancini mi considera uno con personalità. Nello spogliatoio…”

Mauro Icardi, attaccante e capitano nerazzurro, ha rilasciato un’intervista a Sport Week in merito a FIFA16, di cui è testimonial, e ha parlato della sua Inter: “Sono stato scelto come capitano perchè ho segnato tanti gol lo scorso anno. In realtà lo avevo letto sui giornali, ma non c’era nulla di ufficiale. Quando mi è […]
intervista icardi

Mauro Icardi, attaccante e capitano nerazzurro, ha rilasciato un’intervista a Sport Week in merito a FIFA16, di cui è testimonial, e ha parlato della sua Inter: “Sono stato scelto come capitano perchè ho segnato tanti gol lo scorso anno. In realtà lo avevo letto sui giornali, ma non c’era nulla di ufficiale. Quando mi è stata consegnata la fascia alla prima di campionato non è stata una sorpresa, me l’aspettavo. I collaboratori di Mancini avevano anche fatto qualche battuta, lui invece non aveva detto nulla. Sa che faccio il mio lavoro con coscienza e so che mi considera un giocatore con personalità. Non sono il leader di questa Inter, sono uno che può aiutare la squadra con i gol come l’anno scorso. Nello spogliatoio ci carichiamo a vicenda, siamo un gruppo molto unito e in campo si vede. Io intervengo se vale la pena, ma chi ha la fascia non è un poliziotto“.

Consigli da Zanetti? “Non ho chiesto consigli ad Javier, ma se dovessi avere dubbi, lui sarebbe la prima persona alla quale mi rivolgerei. Anche se, non mi sento diverso a causa della fascia, mi ha maturato da un punto di vista calcistico, in campo ho più responsabilità. Come uomo, sono maturato tempo fa, vivo da solo da quando avevo 15 anni” – ammette, passando poi a parlare del gioco del quale è testimonial – “Con Messi potrei giocare in campo solo con l’Argentina, anche se sono stato convocato solo due anni fa e una sola volta, ma posso dire che a FIFA gioco con il Barcellona, mentre qualche anno fa prendevo l’Inter di Mourinho e del Triplete. Da bambino, invece, giocavo con pallone e bicicletta. Vengo da una famiglia modesta e sognare costava troppo. A 5 anni ho iniziato con il calcio, mentre adesso colleziono auto, ma sono fermo a tre“.