13 Marzo 2016

Palacio: “Volevo morire quando ho sbagliato il rigore. Non ho preso il 22 perchè…”

Rodrigo Palacio, nella sua lunga intervista, ha raccontato un po' la sua storia, il suo arrivo all'Inter e ha parlato anche del rigore sbagliato contro la Juventus in Coppa Italia
intervista palacio

IL RIGORE FALLITO DA PALACIO
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Rodrigo Palacio, attaccante dell’Inter, ha raccontato la sua storia al canale ufficiale della Lega Serie A per Total Italian Football: “I miei genitori lasciarono la Spagna a causa della Guerra Civile e raggiunsero dei parenti che si trovavano in Argentina. Mio padre iniziò a giocare a calcio una volta arrivato lì e mi ha insegnato lui questo mestiere. E’ stata una scelta naturale quella di diventare un calciatore. Quando ero più giovane mi piaceva stare più vicino all’area di rigore anche perchè il fisico me lo consentiva, oggi mi dedico di più alla fase difensiva per venire incontro alle richieste del mio corpo. La Trenza la taglio quando finisco la carriere perchè la gente, adesso, mi riconosce grazie a questa treccia. In Argentina mi chiamavano anche la Joya, mi piacciono entrambi i soprannomi“.

Avevo voglia di venire in Europa. Un giorno Fabrizio Preziosi venne a Buenos Aires offrendomi un contratto triennale ed accettai subito. Mi sono sentito accolto sin dall’inizio e ho fatto la scelta giusta. Sono arrivato tardi all’Inter, ma la colpa è mia. Avevo rifiutato in passato offerte dall’Europa perchè al Boca mi sentivo a casa, poi presi la decisione di lasciare il Sud America e il mio viaggio mi ha portato all’Inter. Non ho preso il 22 perchè volevo che fosse ricordato come il numero di Milito e per non incorrere nel paragone con lui. Il gol nel derby? Fu la partita perfetta. E’ il gol più importante della mia carriera in Italia, ma non il più bello, che rimane quello fatto con il Genoa al Napoli“.

La sconfitta con la Juve in Tim Cup è stata una brutta eliminazione. Non mi era mai capitato di sbagliare un rigore nella lotteria finale e aver sbagliato quello, che sarebbe stato decisivo, è stata un’esperienza bruttissima. Volevo morire in quel momento, ma sono cose che capitano. Devi andare avanti e non pensarci più. La prossima volta sarò pronto per segnare“.