13 Giugno 2017

Vecchi: “Spalletti si è già fatto un’idea sull’Inter. Pinamonti? E’ un calciatore completo”

Stefano Vecchi, fresco campione d'Italia con la primavera dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Stefano Vecchi quest’anno si è seduto per 5 volte sulla panchina della prima squadra, ma il suo lavoro con i giovani della primavera non ne ha assolutamente risentito. La sua Inter infatti ha conquistato lo scudetto, battendo in finale la Fiorentina, ed ha messo in mostra tanti giovani talenti.
Il tecnico nerazzurro è stato intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:

SPALLETTI – “Se mi ha chiamato per congratularsi? Mi ha telefonato prima della partita per farmi un in bocca al lupo, dicendomi che avrebbe guardato la partita dalla tv. Nelle precedenti, invece, erano venuti a vederci alcuni membri del suo staff. Quindi, indirettamente le ha viste anche lui. Se ci incontreremo? Probabilmente nei prossimi giorni. Faremo un punto sui ragazzi della Primavera, ma anche due chiacchiere sulle ultime partite in cui ho allenato la prima squadra. Se gli consiglierò qualcuno in particolare? Credo che Spalletti e il suo staff si siano già fatti un’idea del nostro gruppo. Non penso debba dargli suggerimenti.

GIOVANI NERAZZURRI – Pinamonti? Ha fatto benissimo all’andata, poi tra impegni con la prima squadra e le Nazionali ha saltato un po’ di gare. Ma alle finali è stato decisivo nel lavoro di sacrificio, dimostrandosi un giocatore completo. Il gol contro la Fiorentina è stato fantastico. Ha tutto per giocarsi le proprie carte in prima squadra, Emmers? All’inizio rispetto ad altri era un po’ più indietro fisicamente. Ma poi nel girone di ritorno è diventato indispensabile. Abbina qualità e quantità da grande giocatore. Vanheusden in ritiro con Spalletti? Credo ci stiano pensando. Quello di Zinho è un profilo sicuramente valido e importante. In Primavera ha migliorato tanto la fase difensiva e ha giocato delle finali da fuoriclasse”.

YOUTH LEAGUE – “Una manifestazione curiosa, stimolante e prestigiosa. Anche per questo dovremo costruire una rosa un pelo più lunga perché avremo tanti impegni. Vediamo se possono rimanere dei ’98 come Gravillon e Rivas. Vogliamo essere competitivi in tutto”.

IL PRIMO RICORDO DA ALLENATORE DELL’INTER – La squadra era raggruppata in sala video. I dirigenti stavano spiegando la scelta del cambio ai giocatori, cercando di responsabilizzarli. Poi sono arrivato io, ero col vice presidente Zanetti e il direttore Ausilio: ho solo cercato di motivarli a far bene. Dovevamo ripartire in attesa del nuovo allenatore. Quello più bello? Ho provato emozioni continue. La prima vittoria contro il Crotone resterà indimenticabile, ma anche l’atmosfera vissuta a Southampton, in uno stadio con 40 mila spettatori. E la vittoria a Roma con la Lazio, di prestigio. Insomma, per me è stata un’esperienza fantastica”.

FUTURO –Abbiamo chiuso al meglio il primo triennio. Ora concentriamoci sul secondo. La società mi ha sempre dimostrato stima e fiducia. L’obiettivo comune è rendere grande l’Inter”

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