5 Dicembre 2015

Inter, impossibile non cedere Kovacic a quelle cifre: plusvalenza mostruosa e bilancio che sorride

L’addio di Mateo Kovacic ha lasciato un vuoto forse incolmabile tra i tifosi nerazzurri. Ma la cessione del talento croato è una manna dal cielo per le finanze dell’Inter: la plusvalenza realizzata, mette una pezza importante sul bilancio 2015-16, che è sempre sotto esame dell’Uefa. Inoltre, i soldi freschi appena entrati, eviteranno a Erick Thohir […]

L’addio di Mateo Kovacic ha lasciato un vuoto forse incolmabile tra i tifosi nerazzurri. Ma la cessione del talento croato è una manna dal cielo per le finanze dell’Inter: la plusvalenza realizzata, mette una pezza importante sul bilancio 2015-16, che è sempre sotto esame dell’Uefa. Inoltre, i soldi freschi appena entrati, eviteranno a Erick Thohir nuovi esborsi per quest’anno solare.

Le operazioni di mercato fin qui concluse hanno portato ad un solo acquisto a titolo definitivo (Kondogbia, 30 milioni più bonus) e tanti prestiti, alcuni biennali, con diritti o obblighi di riscatto per circa 60 milioni di spesa previsti nei prossimi anni. Dalle cessioni minori, Fassone e Ausilio sono riusciti a racimolare circa 20 milioni di euro, per poi piazzare Shaqiri a 17 milioni. “Ma i dirigenti nerazzurri hanno capito presto che era indispensabile una mega-dismissione con relativa plusvalenza. Ed ecco Kovacic, venduto a 35 milioni più bonus. Guarda caso, l’ammontare delle cessioni arriva a quota 70 e pareggia gli acquisti. Nel frattempo si sta cercando di piazzare gli esuberi anche per consentire una maggiore libertà di azione in entrata, visto che Mancini chiede altri puntelli. Il saldo zero sul mercato era ed è un mantra”, scrive La Gazzetta dello Sport.

La cessione per 35 milioni di Kovacic, acquistato per 14,6 milioni nel gennaio 2013 dalla Dinamo Zagabria e con un ammortamento residuo di 7, produrrà una plusvalenza di 28 milioni nell’esercizio in corso. Plusvalenza essenziale per rispettare una delle prescrizioni imposte dall’Uefa dopo lo sforamento del fair play finanziario: deficit massimo di 30 milioni nel 2015-16. Impresa difficilissima se si pensa che il 2013-14 si è chiuso a -102 e il 2014-15 a -90 circa. I dirigenti nerazzurri, grazie ai proventi di Kovacic, contano di stare nel -30. Il sacrificio del talentino croato era davvero inevitabile.