10 Settembre 2018

Lautaro: “Argentina? Ero felice di giocare, ma lo staff mi ha detto che non posso. Chiederei a Messi di tornare”

Le parole dell'attaccante dell'Inter sulla Nazionale argentina e Lionel Messi

La seconda parte dell’intervista realizzata dal Clarin a Lautaro Martinez. L’attaccante dell’Inter ha parlato della nazionale argentina e  di Lionel Messi. Ecco le sue parole:

NIENTE GARE CON L’ARGENTINA – “Ero contento di giocare queste due gare, la Nazionale è una grande sfida per tutti, volevo dare una mano. Ma i medici e lo staff tecnico hanno deciso che non potevo giocare per il problema al polpaccio sinistro. Non ero al cento per cento e hanno preferito non rischiare, non ero al cento per cento e abbiamo preferito non rischiare nulla per recuperare al meglio. Sogno la maglia della Nazionale da sempre, è meraviglioso, la sogna ogni giocatore. Ho giocato con la maglia delle giovanili ma la Nazionale maggiore è un obiettivo ancora più grande. Sono felice di essere stato convocato, ora penso a recuperare, lavorare per l’Inter, recuperare dall’infortunio e farò di tutto per esserci quando ci saranno le prossime convocazioni”. 

NUOVO GRUPPO ARGENTINO – “C’è uno staff tecnico che è qui per darci una una mano, che sa cos’è la Nazionale perché ci ha giocato. Questo è importante perché possono trasmetterci quello che hanno vissuto e noi dobbiamo approfittare delle opportunità che ci danno”.

MESSI – “Ho imparato tante cose da lui e mi sono state utili anche per la convivenza con il resto dei miei compagni, dal rapporto con i più giovani a quelli più anziani. Nella Nazionale argentina si può imparare molto dai giocatori migliori e cerco di sfruttare al massimo questa possibilità. Se chiederei a Messi di tornare in Nazionale? Sì, senza dubbio perché è il migliore giocatore del mondo, è argentino e siamo felici quando indossa la nostra maglia, ha fatto crescere il nostro calcio. Ho detto che con lui al mio fianco mi stancherei di segnare? Era una frase un po’ particolare, ma l’ho detto per il tipo di giocatore che è lui, se ce l’hai in squadra è chiaro che finisci per migliorare e segnare tanto, ecco perché l’ho detto. Ma non abbiamo ancora giocato insieme in una gara ufficiale. E’ un sogno segnare con lui accanto. E’ un grande giocatore”. 

VERTIGINI A 21 ANNI – “Mio padre era un giocatore, quindi sono nato in uno spogliatoio. Sono cresciuto in un campo di calcio. E sin da quando ero bambino, sognavo già di essere un professionista. Quindi mi sono preparato a realizzare quel sogno cercando di prendere tanto dai buoni esempi. Oggi faccio tutto con naturalezza. Sono così come sono perché lavoro da quando ero un ragazzo ed è così che mi sento felice.

SITUAZIONE ECONOMICA ARGENTINA – “Mi dispiace? Senza dubbio. Perché la verità è che il paese non dovrebbe essere così. Ma cerco di dare una mano quando posso, sia negli ospedali che nelle mense. Ovunque sia possibile, cerco sempre di essere solidale”. 

COLIDIO“L’ho conosciuto quando sono arrivato a Milano, è più piccolo di me e giocava nel Boca. E’ un ragazzo allegro che si allena impegnandosi. E’ rimasto poco in prima squadra per la preparazione, ora è tornato con la Primavera; ma condividiamo chiacchiere e mate. E’ eccellente”.

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