15 Dicembre 2017

Spalletti: “Mercato? Voglio Ramos, Iniesta e Sanchez. Tra Chiesa e Berardi scelgo Candreva. Borja sa leggere il gioco”

L'allenatore dell'Inter incontra i giornalisti in vista della sfida con la squadra di Massimo Oddo

Archiviata la qualificazione ai rigori negli ottavi di Coppa Italia, Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter attualmente capolista in Serie A, torna a focalizzarsi sul campionato nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con l’Udinese.

Inizialmente il Mister nerazzurro ha risposto alle domande dei tifosi poste attraverso il profilo ufficiale Facebook: “Senza tregua: è uno status che ci siamo creati all’interno del gruppo, non è determinato da fattori esterni ma da una nostra volontà. Non ci possiamo far confondere da una singola partita, andremo sempre diritti per la nostra strada. Quello che è successo col Pordenone è dipeso molto dalla mia gestione, mentre i ragazzi si sono impegnati per fare il massimo e per vincere la partita. Gli avversari si sono battuti con grande forza, noi abbiamo avuto per loro tutto il rispetto possibile, però poi nei calci di rigore abbiamo fatto vedere la nostra determinazione e la nostra personalità. Sappiamo quello che dobbiamo fare, ci siamo allenati con la stessa forza e la stessa intensità senza farci turbare dalla gara di coppa. Nella mia carriera non ho mai visto una squadra così vogliosa di far bene come questa”.

Successivamente il tecnico ha incontrato i giornalisti presenti in sala stampa:

MOTIVAZIONI – Martedi sono mancate motivazioni? Mi sembra che ne abbiamo già parlato in maniera approfondita su tutte le attenzioni che si dovevano avere e sui pericoli che si incontravano. Penso sia sbagliato dire che i calciatori abbiano preso la sfida sottogamba. Il problema probabilmente è stato nella mia gestione della forza che avevamo a disposizione, soprattutto nel far giocare tanti ragazzi nuovi. Pensavo di agevolarli ma invece ho creato qualche difficoltà. Prima della partita ho parlato ai giocatori raccontando il comportamento del predatore che deve avere per arrivare alla preda: non si valuta mai la stazza ma si mette in gioco il massimo della forza”.

120 MINUTI –Non ci lamentiamo delle tre partite in una settimana perché è l’obiettivo per cui lavoriamo. I calciatori hanno recuperato, sono persone che vogliono vincere tutte le partite che vanno a disputare. Anche i più affaticati, come Eder, Nagatomo e Vecino stanno bene e sono pronti per giocare”.

BLOCCO TITOLARE – “Aver avuto la possibilità di collaudare in partita le qualità dei calciatori ha dato dei vantaggi ad alcuni, e non poteva che essere così, altrimenti non saremmo riusciti a determinare lo zoccolo duro della squadra. All’inizio bisognava valutare molto bene la qualità individuale di alcuni calciatori. Con il sistema che usiamo durante la settimana riusciamo a colmare questo problema. Non è dunque una questione di pochi titolari ma, credo, che il problema col Pordenone sia stato nelle mie scelte. Ho cambiato troppo, se avessi inserito Karamoh o Cancelo con otto titolari avrebbero fatto un’altra partita. Per quanto riguarda il mercato bisogna fare un po’ di attenzione, perché finché la società non presenterà le vere intenzioni è meglio che facciamo tutti un po’ di silenzio, per evitare di creare aspettative. La sfiducia che si era venuta a creare in estate, se si ripetesse ora, non farebbe bene ai calciatori, ai tifosi, all’Inter e ai risultati dell’Inter. Se volete dei nomi ve li dico: Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez.

PRESIDENTE FEDERALE – “Voterei Tommasi, lo conosco bene, conosco le sue qualità e la sua cultura. Secondo me deve essere lui il Presidente, ma non lo dico solo io, lo dicono anche gli altri. Ci vogliono idee, qualità, forza e voglia di voler mettere le cose a posto e lui ha tutte queste caratteristiche”.

PICCOLE MANCANZE – “Ci si può inventare qualcosa tatticamente oppure c’è bisogno di qualcuno da fuori? Bisogna stare attenti, perché forzando qualcosa si rischia di perdere tutto quello che si è costruito finora. Quando si parla di centracampisti, o di tuttocampisti, parliamo di calciatori in grado di svariare per l’intero campo, hanno copertura di spazi ampi. Quando non c’è più questa copertura si rischia di perdere l’equilibrio. Se faccio la scelta di Cancelo come terzino posso avere qualcosa in più in avanti ma qualcosa in meno in fase difensiva; tornare quando sale l’altro terzino, saper coprire sui traversoni scalando al centro sono cose fondamentali. Si lavora per determinare qualcosa in più sulla composizione di tutte quelle qualità che possono portare alla vittoria, per esempio ho fatto potare le piante al campo di allenamento”.

PORDENONE – “Nel primo tempo sono mancate le distanze, non erano corrette, quando si ampiano troppo i reparti qualsiasi avversario diventa pericoloso. Le mie scelte, ripeto, hanno determinato la partita. Quindi non sto difendendo la squadra e prendendo tutte le colpe ma sto analizzando la partita. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato dei gol che non dovevamo sbagliare. A calciare i rigori siamo stati bravissimi”.

ODDO – “Mi preoccupa il fatto che all’Udinese hanno scelto un allenatore molto bravo. I video li prepariamo sulle ultime tre partite e lui le ha già giocate. Con Pozzo ci sono stato a contatto quindi so come ragionano in quella società, li scelgono tutti per struttura. Sabato abbiamo un avversario tostissimo sotto l’aspetto dell’impatto fisico e di quelle qualità che influiscono sulla partita. Le insidie ci sono, a partire dai colori della maglia, bianco e nero”.

CENTROCAMPO – Borja Valero incolla la squadra. Chi sa giocare a calcio e conosce il calcio si rende conto che ha tutte le caratteristiche del grande calciatore, in relazione alla sua caratteristica fisica. Anche Borja è un predatore che ha fame e che sa quanta forza usare, si vede nei contrasti. Poi le letture del gioco lui le ha belle chiare, vede prima con la testa e poi con gli occhi, è una sua caratteristica principale. Poi gli altri hanno qualcosa in più e qualcosa in meno, ma lui ha mostrato la sua importanza. Per quanto riguarda gli altri sottolineo un concetto, ovvero che io non boccio, scelgo”.

DODICESIMO UOMO – “Dal pubblico arriva qualcosa in più a tutti noi. Un vero beneficio per il calcio vedere che una squadra come l’Inter, che sta provando a riproporsi ad alti livelli. Se c’è una partecipazione così importante è un bene per tutto lo sport. L’anno scorso ho avuto purtroppo dei problemi con il pubblico, spesso si è giocato con lo stadio vuoto e la non partecipazione è una delle cose più brutte di questo sport. Adesso invece anche a Roma stanno tornando i tifosi e questo fa bene al movimento, perché se ci sono campioni in campo, bel gioco e stadi pieni si gioca sempre in casa, mai in trasferta”.

CLASSIFICA – “La lotta è equilibrata, noi vogliamo fare quanti più punti possibili in questo girone d’andata, senza cadere in tranelli pensando che certe partite siano differenti dalle altre. Quella di domani e le successive sono partite che, in base a come giochi, ti trasformano le seguenti. C’è da stare svegli sempre”.

NAGATOMO – “Era in forma all’inizio della stagione e lo è anche adesso, non solo fisicamente ma anche nel suo vivere complessivo da calciatore, con la totale consapevolezza di poter mettere a disposizione tutto quello che ha. L’altro giorno ha mostrato le sue qualità da calciatore andando a battere il rigore. In quel ruolo ho diversi giocatori che possono dare una mano all’Inter. Ma io a lui voglio bene, quindi può stare tranquillo”.

KARAMOH E PINAMONTI – “Bravi, hanno fatto una buona partita. Devono capire che i gol si possono sbagliare ma l’importante è allenarsi bene e non perdere per strada quelle che sono le qualità morali e tecniche. Bisogna essere fiduciosi per quel che riguarda il futuro”.

INDISPONIBILI – “L’unico indisponibile è Joao Mario, poveretto, ancora a casa con la tonsillite. Gli altri hanno recuperato tutti”

UDINESE – “Ho provato sulla mia pelle questo fatto che Pozzo scelga dei calciatori sconosciuti per il calcio italiano che poi diventano dei campioni internazionali. Al momento è questo quello che penso dell’Udinese, i calciatori ci sono e Udine è un posto in cui ci sono le caratteristiche per farli sbocciare. Noi stanotte dormiamo poco”.

GIOVANI ITALIANI –Ci sono dei giovani interessanti, come Chiesa, Berardi e Barella. Tra Chiesa e Berardi, però, io preferisco Candreva e Perisic. Gli italiani sono bravi e interessanti, ma noi li abbiamo più forti”.

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