11 Marzo 2017

Inter-Atalanta, Pioli: “Coi bergamaschi uno scontro diretto, Icardi non si può discutere”

La conferenza stampa pre-partita di Stefano Pioli, riportata integralmente. Arriva l'Atalanta e quindi quello che è uno scontro diretto: il tecnico nerazzurro fa il punto della situazione e promette battaglia

Come a ogni vigilia, Stefano Pioli si è sottoposto al consueto rito della conferenza stampa pre-partita al centro sportivo “Angelo Moratti” di Appiano Gentile, volgarmente noto come La Pinetina. Il tecnico nerazzurro ha voluto elogiare l’ottima stagione dell’Atalanta ma non ha perso occasione per spronare i suoi anche dalla sedia della sala conferenze, dimostrando di credere fermamente nelle possibilità dell’Inter di cogliere un risultato positivo domani.

CREDERCI SEMPRE –L’Atalanta sta facendo un grandissimo campionato e credo che nessuno si aspettasse che stessero così in alto, dunque complimenti a loro e complimenti a Gasperini. Penso però che questa partita sia diventata importante, uno scontro diretto, anche per merito nostro perché comunque siamo tornati a vincere e vogliamo provare a vincere. Mollare? Abbiamo anche avuto un esempio in settimana di una squadra che ha battuto 6-1 una grandissima compagine come il PSG dopo aver perso 4-0 all’andata: nel calcio non c’è nulla di scontato e abbiamo solo una strada da percorrere, dobbiamo pensare di partita in partita. Dobbiamo dare il nostro meglio e adesso arriva l’Atalanta che ci sta davanti in classifica e sarà molto importante cercare di vincere. Le cose che dicono i media su Icardi? Sono dei grandissimi motivatori, rendono più facile il mio lavoro. Un giocatore come Mauro non si può discutere ma è giusto dire che è un giocatore ancora giovane che sta completando il suo bagaglio di conoscenza, il suo bagaglio di movimento, è determinante per la nostra fase offensiva e vede la porta come pochi ma sa anche aiutare la squadra nel trovare soluzioni offensive alternative“.

VERSO L’ATALANTA –Con l’Atalanta è uno scontro molto, molto importante, come sempre succede quando incontriamo qualcuno che ci sta sopra in classifica. Le partite valgono sempre tre punti ma dentro ogni gara il peso specifico può essere maggiore e la partita di domani vale tanto. Incontriamo una squadra che sta molto bene fisicamente e mentalmente, che gioca bene e che nell’ultima trasferta ha vinto meritatamente contro il Napoli. Però stiamo bene anche noi, ci siamo preparati bene e cercheremo di fare meglio dei nostri avversari. Il 4-2-3-1? Non è il modulo ma l’interpretazione, l’approccio, la voglia di controllare la partita e proporre soluzioni in fase offensiva. È questione di idee e mentalità”.

SQUADRA E SINGOLI – Penso che contro qualunque avversario dipenda principalmente da noi perché noi abbiamo gli uomini e le qualità per mettere sempre in campo una prestazione di alto livello. Credo molto nei miei giocatori e nelle loro qualità: tecnico-tattiche e mentali. Il tipo di interpretazione della gara dipende da noi. Noi giocheremo di fronte al nostro pubblico e vogliamo dare tutto quello che abbiamo. Kondogbia? Il mio obiettivo è far crescere tutti i giocatori a disposizione e cerchiamo sempre di incrementare i loro pregi o di individuare lacune per colmarle, specie se si tratta di giovani e noi ne abbiamo parecchi in organico. Penso che Geoffrey stia lavorando molto bene e stia iniziando a guardare più in verticale (è un aspetto importante per un centrocampista e per le nostre idee di gioco) e credo che potrebbe essere anche più continuo all’interno di una stessa partita perché ha le potenzialità per arrivare a un livello ancora superiore rispetto a prima. Brozović? Io ho ancora dei dubbi di formazione e abbiamo ancora due sessioni di allenamento davanti ma è un bene avere questo genere di problemi, significa che ho una rosa di qualità e che potrò schierare una squadra competitiva con gli undici titolari avendo però una panchina in caso servissero altre caratteristiche o qualità a gara in corso“.

SORPRESE E CONFERME –Sull’Atalanta posso dire che è sicuramente la sorpresa del campionato. Anche la Lazio sta facendo benissimo ma i biancocelesti hanno ormai da qualche hanno una solida base con giocatori di assoluto livello e quindi gli orobici sono la vera e grande sorpresa del campionato. I bergamaschi hanno lavorato bene e hanno un Gasperini che ha fatto un grande lavoro e poi hanno anche una certa spensieratezza mentale che li aiuta a esprimersi al meglio in ogni prestazione. È un avversario da guardare con rispetto senza però dimenticare le nostre qualità: siamo molto preparati per questo esame e quando si è molto preparati bisogna andare in campo con grande convinzione. Le parole di Moratti? Lo ringrazio sicuramente. Noi pensiamo a lavorare e abbiamo ogni giorno il sostengo di Suning, della proprietà, della società. Per noi la cosa più importante è lavorar bene giorno dopo giorno per cercare di ottenere i risultati migliori possibili. Il rientro di Murillo è molto importante, così come le fasce perché l’Atalanta ha delle catene laterali che funzionano bene e occupano bene quelle zone di campo ma poi io penso sempre che i risultati dipendano da ciò che si verifica nelle aree di rigore quindi dovremo attaccare bene la loro e difendere al meglio la nostra“.

LEGGEREZZA? SÌ MA NON TROPPA –Spensieratezza anche per noi? È una chiave di lettura interessante ma per il nostro momento, la nostra posizione e i nostri obiettivi non possiamo essere così liberi di testa ma certamente possiamo e dobbiamo credere in noi stessi perché abbiamo dei valori e li stiamo dimostrando, anche negli scontri diretti. Anche in quelli persi abbiamo dimostrato di essere vicini alle squadre più forti del campionato e anche domani è un’altra occasione per dimostrare che ci stiamo migliorando e che possiamo dire la nostra da qui alla fine. Se Gagliardini mi ha detto qualcosa sull’Atalanta? Certo, io ascolto sempre chi dei nostri giocatori ha avuto pregressi con gli avversari e ho sentito Roberto sull’Atalanta così come Palacio, perché ha avuto Gasperini al Genoa. Quel che però conta è il nostro metodo di lavoro che è quello che abbiamo utilizzato anche questa settimana per studiare e trovare dei difetti negli avversari, in modo da metterli in difficoltà. Se mi piacerebbe allenare qualche giocatore orobico il prossimo anno? No, voglio così tanto bene ai miei giocatori che mi tengo loro e ci punto forte“.